ITALIANO - Linguística, Letras e Artes - Nº. DE INSCRIÇÃO - No

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Texto 1
NON FATE IL FUNERALE AI LIBRI
Umberto Eco
È sperabile che, quando questa Bustina uscirà, la buriana si sia calmata, ma mentre scrivo la mia estate è
ossessionata da intere pagine culturali dei quotidiani i quali discutono se eventuali contratti degli autori
per mettere le loro opere sui vari Kindle o IPad non preludano alla definitiva scomparsa del libro e delle
librerie. Un quotidiano ha persino messo in bella evidenza una foto dei "bouquinistes" del Lungosenna
dicendo che questi venditori di libri (vecchi) sono quindi destinati a sparire, senza considerare che, se
davvero non si stampassero più libri, fiorirebbe proprio un ghiotto mercato librario "vintage" e le
bancarelle, unico posto dove si potrebbero trovare i libri di una volta, vivrebbero di nuova vita. In realtà
la domanda se siamo arrivati al tramonto del libro è iniziata con l'avvento del personal computer (e
fanno ormai trent'anni), tanto che alla fine Jean-Claude Carrière e io ci siamo stancati di rispondervi e
abbiamo pubblicato una lunga conversazione intitolata provocatoriamente "Non sperate di liberarvi dei
libri".
Sostenere un lungo avvenire per il libro non significa negare che certi testi di consultazione siano più
comodi da trasportare su una tavoletta, che un presbite possa leggere meglio un giornale su un supporto
elettronico dove può amplificare il corpo tipografico a piacere, che i nostri ragazzi possano evitare di
inrachitirsi portando chili di carta nello zainetto. E neppure si vuole sostenere a ogni costo che per
leggere "Guerra e pace" sotto l'ombrellone sia più comoda la forma-libro; io ne sono convinto, ma i
gusti sono gusti, e auguro solo a chi ha gusti diversi di non incappare in una giornata di blackout. Ma la
vera ragione per cui i libri avranno lunga vita è che abbiamo la prova che sopravvivono in ottima salute
libri stampati più di cinquecento anni fa, e pergamene di duemila anni, mentre non abbiamo alcuna
prova della durata di un supporto elettronico. Nel giro di trent'anni il disco floppy è stato sostituito dal
dischetto rigido, questo dal dvd, il dvd dalla chiavetta, nessun computer è più in grado di leggere un
floppy degli anni Ottanta e quindi non sappiamo se quanto c'era sopra sarebbe durato non dico mille
anni ma almeno dieci. Quindi, meglio conservare la nostra memoria su carta.
Inoltre c'è una bella differenza tra toccare e sfogliare un libro fresco e odoroso di stampa e tenere in
mano una chiavetta. Oppure tra ricuperare in cantina un testo di tanti anni fa che reca le nostre
sottolineature e le nostre note a margine, facendoci rivivere antiche emozioni, e rileggere la stessa opera,
in Times New Roman corpo 12, sullo schermo del computer. E anche ammesso che chi prova piaceri del
genere sia una minoranza, su sei miliardi di abitanti del pianeta (ma saranno otto entro quindici anni), ci
saranno abbastanza appassionati da sostenere un fiorente mercato del libro. E se poi usciranno dalle
librerie e vivranno solo su Kindle o IPad i libri usa e getta, i best sellers da leggere in treno, gli orari
ferroviari o le raccolte di barzellette su Totti o sui carabinieri, tanto meglio, tutta carta risparmiata. Anni
fa deprecavo che nelle vecchie e ombrose librerie di un tempo chi vi entrava per curiosità fosse
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affrontato da un signore severo che domandava che cosa cercasse, e il malcapitato, intimidito, usciva
subito. E giustamente trovavo più incoraggianti le nuove librerie-cattedrale dove si può stare seduti o
accovacciati per ore a scoprire e sfogliare di tutto. Ora però, se le tavolette elettroniche assorbiranno
tutto il mercato dei libri usa e getta, potrebbero ritornare buone le librerie de tempi andati, dove gli
affezionati andranno a cercare i libri che non si gettano. E poi, ricordo che anche in quelle librerie un
ragazzo che faceva amicizia col libraio poteva lo stesso sostare per ore a curiosare tra gli scaffali.
Infine ricordiamo che mai, nel corso dei secoli, un nuovo mezzo ha sostituito totalmente il precedente.
Neppure il maglio ha sostituito il martello. La fotografia non ha condannato a morte la pittura (se mai ha
scoraggiato il ritratto il paesaggio e incoraggiato l'arte astratta), il cinema non ha ucciso la fotografia, la
televisione non ha eliminato il cinema, il treno convive benissimo con auto ed aereo.
Dunque avremo una diarchia tra lettura su schermo e lettura su carta, e in ogni caso aumenterà in modo
astronomico il numero delle persone che impareranno a leggere - visto che persino gli sms sono potenti
strumenti di alfabetizzazione dei ripetenti. E, se aumenterà l'analfabetismo di ritorno nella vecchia
Europa decadente e malthusiana, avremo miliardi di nuovi lettori in Asia e in Africa. E, per chi leggerà a
cavalcioni del ramo di un albero nella foresta subtropicale, andrà sempre meglio un libro di carta che
uno elettronico.
