la versilia vi aspetta
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la versilia vi aspetta
LA VERSILIA VI ASPETTA Un percorso di circa 24 km nelle province di Lucca e MassaCarrara lungo il fiume Versilia per conoscere luoghi e curiosità. Il fiume Versilia nasce in Provincia di Lucca presso il centro di Cardoso dall'unione di svariati torrenti che scendono dalle Alpi Apuane e precisamente dal monte Pania della Croce (m. 1.858), assumendo la denominazione di torrente di Cardoso. Più a valle presso Ponte Stazzemese diventa invece Vezza scorrendo in una stretta valle contornata dalle cime delle Apuane, bagnando il centro di Ruosina e giungendo in breve presso la cittadina di Seravezza. Qui riceve da destra le acque del Serra mutando nuovamente per qualche km la denominazione in torrente Serra-Vezza; Giunto a Corvaia il fiume inizia a scorrere pensile attraversando la pianura della Versilia assumendo la denominazione Versilia, dapprima lambendo la parte sud dell'abitato di Querceta lungo il confine con il comune di Pietrasanta, poi a ridosso del confine con il comune di Forte dei Marmi. Il corso del fiume procede verso nord per per poi sfociare, con il nome Cinquale, nel Mar Ligure in loc. Cinquale - Provincia di Massa Carrara. Molto tempo fa, prima che venisse deviato il suo percorso, bagnava la parte ovest della città di Pietrasanta, andando a sfociare, sempre nel Mar Ligure, presso la località Motrone di Versilia. Lungo il fiume dalla sua foce alla sorgente sono raccolti tesori ambientali e culturali e panorami di particolare interesse che in questo capitolo cercheremo di descrivere in sintesi con lo scopo di suscitare la curiosità del turista e soprattutto la voglia di organizzare autonomamente il percorso stradale con mezzi propri (è consigliata la visualizzazione del percorso e della viabilità su una cartina stradale) tenendo presente che per poter ammirare e scoprire questo tratto di terra versiliese è necessario effettuare delle deviazioni di percorso e spesso anche tornare indietro oppure realizzare la visita in più tempi. La foce del Cinquale, situata approssimativamente al 44° parallelo di latitudine, è stata recentemente riorganizzata con un porticciolo. Infatti la darsena riservata alla nautica da diporto è stata realizzata alla foce del fiume Cinquale, lungo l'argine della riva destra,prima del suo sbocco a mare. L'intera area risulta completamente ridossata dal vento e dal mare. Il complesso è gestito dal Circolo Nautico. L'ultimo tratto del fiume è stato quasi del tutto banchinato,offrendo possibilità di ulteriori approdi limitatamente al periodo estivo. I posti barca disponibili nella darsena sono circa 80 per scafi fino a 16 mt di lunghezza fuori tutto. È visibile in prossimità della foce, sulla sponda Nord, un cippo ed una statua, commemorativi della Linea Gotica (il fronte bellico che si dipanava dal mare Tirreno fino al mare Adriatico, durante il secondo conflitto mondiale). Pur essendo Montignoso uno dei comuni meno estesi della Provincia di MassaCarrara è stato interessato da episodi storici di rilievo, grazie al fatto che il colle sul quale sorge permette di dominare tutta la valle del torrente omonimo ed avere una buona vista anche sul litorale tirrenico che dista solo quattro chilometri. Castello Aghinolfi: torre Il nome di Castello di Aghinolfo indica la sua chiara origine Longobarda Le prime notizie dell'esistenza del castello si hanno nel 753 il castello era il più potente della vallata e punto di rifugio per tutte le popolazioni della zona in caso di pericolo I discendenti di Aghinolfo rimasero in possesso della roccaforte fino al 1376. Dati certi dell'aspetto del castello risalgono al 1494, quando venne ceduto a Carlo VIII°, re di Francia. Nell’autunno 1998 è iniziata un'importante opera di recupero che oggi possiamo ammirare dal mare e dalla torre immenso è il panorama sulla costa. Il lungo fiume è interessato dalla presenza del Golf Versilia e a poca distanza dal territorio naturale del Lago di Porta. Il primo presenta un interessante percorso disegnato dall'architetto Veneziano Marco Croze e, aperto al gioco nel giugno del 1990 ed è diventato subito un punto di riferimento per i molti appassionati di golf italiani e stranieri. Il tracciato di 18 buche par 71, dal 2000 in poi, ha subito sostanziali migliorie strutturali. La buca n° 13 è stata completamente ridisegnata dalla nota societá spagnola IGD (Integral Golf Design) di José Maria Olazàbal, diventando