lsf E 2014/15 Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture

Transcrição

lsf E 2014/15 Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Disciplina caratterizzante:
Architettura del PaesaggioLuca Emanueli
Disciplina integrativa teorico-applicativa:
Progettazione architettonica Alessandro Cambi
Tecniche di progettazione delle aree verdi Daniela Moderini
Fisica tecnica ambientale Giacomo Bizzarri
Geografia territoriale Marco Stefani
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
I° semestre:
Inquadramento ambito: teoria, metodo progettuale e strumenti
Definizione del tema
Impostazione programma, indice progetto di tesi
II° semestre:
Sviluppo della tesi
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Toshio Shibata, Landscape
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
discarica, Peccioli
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
cava aperta, Carlin, Nevada
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Reynir Vilhjálmsson, avalanche protection, Siglufjordur, Islanda
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
ghiacciaio di Vorab, Switzerland
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
barriera solfosa
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
ReefBalls
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Terre Fragili 2, Workshop, Messina
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
[...] condizione perchè si verifichi la rimozione è che il movente del dispiacere abbia acquistato più
forza del piacere ricavato dall’appagamento.
Sigmund Freud
New Concordia Island, Competition
RIMOZIONE
Se l’allontanamento della nave potesse cancellare
il ricordo e il trauma che alimenta paure e fobie
quali modalità possono essere attivate per la
rimozione del relitto? E se questo non fosse
vero quali parti potrebbero rimanere e quali
potrebbero essere rimosse?
NEW CONCORDIA ISLAND
architecture competition
www.icsplat.org
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
linea di costa, Rimini
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
T.H.ER.E. Island, Adriatic Coast, Sealine special project
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
hotels & spiagge, Sealine research
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
hotels & spiagge, Sealine research
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
from TED Talks, Andrew Blum
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
from telegeography.com
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Buzzard Platform, North Sea
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
hilafushi, (Maldives), 1992-
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Marcel Stive, Zandmotor, (Ter Heijde, Netherlands), 2011-
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Leisure Reefs
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Luoghi Ignorati
opportunità per il Parco Nazionale dell’Alta Murgia
laureandi: Sofia Canevelli, Angela Cavallo, Silvia Tarantini
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Il Paesaggio Tutelato
Turismo di massa e sviluppo consapevole
La Costa
Monopoli
rifunzionalizzazione e valorizzazione dell’infrastruttura di bonifica
Mammalia-Rottacapozza-Pali nel Sud del Salento
laureandi: Matteo Sergi
Costa sottoposta a tutela
Costa per tipologie
Località costiere
Identificazione
BRINDISI
Ugento
Territori comunali
Salve
Morciano
TARANTO
LECCE
San Foca
Centri urbani
Porto Cesareo
Otranto
Gallipoli
Altimetria
Castro
N
0
Legenda
Obiettivi
10
Parchi naturali
20
50
Parchi marini
Aree SIC
km
Aree ZPS
Leuca
Porti
Costa sabbiosa
Costa rocciosa
Area di intervento
Natura
Biodiversità
Tradizione
Turismo
Promuovore la ricolonizzazione delle
aree naturali in abbandono
Salvaguardare la biodiversità attraverso la tutela degli ecosistemi forestali, agricoli e marini
Riqualificare l’edilizia rurale e gli edifici a secco
Mettere a sistema le strutture di accoglienza turistica
Promuovere la riconversione non invasiva del patrimonio edilizio abbandonato
Creare un’offerta turistica che promuova la mobilità sostenibile
Costituire un’ Area Naturale Protetta di Interesse Locale che difenda
dall’antropizzazione evitando il formarsi di una città lineare costiera
Consolidamento, stabilizzazione ed
ampliamento del cordone dunale e
di alcuni tratti di spiaggia
Valorizzare e promuovere la molteplicità delle cultivar storiche
Attuare pratiche di protezione della
macchia mediterranea e delle coltivazioni di ulivi
Tutelare e promuovere i luoghi della
cultura e della tradizione
Sviluppare un’economia turistica
che valorizzi i beni culturali, le risorse
ambientali e le tradizioni locali
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Il Paesaggio Rurale
Identificazione
La coltivazione dell’olivo domina l’intero assetto rurale. Il seminativo e le altre colture permanenti, in particolare vigneto e frutteto, sono presenti solo in misura minore
e caratterizzano le tipologie colturali più vicine agli insediamenti. Il mosaico agricolo
è caratterizzato da terrazzamenti, delimitazioni con muretti a secco e edifici rurali
sparsi (pajare e masserie).
