Pionieri dell`ecumenismo spirituale

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Pionieri dell`ecumenismo spirituale
L
L ibri del mese / segnalazioni
A. Giordano,
A. Campoleoni,
Un’altra Europa
è possibile.
Ideali cristiani
e prospettive per il
Vecchio continente,
San Paolo,
Cinisello Balsamo
(MI) 2013, pp. 212,
€ 16,00.
9788821579844
U
n’altra Europa è possibile è un libro intervista che parla di Europa attraverso
l’esperienza e il lavoro che mons. Aldo
Giordano, provenendo da un paese della campagna cuneese, attraverso lo studio della filosofia
e il confronto con la cultura contemporanea, ha
svolto in ambito europeo, prima come segretario generale del Consiglio delle Conferenze
episcopali d’Europa (1995-2008) e poi come osservatore permanente della Santa Sede presso
il Consiglio d’Europa (2008-2013). E che svolgerà
come nunzio in Venezuela, incarico per il quale è
stato a dicembre consacrato vescovo.
Il libro quindi, oltre a essere un momento
di sintesi e di bilancio della vicenda europea, si
è trasformato in una sorta di «testimone» che
don Aldo passa a coloro che in Europa cercano
prospettive e futuro per il «vecchio continente».
Ancora, ormai alla conclusione dell’«Anno europeo dei cittadini 2013», voluto dalla Commissione
europea per allargare il dibattito a tutti i livelli sui
diritti/doveri e su una visione del futuro dell’UE,
e a pochi mesi dalle elezioni europee del prossimo maggio, il libro è un ottimo spunto per passare in rassegna tanti elementi del contesto sociale
e politico europeo in cui siamo immersi.
Con un linguaggio immediato, don Aldo parla di Europa, alternando riflessioni a racconti tratti dalla propria biografia che rendono il lettore
familiare con un livello altrimenti spesso percepito lontano e astratto. È un libro che racconta
le vicende recenti del continente nella quotidianità di volti, incontri, viaggi, visite, dibattiti. È un
libro che spiega anche nelle sue linee essenziali
le principali istituzioni politiche del continente e
le realtà ecclesiali che a queste istituzioni si interfacciano. È un libro che, a chi conosce la persona, appare espressione congruente di quello
che don Aldo stesso è: un visionario, una persona
positiva, una persona di speranza. Il libro passa in
rassegna tante «sconfitte» dell’Europa, lasciando
però su ogni tema uno spiraglio di soluzione, di
luce, di futuro possibile.
L’Europa di riferimento non si limita ai confini dell’Unione Europea, ma si allarga a quella del
Consiglio d’Europa, quindi un’entità geopolitica
e culturale ancora più vasta e più varia, perché
comprende paesi come la Russia, la Turchia, la
Svizzera o l’Armenia. Questo respiro ampio si
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percepisce nei temi, in un percorso che tocca i
dilemmi dell’Europa nell’ambito della convivenza, del dialogo tra le confessioni e le religioni,
dell’etica, della politica, dell’economia, delle istituzioni e del ruolo dell’Europa nel suo contesto
globale. Dietro a ogni problema affrontato viene
identificata una «questione decisiva per l’Europa»
riconducibile a quella centrale del rapporto tra
Europa e cristianesimo. L’autore pone la domanda sullo «stato di salute del cristianesimo e dell’eredità cristiana oggi» e indica nell’«ignoranza attuale del cristianesimo e la circolazione di troppe
maschere del cristianesimo» una delle cause del
«timore di citare pubblicamente la novità portata da Gesù Cristo». È come dire che il cristianesimo dovrebbe essere fedele a se stesso. In queste
pagine non si percepisce mai l’atteggiamento di
chi valuta, giudica e con superiorità snocciola la
solita serie dei «bisogna fare, bisogna dire», tipica
di tanta pubblicistica cattolica. L’unico dovere
chiaramente identificato è quello del ricercare,
dell’ascoltare, del dialogare per capire, per camminare insieme in questo contesto.