Fonte: Adaptado de: L’Espresso
Disponível em : http://espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2010/08/05/news/non-fate-il-funerale-ai-libri-1.22965
(acesso em 20/08/2015)
RESPONDA ÀS QUESTÕES CONFORME INFORMAÇÕES CONTIDAS NO TEXTO.
QUESTÃO 1
Podemos afirmar que o assunto geral do texto é:
(A) Os aparelhos eletrônicos para leitura de livros têm pontos positivos e negativos, assim como os
livros;
(B) Que os aparelhos eletrônicos para leitura de livros serão o futuro das obras literárias;
(C) Os livros são melhores do que os aparelhos eletrônicos para leitura;
(D) Há uma nova divisão para o futuro da literatura: tabletes versus livros.
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QUESTÃO 2
Marque a alternativa correta:
De acordo com Umberto Eco:
I.
Os autores tem privilegiado a publicação digital de suas obras, o que pode levar ao
desaparecimento do livro impresso.
II.
A diminuição das vendas de livros clássicos levou à formação de um mercado vintage
para a distribuição desse tipo de livro.
III.
Os e-books são uma moda temporária que logo passará por não ter tido grande aceitação
por parte do público.
IV.
Há sensações relacionadas ao livro físico que em um aparelho eletrônico de leitura não se
pode ter.
V.
Outras artes assim como a literatura já foram ameaçadas pelas novas tecnologias.
(A) V, V, V, F, F;
(B) F, V, F, V, V;
(C) F, F, F, V, V;
(D) V, F, F, F, V.
QUESTÃO 3
No trecho “E neppure si vuole sostenere a ogni costo che per leggere "Guerra e pace" sotto
l'ombrellone sia più comoda la forma-libro”, o termo em destaque tem sentido:
(A) Aditivo;
(B) Adversativo;
(C) Causal;
(D) Temporal.
QUESTÃO 4
Explique o termo “diarchia” presente no último parágrafo do texto.
O termo “diarchia” faz menção à palavra monarquia em que uma autoridade máxima (o rei) tem poder
absoluto sobre toda uma população. O termo em questão se faz entender na medida em que o prefixo
“di” (que indica 2) coloca o livro e os e-readrs como “reis” de igual poder, ou seja, não há soberania
de um objeto em relação a outro. Ocorre uma divisão igualitária do poder em relação aos leitores.
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QUESTÃO 5
Considerando as proposições de Umberto Eco indique um ponto positivo e um ponto negativo em
relação ao uso das novas tecnologias na literatura.
No transcorrer do texto, há vários pontos positivos e negativos, entre eles:
POSITIVOS:
- Comodidade: os e-books são mais fáceis de transportar;
- São mais leves;
- Permite ampliar os caracteres.
- Tem capacidade de armazenamento de vários textos, livros, em um único dispositivo.
NEGATIVOS:
- Dependem de energia elétrica,
- Não se sabe o tempo de vida útil dos suportes eletrônicos,
- Não oferecem as sensações de um livro impresso.
Texto 2
GIOVANI E "ANORESSIA DA COMUNICAZIONE"
PAROLE, parole, parole, cantava Mina quando erano ancora queste a misurare il linguaggio.
Quarant'anni dopo a dominarlo sono i caratteri, inviati via sms e assemblati in modo sempre più conciso
e sofisticato. Gli short message sono una tappa fondamentale dell'evoluzione della comunicazione
umana e qualche anno fa la British Psychological Society di Londra ha anche spiegato che sviluppano la
creatività. Ma il loro utilizzo non è immune da effetti collaterali. Secondo uno studio dell'università di
Calgary, in Canada, l'abuso di questo strumento limita l'arricchimento del linguaggio e crea difficoltà
nel comprendere e far proprie parole nuove.
Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni analizzando il comportamento di alcuni studenti e
chiedendo loro di interpretare un tot di vocaboli. Dai risultati è emerso che i volontari più abituati
all'invio di sms avevano maggiori difficoltà interpretative rispetto ai colleghi che preferivano giornali,
libri e riviste.
"Il nostro dato di partenza - spiega il ricercatore Joan Lee - era che scrivere messaggi incoraggia un
linguaggio senza restrizioni né limiti. Ma, analizzando il comportamento degli studenti, abbiamo
riscontrato che non è così. Quelli che 'accettavano' e acquisivano più parole lo facevano perché
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sapevano meglio interpretarne il significato. I volontari che invece leggevano e scrivevano molti
messaggi avevano un atteggiamento più chiuso".
Secondo gli studiosi, dunque, leggere libri e riviste incoraggia la flessibilità del linguaggio e
l'acquisizione di strumenti comunicativi diversi, aiutando a sviluppare capacità che permettono di
interpretare e capire vocaboli nuovi o insoliti. "Scrivere messaggi, al contrario, è qualcosa di associato a
rigidi freni linguistici - conclude Lee - che spingono a rigettare le parole che non si conoscono". Non è
la prima volta che la ricerca si concentra sul rapporto tra sms e comunicazione. Sei anni fa l'Università
Cattolica di Lovanio (Belgio) lanciò l'iniziativa (fate dono dei vostri SMS alla scienza) che permise di
mettere insieme 75.000 messaggi e dare il via al primo studio specifico sul fenomeno.