11%
Boschi e Macchia
15%
Urbanizzato
20%
Seminativo
San Cataldo
49%
Ulivo
5%
Vite
Estensioni Ulivo
Le aree boschive si sono conservate quasi esclusivamente dove la maggiore pendenza del terreno e le rocce superficiali non hanno permesso la messa a coltura ed
in corrispondenza dei canaloni carsici.
San Foca
Le formazioni boschive sono limitate a poche centinaia di ettari, distribuiti in modo
disomogeneo sul territorio, su piccole superfici, a volte recintate.
Si tratta di vegetazioni che poco ricordano le formazioni originarie, che contengono,
anche specie esotiche, come eucalipti, cipressi, acacie e pini d’Aleppo.
Nei boschi più ampi predomina, il leccio misto a noce e caruubo ed a rari esemplari
di alloro; la quercia virgiliana e, in aree di rimboschimento, il pino d’Aleppo.
All’interno del bosco lo strato arbustivo è composto dal pungitopo, da alcune liane
rampicanti come l’edera e la sua variante spinosa, dal caprifoglio mediterraneo e
dalla rosa di S. Giovanni.
Porto Cesareo
Boschi
Otranto
Anche le aree di macchia mediterranea si collocano ove il territorio non ha permesso
la messa a coltura, in aggiunta vi sono aree a pascolo naturale o abbandonato.
Si possono incontrare diversi tipi di macchia: quella alta e fitta e quella bassa e più
rada intevallata da estensioni di garighe.
La prima presenta, oltre ad esemplari arbustivi di leccio e ginepro, essenze come il
corbezzolo, l’alaterno e l’erica arborea.
La macchia bassa, è caratterizzata dalla ginestra spinosa, dal mirto, dalla dafne, dal
lentisco, dall’asparago spinoso e dalle clematidi. Una particolare macchia è quella
che si trova nella parte più meridionale: le garighe, sono costituite da arbusti non
più alti del metro di cisto, rosmarino, timo, lentisco, erica arborea, dafne, ginestra
spinosa e numerose specie erbacee; frequentemente interrotte da sentieri dovuti al
pascolamento.
Gallipoli
Santa Cesarea Terme
Macchia Mediterranea
Intorno ai bacini è presente una vegetazione aloigrofila di steppa salata.
Lungo la fascia costiera è presente un cordone dunale caratterizzato da una vegetazione a ginepri e in alcuni casi una pineta retrodunale.
Da un punto di vista qualitativo, circa il 3% delle specie sono degli endemismi, cioè
esclusivi del territorio.
Tra le specie più rappresentative la rughetta di mare, lo spinoso eringio, la pungente
pastinaca marina, il vilucchio delle sabbie, il giglio delle dune, l’euforbia delle spiagge, cui si associano alcune tipiche graminacee dai lunghi apparati radicali, molto importanti al fine del consolidamento delle sabbie delle dune, come lo sparto pungente,
formante fitti cespi con pannocchia eretta e la gramigna delle spiagge.
Castro
Il tratto costiero in analisi presenta in vari punti un procedimento erosivo. L’arretramento del litorale è tale da far si che in alcuni punti la dividente demaniale ricada in
mare e non all’nterno della fascia costiera.
Le aree bonificate e i canali di drenaggio oggi sono quasi totalmente cementificati e
din stato di semiabbandono.
Il tratto costiero tra San Giovanni e Torre Mozza è colonizzato da un gran numero di
campeggi, villaggi turistici, e file di case per le vacanze. In particolare nel tratto tra
Torre Mozza e Lido Marini e nella marina di Torre Pali l’espansione di seconde case
negli anni ‘70 è avvenuto soppiantando il cordone dunale.