la buca più bella e tecnica del percorso con difficoltà 1. Il Lago di Porta è una zona umida costiera di acqua dolce, sopravvissuta alle bonifiche che hanno progressivamente ridotto le paludi caratterizzanti in epoca storica la costa Toscana. Si estende nei Comuni di Montignoso e Pietrasanta per complessivi 159 ettari. Nel 1998 è stato inserito nel Sistema Regionale delle Aree Protette Nel 2003 è stato riconosciuto quale area di interesse naturalistico europeo per la presenza del Tarabuso (Botaurus stellaris), airone raro in tutta Europa. Il Lago è alimentato da sorgenti che nascono ai piedi delle Rupi di Porta; le acque delle sorgenti presentano una temperatura costante di 17° C circa. L'area umida, mantenuta tale da argini, è in gran parte ricoperta da cannucce di palude (Phragmites australis) e le superfici di acqua libera (i "chiari") sono di piccole dimensioni. Attorno al canneto si sviluppa un bosco di recente formazione del tutto simile agli ambienti umidi della Versilia storica, costituito da specie arboree tipiche delle zone palustri: ontano nero (Alnus glutinosa), diverse specie di salici (Salix sp.pl.) e di pioppi (Populus sp.pl.). In piccole aree sono ancora presenti prati umidi, caratterizzati dalla presenza dei carici (Carex sp.pl., Cyperus sp.pl.) e Grazie alla varietà di ambienti che vi si ritrovano, nel corso dell'anno possono essere avvistate circa un centinaio di specie di uccelli residenti, migratori o presenti solo nel periodo riproduttivo. Dal Golf Versilia è possibile raggiungere la via Provinciale di Forte dei Marmi percorrendo la Via delle Ciocche per arrivare a Ponte di Tavole (Querceta di Seravezza). La costruzione in legno del ponte originario fu ordinata nel 1564 da Cosimo I de’ Medici. Da qui passavano infatti i carri del marmo dalle cave fino alla spiaggia (al ponte caricatore – attuale pontile di Forte dei Marmi). La località divenne la residenza dei primi abitanti di Caranna e Vaiana che sfidarono la landa paludosa. Dopo una serie di vicende per il mantenimento del ponte e la sua ristrutturazione e ricostruzione a carico delle varie ditte di marmo e dai comuni di Seravezza e Pietrasanta e dopo la distruzione del 1944, il ponte fu ricostruito e rafforzato più volte. Ha preso l’attuale assetto dopo l’alluvione del 1996. Da qui si può percorrere la strada che costeggia il fiume fino a località Ponterosso . Questo attraversamento sulla via Aurelia deve il suo nome ad un ponte, un manufatto ad arco costruito in mattoni di colore rosso distrutto nel 1960. Un altro ponte in pietra sostituisce quello precedente in legno chiamato Ponte dalle Cinque Vie, costruito nel 1611 per ordine della granduchessa Maria Cristina. Da qui un sottopasso della linea ferroviaria conduce in località Pozzi-Ripa di Seravezza caratterizzata da uliveti. Si può però procedere lungo la Via Aurelia fino al centro di Querceta e deviare verso sinistra alla chiesa per immetterci (in prossimità della rotonda del galletto) sulla strada che porta al cavalca ferrovia verso Seravezza. Da qui si procede verso Querceta e si effettua la deviazione per Seravezza oltrepassando il cavalcaferrovia sulla linea Tirrenica della quale la prima tratta, tra Pisa Porta Nuova (oggi Pisa San Rossore) e Viareggio (oggi Viareggio Scalo), di 19 chilometri, venne aperta il 15 aprile 1861 seguita , nel dicembre dello stesso anno, dal collegamento con la stazione di Pisa Centrale, verso sud e dalla Viareggio-Pietrasanta, di 10 chilometri, verso nord. Nel 1862 vengono aperti altri due tratti di linea: il 1 febbraio tra Pietrasanta e Seravezza, di soli 3,5 chilometri, e il 1 novembre quello tra Seravezza e Massa, di 7 chilometri Sulla destra si nota il deposito marmi della ditta Henraux che dal 1821 lavora il marmo della versilia, la cui ricchezza mineraria era già conosciuta dal 1500 con Michelangelo e Cosimo I Medici che avviò l’escavazione nel 1568. Dopo un periodo di abbandono della attitvità estrattiva e della lavorazione fu costituita una società per la ripresa dello sfruttamento dei giacimenti. Le notevoli commesse di richiesta di marmo da tutto il mondo e le innovazioni tecnologiche dell’azienda da allora hanno contribuito, insieme agli investimenti di numerosi altri imprenditori, ad esportare i pregiati marmi versiliesi per famosi artisti e architetti impegnati in importanti costruzioni. Il territorio di Querceta è famoso per la produzione di olio ed in particolare per gli oliveti con il tipico