È il dialogo, inteso come evento che nella
reciprocità dello scambio fa nascere la novità
e una verità più profonda, com’è avvenuto per
i discepoli di Emmaus, la chiave di volta per superare ogni egoismo, tatticismo, mera tolleranza,
«uniformismo», la strada che sola può portare
alla scoperta della verità. Per l’autore il nodo
centrale oggi, all’origine dei dialoghi tra popoli
e culture, tra comprensioni della vita diverse, è
– come indicato da Benedetto XVI – il dialogo
tra la ragione umana (scientifica, filosofica, giuridica) e una «nuova ragione, il Logos». Questo
forse è il filo rosso: il richiamo, la sollecitazione
e lo sforzo concreto di rileggere tutti i problemi,
tutti i crocevia, tutti i dilemmi in quella prospettiva che don Aldo chiama «il cielo azzurro della
trascendenza», in contrasto con il «cielo chiuso
della mera dimensione storica e della solitudine».
Quella trascendenza per i cristiani ha un nome,
Gesù Cristo, il Risorto, che «ci precederà in Galilea» (come recita anche il motto episcopale scelto da don Aldo), vale a dire che «ci precede là
dove viviamo, o siamo chiamati ad andare».
Nel suo percorso, per dimostrare quanto il
cristianesimo può dare all’Europa perché abbia
un futuro, l’autore dedica molte pagine a rileggere il pontificato di Giovanni Paolo II, Benedetto
XVI e Francesco mettendo in luce il contributo
di questi pastori, in modi così diversi, all’Europa
e al cristianesimo in Europa: il papa che ha contribuito ad abbattere i muri che attraversavano
l’Europa; il papa che ha posto al centro il tema
del compito del cristianesimo in dialogo con la
modernità; il papa che oggi con ogni gesto e ogni
parola ci indica concretamente un modo estremamente evangelico di essere Chiesa in Europa.
La terza parte del libro propone la sintesi e
la spiegazione sistematica di chiavi e prospettive
che già traspaiono nelle prime due parti. Il nodo
centrale è quello della libertà, interpretabile da
Il Regno -
attualità
2/2014
due possibili e completamente contrastanti prospettive: la libertà solitaria o autoreferenziale
(che oggi sembra la più frequentata) e quella che
don Aldo definisce «la libertà della figliolanza»
che ha il suo modello e maestro in Gesù Cristo,
il figlio che per fedeltà alla sua libertà di figlio,
muore in croce.
Nell’esperienza del Cristo risulta evidente
che l’ultima parola su questo modo di vivere la
libertà, però, non è la morte, ma la risurrezione.
È una libertà che sorprendentemente non viene
limitata o negata, ma che genera una nuova vita,
libera dal decadimento, che apre alla relazione e
a una nuova socialità. In definitiva è una libertà
che indica il modo «tipico» del cristianesimo di
essere nel mondo.
In questa prospettiva, diventano possibili
per l’autore una serie di «laboratori di vita cristiana», cioè spazi concreti in cui i credenti dimostrano che, come ama ripetere don Giordano,
«il cielo azzurro è aperto sui nostri paesi, sulle
nostre famiglie, sulle nostre vite, perché Cristo
è risorto»: nel campo dell’incontro tra le culture,
le confessioni e le religioni; in ambito culturale,
economico, politico e sociale «la storia va consiT3_Borghino:Layout 1 20-11-2013 8:25
derata alla luce dell’eternità e non solo nell’ottica
del tempo che passa e divora ogni cosa».
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Sarah Numico
A CURA DI
ANGELO BORGHINO - PAOLO MARTINELLI
Pionieri
dell’ecumenismo
spirituale
È
possibile vivere l’ecumenismo della
Chiesa cattolica in ambito non solo
teologico, ma anche spirituale? Il volume
presenta alcune personalità – san Leopoldo Mandić, la beata Gabriella Sagheddu, san Luigi Orione, san Giovanni Calabria – che, con sensibilità e modalità
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«TEOLOGIA SPIRITUALE»
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