Dune e Aree Umide
San Giovanni
La struttura insediativa è caratterizzata da un’armatura urbana costituita da un fitto
reticolo di centri di piccole dimensioni.
A questa si contrappone una dispersione insediativa che contraddistingue sia il territorio agricolo che quello costiero costiero formando, anche se in modo differente,
zone definibili periurbane sfruttando come supporto la fitta rete infrastrutturale di
strade e stradine.
La polarità del sistema urbano, complice la velocità degli spostamenti, ha lasciato il
passo ad una visione allargata del territorio come una città costituita da diversi poli
urbani tra loro in sinergia.
N
Torre Pali
0
Legenda
5
Uliveto
10
Vite
25
Boschi e Macchia Mediterranea
Torre Vado
km
Aree Umide
Leuca
Percezione
Trama Aperta
Maglia agraria rada e scarsamente
connotata da elementi fisici e/o infrastrutture. Tale tessuto crea vasti campi visivi e la presenza dell’uomo la si
percepisce solo grazie a masserie e
pajare.
Maglia agraria caratterizzata da filari,
muri a secco, strade e stradine private. La complessità culturale e insediativa fa percepire tale tessuto con una
certa frammentazione e varietà.
Trama Fitta
Trama Periurbana
La costa ionica, inoltre, è un’area a forte vocazione turistica la quale non fa altro che
aumentare la pressione residenziale-ricettiva. Il territorio agricolo delle quotazioni
della Riforma si è così trasformato in lotti di campagna urbanizzata. La dispersione
insediativa di seconde case lungo la costa e nel primo entroterra ha definito un’altra
città che ha trasformato le caratteristiche ambientali del territorio, scarsa di dotazioni
infrastrutturali e qualità edilizia.
Maglia agraria e urbana molto fitta caratterizzata da muri a secco una intricata rete di strade e stradine private
e abitazioni di piccola e media grandezza. Non crea campo visivo e la si
percepisce disordinata.
Aree Periurbane
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I Sistemi Chiave
1
San Giovanni
Spiaggia e Dune
Area costiera che ha subito interventi di antropizzazione oltre che una
costante erosione del cordone dunale; a causa dell’ afflusso di turisti
sulla spiaggia, dal fronte mare, degli stabilimenti balneari e dei parcheggi (a volte all’interno dell’area dunale), dal fronte interno.
La fascia delle dune è caratterizzata dalla presenza di gigli e di piante
della macchia mediterranea tra cui il ginepro, importantissimo per
combattere l’erosione.
In prossimità di alcuni tratti arrivano ampie formazioni di pineta, inoltre sulle dune più consolidate s’insediano specie floreali raramente
presenti lungo altre spiagge sabbiose italiane.
L’intervento è di consolidare, stabilizzare ed ampliare il cordone dunale oltre che alcuni tratti di spiaggia. Inoltre, per impedirne nuovamente la distruzione, la razionalizzazione degli spazi a parcheggio ed
una regolamentazione delle concessioni e degli accessi al mare.
Torre Mozza
Zona Umida
Aree poste ai margini dell’edificato e dell’infrastruttura di bonifica.
Sono aree di paludose e comprendono al loro interno dei canali e
bacini di bonifica. Le aree circostanti sono un residuo degli ambienti
palustri del passato, in parte occupate da vegetazione “igrofila”, bisognosa di acqua dolce e dell’ambiente umido come Spartina juncea
e Juncus maritimus. Dove il substrato ha un basso tenore di salinità
è presente una vegetazione igrofila di cannuccia di palude. La vegetazione fluttuante o sommersa dei bacini è invece prevalentemente
costituita da brasca pettinata erba da chiozzi cirrosa.
L’intervento consiste nella tutela di tali aree dall’ antropizzazione costituendo una Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL).
Lido Marini
2
Torre Pali
Pescoluse
3
Torre Vado
Insenature Fluviali
Aree prevalentemente di macchia mediterranea e boschi, essi sono
incisioni carsiche dovute al processo di modellamento fluviale e torrentizio dette “gravinelle”.