In Italia, l'ultimo progetto al riguardo è "Se telefonando ti scrivo", libro pubblicato dall'Accademia della
Crusca che spiega l'evolvere dell'italiano al telefono, dal parlato al digitato. "Quando si scrivono sms
oppure email - spiega la presidente dell'Accademia, Nicoletta Maraschio - l'obiettivo è quello di arrivare
immediatamente al proprio interlocutore e quindi essere veloce. La scrittura, in questo caso, ha un
carattere effimero, tanto da essere definita "volatile", che se ne va. Secondo l'esperta, l'importante è
"impedire il travaso inconsapevole di quella effimera verso altri tipi di scrittura e soprattutto in quella
che usiamo tutti i giorni". "La comunicazione interumana - spiega la psicologa Barbara Fabbroni - sta
attraversando un momento di forte cambiamento. Messaggi, chat e community si sono rivelati
perfettamente congeniali alle esigenze adolescenziali, strumenti ideali per soddisfare il bisogno arcaico
di esprimersi e sentirsi 'in-relazione-con-l'Altro'. Ne emerge un nuovo modo di comunicare, superficiale,
sgrammaticato e non-sense". I new media, spiega l'esperta, sono quindi oggi i primi alleati dei rapporti
umani, i principali motori di semplificazione della vita, e la parola scritta è lo strumento principe di
questa nuova tribù. Malata di "anoressia comunicativa". "Il bisogno di comunicare - conclude - ha
generato un alfabeto comunicativo particolare, deprivando il linguaggio e le parole della loro
caratteristica complessa e completa".
Di parere diverso il professor Michele Cortelazzo, docente di linguistica italiana presso l'università di
Padova e coordinatore della versione italiana del progetto di Lovagno, La lingua degli sms: costituzione
di un corpus italiano e analisi linquistica, programma di ricerca all'interno del quale lui e il suo team
hanno finora raccolto un corpus di 50.000 sms da analizzare. "E' ovvio che chi legge libri acquisisce
meglio il lessico - spiega - sia perché il libro ha una varietà lessicale più alta sia perché il tempo di
fruizione è più elevato. Quindi quella tra libri e messaggi mi pare una falsa dicotomia. La scrittura via
sms sviluppa da una parte la creatività e dall'altra capacità di sintesi. Per avere un dominio ricco della
lingua ovviamente bisogna avere altre fonti ma chi legge e usa anche i messaggi avrà anzi uno
strumento in più".
Fonte: Adaptado de: La Repubblica
Disponível em : http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/02/23/news/sms_impoveriscono_lingua-30208197/ (acesso em 20/08/2015)
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QUESTÃO 6
O assunto geral do texto é:
(A) As variações linguísticas encontradas nos sms;
(B) Uma comparação entre a linguagem dos livros e a linguagem dos sms;
(C) Uma total aversão à linguagem das mensagens de textos via celular;
(D) O empobrecimento da linguagem como consequência do abuso de sms.
QUESTÃO 7
A palavra “tot”, no segundo parágrafo, exprime:
(A) Quantidade definida;
(B) Quantidade indefinida;
(C) Incerteza;
(D) Exatidão.
QUESTÃO 8
Leia as frases abaixo:
I.
[...] scrivere messaggi incoraggia un linguaggio senza restrizioni né limiti.
II.
[...] lo facevano perché sapevano meglio interpretarne il significato.
III.
[...] tanto da essere definita "volatile", che se ne va.
Podemos afirmar que os termos em destaque:
(A) Têm o mesmo sentido em I e III;
(B) Têm o mesmo sentido em II e III;
(C) Têm o mesmo sentido;
(D) Não têm o mesmo sentido.
QUESTÃO 9
Por que, segundo o professor Cortelazzo, há uma falsa dicotomia entre livros e sms?
Segundo o professor Cortelazzo há uma falsa dicotomia entre livros e sms, visto que a escrita por sms
desenvolve a criatividade e a capacidade de síntese. Por outro lado, quem lê livros adquire uma
variedade lexical mais ampla, já que o tempo de fruição é mais elevado. Portanto quem lê livros e
escreve sms possui uma capacidade de adequação da linguagem aos diferentes níveis de registros
linguísticos.
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QUESTÃO 10
Explique o título do texto: “Giovani e anoressia da comunicazione"
O termo anorexia está relacionado a um distúrbio alimentar em que os indivíduos têm uma supressão
dos alimentos em sua dieta. “Anoressia da comunicazione” relaciona-se a uma interação escrita
“enxuta”, condensada, caracterizada pelo uso de poucas palavras e muito comum entre os jovens. As
mensagens sms objetivam uma comunicação rápida, veloz o que justifica o uso de poucos caracteres.
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