olivo quercetano. L'olivo Quercetano è una cultivar di olivo originaria di Querceta Seravezza (LU) ma è diffusa in tutta la Versilia e in alcune zone della provincia di Massa. Ha portamento assurgente e rami penduli con taglia della pianta media. La fioritura è tardiva rispetto al frantoio e così la maturazione che risulta scalare. Il peso medio delle olive è basso 1,2 g. Si tratta di varietà autoincompatibile che necessita di impollinatori. Le talee sono scarsamente rizogene e si moltiplica spesso per innesto. I frutti sono ellissoidali con il diametro posizionato al centro, le olive sono in generale di piccole dimensioni ed esternamente la buccia presenta delle lenticelle piccole e numerose. L'olio ottenuto dalle olive quercetane ha un leggero sapore di fruttato e di colore verde-giallo intenso. Il percorso di questa importante via di comunicazione che arriva al lungomare di Forte dei Marmi e termina davanti al pontile si svolge in gran parte su una sopraelevazione rispetto all’abitato in quanto era in passato il tracciato dell’antica ferrovia per il trasporto dei marmi dalle cave versiliesi all’antico pontile caricatore.. Proseguendo lungo la strada fino a località Ripa di Seravezza in prossimità del Ponte Foggi, interamente ricostruito dopo il 1945 è possibile vedere la postazione della pesa pubblica. (prima dell'introduzione dell'IVA, esisteva il dazio sulle merci. Gli uffici preposti erano posizionati presso gli ingressi cittadini (porti, stazioni, vie principali), ed erano dotati di una bilancia capace di pesare i mezzi pesanti e determinare il peso netto delle merci trasportate con conseguente applicazione della tassa. Abolito il dazio, le bilance continuarono ad essere utilizzate dalle persone che effettuavano trasporto di merce sfusa, come ricevuta del peso reale trasportato. Oggi nelle grandi città esistono presso i porti, i mercati generali, le cave di sabbia, etc.) Postazione della Pesa L’attraversamento del ponte conduce all’abitato di Vallecchia con la sua Pieve di Santo Stefano, documentata già dall'881. Del XII secolo è la parte inferiore dell'abside, la facciata è semplice, con tre porte d’ingresso, di cui la centrale sormontata da un timpano e da un rosone recenti, così come il campanile. Costruita in marmo locale, presenta un interno a tre navate, divise da colonne con capitelli romanici a foglie e antichi pilastri. Nel XVII secolo venne rimaneggiata e decorata con affreschi raffiguranti l'Assunzione e la Madonna con Bambino e Santi. Da segnalare una scultura della Madonna con Bambino del XIV secolo in una nicchia nel terzo pilastro della navata sinistra, i confessionali in marmo policromo del XVII secolo, gruppi marmorei seicenteschi sulle porte laterali, un Crocifisso del XVI secolo posto dietro l'altare, ed il pulpito marmoreo con ricche decorazioni di gusto barocco dello scultore Carrarese Andrea Baratta, datato 1681. Da non dimenticare infine il fonte battesimale di Stagio Stagi. E’ necessario tornare sulla via principale e sulla curva a sinistra sorge l’abitato di Corvaia. Corvaia : piazza La Rocca Guidinga di Corvaia fu nel Medioevo un importantissimo fortilizio, che unitamente alla opposta Rocca Fraolminga di Vallecchia controllava l’accesso della valle di Seravezza. I conti di Corvaia e di Vallecchia furono tra i più potenti signori di questa consorteria feudale. Dapprima in guerra coi loro vicini, in seguito si allearono o si diedero in accomandigia a Lucca e a Pisa; ma, i ghibellini arrabbiati, si mantennero sempre più o meno apertamente ostili alla prima e nel 1219 si strinsero in lega ai danni di essa, coi nobili di Castel Aghinolfi, di Gragnana, e con altri consorti e conti rurali del distretto. L’atto stipulato il 9 ottobre di quell’anno presso la pieve di Corvaia, nell’Ortale di Parentino di Vallecchia, costituisce una delle fonti storiche più importanti della Versilia. Nel 1254 quando Lucca, inviò il podestà Guiscardo da Pietrasanta con un buon nerbo di truppe a combatterli, le rocche di Corvaia e di Vallecchia, centri della resistenza, furono distrutte subendo ingenti danni, e i loro abitanti dedotti a Pietrasanta e a Camaiore. Seravezza: ponte del pratale La strada costeggia il fiume e in prossimità del ponte del Pratale, dove poco più avanti sorge la villa di famiglia fatta costruire nel 1897 da JB Henraux (oggi albergo), si prosegue verso sinistra su Via Buonarroti e si oltrepassa la Fontana, donata da Simo de Ranieri, con bassorilievo in marmo