Corsi d’acqua ormai scomparsi sono però sfogo delle precipitazioni
invernali e autunnali fatta eccezione di un breve tratto di un torrente permanente che interrompe il suo corso precipitando nelle cavità
carsiche e riaffiorando a pochi metri dalla costa nel mare.
San Gregorio
L’intervento consiste nella tutela di tali aree dall’antropizzazione costituendo una Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL),
onde evitare che l’occupazione antropica di tali spazi frammentizzino
la naturale continuità morfologica costituendo rischio idraulico.
Porti Turistici
I porti che insistono su questo tratto di costa sono a fondo sabbioso
e permettono l’ormeggio a barche di piccola e media dimensione
oltre che ad alcune barche per la pesca locale.
1. Porto Turistico di San Giovanni:
2. Porto Turistico di Torre Pali:
3. Porto Turistico di Torre Vado:
Profondità 2/3 metri
Capacità 100/120 posti
Profondità 0/3 metri
Capacità 100/120 posti
Profondità 2/3 metri
Capacità 100/150 posti
Secche
Le secche di Ugento è un tratto di mare che si estende per 6 chilometri quadrati e si allontana anche 4 chilometri dalla costa, dal fondale particolarmente basso, tanto che spesso piccoli scogli affiorano
dall’acqua.
Pericoloso per la navigazione, su di esse naufragò parte della flotta di Pirro, re dell’Epiro, ed altre navi e imbarcazioni sono
ancora sotto il fondo del mare. Oggi sono meta di immersioni subacquee e pescatori soprattutto per la ricchezza del fondale
ricorperto di posidonia ed altre specie marine.
L’intervento consiste nella tutela di tali aree come area marina protetta già inserita come area di importanza comunitaria (SIC).
N
0
0,5
1
5
km
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La Bonifica
1
2
3
4
5
6
7
8
N
0
0,5
1
5
km
Storia
Nel 1932 venne approvato il progetto dell’Ing. Princivalle da realizzare in fasi. La prima fù la bonifica
delle paludi di San Giovanni per poi passare a quelle di Torre Pali. Con il materiale di sterro si alzò il
livello delle depressioni maggiori.
Si procedette con la costruzione del canale collettore e dei bacini di espansione per il drenaggio delle acque; essi collegati tra loro e con il mare, fanno
defluire le acque stagnanti con la bassa marea e
fanno penetrare le acque marine nei bacini durante
l’alta marea, al fine di risanare naturalmente, attraverso l’incremento di salinità, le acque salmastre.
Le acque freatiche e meteoriche convogliate dai
canaloni dell’entroterra ristagnavano appena dietro
il cordone dunale in un acquitrino. Circa 150.000
ettari di terreni potenzialmente fertili, erano malsani.
Tra il 1924 e il 1932 i casi di malaria registrati nella
sola Ugento oscillarono tra i 1071 e i 2416, su una
popolazione di circa 5000 abitanti.
Nel 1923 con la legge Mussolini, si dettarono le
prime disposizioni per una profonda bonifica. Del
1927 è l’emanazione del decreto regio per la costituzione del consorzio (“Mammalie-RottacapozzaPali”) e l’esecuzione delle opere di bonifica.
1923
1932
1955
La superficie attuale dell’area bonificata è pari a
13.151 ettari in gestione al consorzio di bonifica
“Ugento-Li Foggi”.
Negli ultimi decenni un forte intervento antropico e
un graduale abbandono hanno alterato gli equilibri compromettendo oltre che gli ambienti naturali,
anche il corretto funzionamento dell’infrastruttura.
Il sistema periodicamente si insabbia e deve essere ripulito; complice il vento che trasporta la sabbia
delle dune sempre più rade di vegetazione.
Tale situazione di acqua stagnante ci riporta indietro di quasi un secolo.
Del 1955 l’ultimazione dei lavori per l’attuale sistema di bacini il quale, per superficie, costituisce uno
dei maggiori ambienti lacustri del Salento e permise di mettere a coltura migliaia di ettari di terra.
1. Bacino Suddenna 17.396 m²
2. Bacino Bianca 18.378 m²
3. Bacino Ulmo 13.823 m²
4. Bacino Rottacapozza Nord 37.014 m²
5. Bacino Rottacapozza Sud 112.000 m²
6. Bacino Spunderati Nord 59.836 m²
7. Bacino Spunderati Sud 148.440 m²
8. Bacino Pali 27.528 m²
2014
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Il Percorso Turistico Costiero
L’infrastruttura di bonifica potrà essere percorsa a piedi, in bicicletta e a cavallo.
Oltre a consentire un più agevole e diffuso accesso pubblico al mare, il progetto
sostiene un turismo destagionalizzato ed eco-sostenibile.
Il percorso si estende per un totale di circa 15 chilometri.
L’intervento si sviluppa sulle strade di servizio intorno ai canali e bacini. Inoltre
si prevede la realizzazione di tre ponti sull’acqua che attraversano i bacini e tre
pontili verso il mare a schermare dei frangiflutti per la salvaguardia della costa.
San Giovanni
L’obiettivo principale che si pone la realizzazione del percorso è quello di ridurre
la congestione del traffico sulla litoranea e quindi sulla costa, differenziando gli
spostamenti su più infrastrutture, fornendo una scelta alternativa per i tragitti di
breve distanza tra un lido e l’altro.
In questo modo permette di dare ordine alla fascia dunale e retrodunale rendendo possibile il controllo degli accessi al mare, limitando quelli abusivi che
contribuiscoo all’impoverimento dell’habitat dunale. Inoltre, sviluppandosi per
quasi la totalità lungo le sponde dei canali di bonifica, dà nuova vita a questa
infrastruttura trascurata per anni e considerata ormai un retro da nascondere.
Torre Mozza
Lido Marini
Torre Pali
Pescoluse
Torre Vado
San Gregorio
N
0
I Punti Caldi
0,5
1
5
km
Fitodepuratore
Centro Sport Acquatici
Tourist Box
Pontili
Fornire il territorio di una infrastruttura per il trattamento dei reflui civili
oggi non adeguata alle esigenze
Creare una struttura ricettiva e
panoramica per valorizzare un
area abbandonata da tempo
Permettere l’affitto delle attrezzature
e dei servizi per il turista
Proteggere alcuni tratti di costa
dall’erosione
Smaltire le acque reflue provenienti
dalle abitazioni rendendole balneabili.
Rifunzionalizzare il sistema di canali
e bacini di bonifica
Promuovere il percorso costiero
come alternativa all’uso dell’auto
sulla litoranea
Consentire un più agevole accesso
pubblico direttamente in mare
Recuperare qualitativamente e quantitativamente l’acqua riducendo gli
sprechi
Destagionalizzare gli eventi e gli usi
Permettere una presenza capillare di
controllo del territorio
Offire dei punti di vista panoramici
dal mare verso l’entroterra
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Campinhos
476
Curitiba - Guaratuba
116
092
Tigre
Bocaina
laureandi: Enrico Porfido, Claudia Sani
~ Pedro
Sao
101
Passa-Vinte
Jaguatirica
Batuva
CAMPINA
DOS TAVARES
RIO BRANCO
DO SUL
1
Serra Negra
BOCAIUVA DO SUL
Itaperucu
092
Palmeira
404
8
404
COLOMBO
5
Faz. Jorge
Hazembach
20
417
Bacacheri
16
13
13
Borda do
Campo
10
3
11
415
12
7
6
Bertioga
Prainha da Ponta
do Uva
Eufrasina
Itapema
277
17
421
~
SAO JOSE
DOS PINHAIS
13
5
MORRETES
3
5
17
9
Marta
Torre
19
10
376
Barra Preto
116
408
15
^ Murici
Colonia
Ilha das Pecas
Piacaguera
I. das Cobras
PARANAGUA
6
6
4
1
Rio
das Pedras
Saquarema
10
26
9
8
1277
Alexandra
16
27
Ilha do Mel
Sambaqui
141
277
4b
Barbados
4a
3
Pta do Pasto
Pacas
12
18
1
ANTONINA
Amparo
CURITIBA
Guapicu
Cacoeiro
1
ILHA DO
SUPERAGUI
Mariana
Ilha das Pecas
410
411
8
15
Tibicanga
Taquanduva
Macarapua
Medeiros
de Baixo
1
2
1
14
7
2
Ilha Rosa
Almeida
Vila Fatima
4
Medeiros de Cima
340
Porto de Cima
Pinhais
Campo
Comprido
I. do Lessa
411
PIRAQUARA
25
Curva
Ponta do Sul
407
Atafona
~ Luis
Sao
Cachoeira
de Sao~Jose
Cachimba
Cerr.