raffigurante Michelangelo e il trasporto dei marmi dal Monte Altissimo. Lo stemma di Seravezza è stato realizzato da Biagio Giuliano. Realizzazione del 1995 Costeggiando il fiume lungo la strada di Michelangelo si arriva al centro abitato di Seravezza (la strada continua verso le cave dell’Altissimo) . Seravezza è un Comune della Versilia incastonato nelle rocce imponenti delle sue alte montagne, e si presenta con un territorio dall'orografia variegata, complessa ed affascinante, che costituisce l'ideale anello di congiunzione tra le asperità montane delle Alpi Apuane e la stretta pianura costiera dove insistono le note località balneari versiliesi. E' uno di quei luoghi rari ed eccezionali dove, nel breve volgere di pochi chilometri, si può salire dal livello del mare fino quasi a toccare i 1589 metri di altitudine del Monte Altissimo. Il territorio, di quasi 40 Kmq, è composto da una vasta zona montana, una zona collinare, una stretta fascia di fondovalle ed una zona pianeggiante, ricca di oliveti e di aree di aperta campagna. Il Capoluogo è una tranquilla cittadina di fondo valle, storicamente posta a guardia dell'unica via di comunicazione tra la Garfagnana e la marina. Nel centro di Seravezza nasce, dalla confluenza dei torrenti Serra e Vezza, il fiume Versilia. Il Comune di Seravezza si fregia del titolo di Città in virtù del Decreto emanato dal Presidente della Repubblica il 31 dicembre 1975. Nel centro si attraversa il ponte del Sor Emilio Seravezza: il puntone e ponte del sor Emilio Su questo “puntone” si erge un busto in ricordo di Enrico Pea (Seravezza, 29 ottobre 1881 – Forte dei Marmi, 11 agosto 1958) è stato un poeta, scrittore e impresario teatrale italiano. La produzione letteraria di Pea si può racchiudere in due periodi: il primo è quello di Moscardino (1922) e di altre opere in cui, pur nei suoi tormenti religiosi, è stato impareggiabile nel descrivere scene di vita popolaresca in una disordinata estasi di raccontare tra sospiri e grida, memorie di lutti paesani, glorie e trionfi della superstizione, oscure vicende di chi viaggia e di chi torna. Però nel suo rammentare c'è anche la saggezza di chi ha visto e sentito. Il secondo periodo inizia con La Figlioccia (1931), dove la sua prosa prende un andamento diverso, più delicato e modulato; aver insistito con questa prosa pacata, tuttavia, forse è costato a Enrico Pea un oblio non si sa quanto meritato dei lettori del suo tempo. In questo punto di via Enrico Pea è situata anche la scultura in bronzo raffigurante l'incontro tra i due fiumi, Serra e Vezza. L'opera è stata realizzata dalla scultrice svizzera Cordelia Von den Steinen, moglie dell'artista Pietro Cascella. Da questo punto si può ammirare il complesso architettonico del Palazzo Mediceo e delle Scuderie Granducali simbolo della cittadina che ospita il Museo delle Tradizioni Popolari. Seravezza: Palazzo Mediceo La cittadina merita anche una visita della piazza Piazza Carducci al centro della quale si trova un monumento in marmo di epoca fascista: L’Apuano. Il monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale costruito in epoca fascista per volere dei militanti. In passato la scultura era circondata da una cinta in ferro battuto con i nomi delle più famose battaglie che hanno visto protagonista l'Italia. Sul lato sud della Piazza Carducci è situata una fontana che fu costruita nel 1877 allora punto di confluenza dei fiumi Serra e Vezza ed è a tutt’oggi rimasta nella sua posizione originale, salvo qualche piccolo spostamento. Il monumento, completamente in marmo bianco e bardiglio del Monte Costa, è composto da un corpo centrale di forma pressoché triangolare; sui fronti vi sono dei riquadri scolpiti con tre vasche circolari in cui confluiva l’acqua. Al di sopra di questo basamento vi sono tre sculture in marmo rappresentanti tre puttini che cavalcano un pesce. Al centro si innalza una colonna ornata alla base da tre facce d’uomo dalle cui bocche esce acqua potabile mentre all’estremità della stessa è collocato un vaso ornamentale. Sulla colonna si trova una targa marmorea che riporta il committente della fontana, il municipio e il popolo stesso, l’autore dell’opera, il maestro Saviotti e la data di costruzione, MDCCCLXXVII. Una mappa con un percorso artistico e culturale di Seravezza è disponibile nel sito www.prolocoseravezza.it sezione Seravezza – Tradizione e Futuro / Percorso artistio. Qui termina la prima parte del percorso sul fiume Versilia.