Saiva
QUATRO BARRAS
116
5
11
7
090
Santa Felicidade
Itaqui
Barra do Poruquara
GUARAQUECABA
3
404
Cacatu
9
410
092
Poruquara
2
18
CAMPINA GRANDE DO SUL
Ig. da Roseira
JURIQUI
2
3
Borrachudo
340
476
ALMIRANTE
TAMANDARE
11
Ipanema
12
Potinga
116
Morato
Moratinho
Porto Tagacaba
Cachoeiro
de Cima
3
24
Caixa d' agua
412
^ Quintilha
Colonia
^
Colonia
Maria Luisa
Fazenda
Balneario Shangri-la
20
Rio Grande
Campo Largo
da Roseira
ligaçoes verticais (influência)
ligaçoes orizontais (igual nível)
Religioso
< 10 000 hbs
Ecoturismo
< 50 000 hbs
Lazer
100 000 hbs
Parque< Nacional
Guaraguacu
^ Pereira
Colonia
407
Balneario Atlantico Teresinha
116
Balneario Beltrame
Lagoinha
19
376
Retiro
Faxina
Morro Vermelho
MANDIRITUBA
Papanduva
Barreiros
2
Rio Abaixo
~
Portaozinho
Campo
Alto
Campestre
1
Vocoroca
~
Matulao
Fazendinha
Pinhal
Tabatinga
Varzea
Contenda
Torre (Tv)
Palermo
Espigao~
das Antas
7
Colono
Flores
Xaxim
419
Fagundes
Campo
Comprida
6
4
Ribeirao~ Grande
Barra
Pinhal
dos Borges
Campina
Ambrosios
Lagoa
Inga
Lagoinha
281
376
412
Campo
3
GUARATUBA
2
2
277
214
PIRIZAL
~ Joao~do Pirai
Sao
Lagoa dos
Ferreiras
23
MATINHOS
Fula
Rocinha
Tapera
22
412
5
281
412
Parque< Estadual
Gastronomia
250 000
hbs (1890)
Estrada
do Ferro
Floresta Estadual
Caminho
dohbs
Arrial (1590)
Cultura
Ferroviária
< 500 000
Ambiental
Área Proteção
Estradas
Municipais
Estrada da
Graciosa (1721)
Ecológica
Estação
ligações
marítimas
Nautica
Estradas
Estadual
uma pista
Caminho
dosPatrimônio
Ambrosios
(XVII sec)
< 1Particular
000
000
hbs
Natural
Reserva
Porto
Paranaguà
Estradas
Federal
duas
pistas
Pesca
Caminho
de Itipuva
(1625)
Biológica
Reserva
Porto
Antonina
Estradas
Federal
uma
pista
Cicloturismo
Percursos
Unidades
Infra-estructuras
CIdade
e ligaçoes
de
turisticos
Conservação
de relaçao
Areas
portuárias
e terrestre
ligações
marítimas
Caminhos
historicos
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Serra
de
EM
do
gu
.A
an
Gr
Mo. da
Busina
Cerr.
Faz. Alvorada
Mo
AT
ra
iaq
ua
sa
cio
Borda do
Campo
Mo. da
Farinha Seca
BAITACA
Cerr.
.N
Sa
Saiva
PACOTUVA
Mo. da Vista
Pta. Rolim
Banana
Sa
Pta. do Rangel
Alexandra
AT
DO
AT
BT
^ Marcelino
Colonia
Lagoinha
MANDIRITUBA
Faxina
Morro Vermelho
Papanduva
Barreiros
AT
281
Campestre
Vocoroca
TIJUCAS DO SUL
Fagundes
Campo
Comprida
Campina
Ambrosios
Pr
at
a
.d
o
Sa
JA
RE
IG
ga
in
I. do Capinzal
CASCATA
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lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
1 – Os velhos canais do Varadouro e as Ilhas do Pinheiro e do Pinheirinho
Guaraqueçaba até Tibicanga (Ilha das Peças) de barco - Tibicanga até Vila Fatima de barco - Vila Fatima até Ararapira Ararapira até Ilha do Pinheiro de barco - Ilhas do Pinheiro e do Pinheirinho de canoa com possibilidade de paradas para
trekking - Ilha do Pinheirinho até Tibicanga de canoa - Tibicanga até Guaraqueçaba de barco
5 – A reserva natural Serra do Itaqui
Guaraqueçaba até Almeida de barco - Almeida (Ilha Rasa) até Saiva de canoa - Saiva até Itaqui de bicicleta ou a pê Serra do Itaqui trekking ou de bicicleta - Potinga atè Guaraqueçaba de bicicleta ou de ônibus
Descrição | Uma viagem para descobrir os canais de conexão entre a Baia de Paranaguá e São Paolo, com parada
na Vila Fatima, uma pequena comunidade de pescadores. A vila é um Patrimônio Natural e Reserva da UNESCO
desde 1991. Continuando para o norte encontra-se o vilarejo de Ararapira. Hoje Ararapira é uma vila fantasma, mas
originalmente era o primeiro estabelecimento de Guaraqueçaba. A descoberta das trilhas marítimas dos pescadores
com canoas típicas até as duas Ilhas do Pinheiro e do Pinheirinho. As duas ilhas são parte da Parque Nacional do
Superaqui e são famosas para as revoadas dos bandos do raro papagaio-da-cara-roxa, que ao entardecer voam perto
da praia. O aluguel de canoas na primeira ilha possibilita aproveitar a paisagem, também as trilhas no interior das ilhas
são fascinantes. De canoa se pode ir até Tibicanga (Ilha das Peças) para tomar o barco de volta para Guaraqueçaba.
2 – A rota dos Sambaquis
Guaraqueçaba atè Ilha das Laranjeiras de barco - Ilha das Laranjeiras atè Guapiçu (Ilha das Peças) de barco - Caminhada
a pê no interior da Ilha das Peças para visita dos Sambaquis (Guanandituba) - Ilha das Peças (vila) até Guaraqueçaba
de barco
Descrição | Saída da Guaraqueçaba de barco para chegar na pequena vila dos pescadores de Almeida, na Ilha Rasa.
Na frente do vilarejo fica a baia de Saiva onde é possível ir de canoa e aproveitar da tranqüilidade duma área onde
lanchas e barcos não possam chegar a causa do fundo raso. Em Saiva pode se trocar a canoa para uma bicicleta ou
simplesmente deixar a e continuar o percurso a pê. 20 minutos de trilha na mata atlântica, chega se na Reserva Natural
Serra do Itaqui. A área possui belezas naturais como cachoeiras e o mangue. Um atrativo do local é a Cachoeira do Rio
do Poço, localizada no centro da reserva. É formada por várias quedas que, se somadas, alcançam cerca de 90 metros
de altura. Outro destaque é a Cachoeira do Rio do Santo, na extremidade sul, que possui queda de aproximadamente
20 metros. Uma das trilhas da Serra acaba na vila de Potinga, que encontra-se na Estrada Estadual 404. Pode se voltar
em Guaraqueçaba de ônibus o de bicicleta. A pista ciclável é paralela à estrada até Serra Negra, depois começa uma
trilha alternativa que atravessa fazendas privadas, passando perto do Salto do Morato, para chegar no final na cidade.
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Grattacieli
lPunti di alta densità in Emilia Romagna
laureandi: Gianni Lobosco, Carlo Ruyblas Lesi
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
Paesaggi Disturbati
laureandi: sara cuccu
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Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
lsf E 2014/15
Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture
ISOLAE
Tra astratto e concreto
Una proposta di riattivazione per alcune Isole della Laguna di Venezia
laureandi: tina carletti, filippo pesavento, laura solmi
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