2012 Giornalino Tartaruga dicembre

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2012 Giornalino Tartaruga dicembre
C.R.P Grieserhof — P.R.Z. Grieserhof
Trimestrale Anno 4 Dicembre 2012
La Tartaruga– Die SchildKröte Trimestrale Anno 4
CRP Grieserhof - PRZ Grieserhof
2012
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Comprensorio Sanitario di
Bolzano
Ufficio Stampa: Comprensorio Sanitario di Bolzano
Supervisione: Coord. Paola Pomarolli
Redazione: Aldo Di Napoli e Marco Ulizzi
Disegni: Marco Ulizzi
Un ringraziamento particolare per la collaborazione:
alla sig.ra Lisa Broggio, alla sig.ra Rigo Patrizia
per le traduzioni e a
tutte le persone che hanno contribuito
alla realizzazione di
Sede di lavoro/Arbeitssitz:
CRP Grieserhof
Via Cologna 1
39100 Bolzano
Tel.: 0471/283447
Fax.:0471/283730
e-mail:[email protected]
[email protected]
[email protected]
La nostra società è caratterizzata da diverse forme
di dipendenza (droghe, alcool, internet, cellulare,
sesso virtuale, gioco d’azzardo,ecc). Autorevoli psicologi sostengono che il fenomeno è dovuto a un
vuoto interiore che cerca in qualche modo di essere colmato. La perdita collettiva della funzione immaginativa (la capacità di sognare a occhi aperti,
di fantasticare, di inventare, di immaginare, creare
con la fantasia e l’intuizione), tutte funzioni fondamentali per il benessere. In questo nuovo numero abbiamo approfondito due argomenti, il gioco
d’azzardo patologico e la dipendenza da internet
facendoci l’ idea che in tutto questo scenario frenetico, veloce e stressante che è la nostra società sicuramente una persona cerca delle valvole di sfogo
per staccare da problemi, pensieri, responsabilità
che contornano una vita “normale”. Personalmente credo che una delle cause principali che
incrementa il ”senso di vuoto”, e’ l’assuefazione al
consumismo, non ci entusiasma niente, è come
non avere fame davanti ad un frigo pieno. Ricordo
da bambino la tele in bianco e nero con due canali,
si stava elettrizzati come al cinema, oggi con 500
canali tele da urlo a colori in HD, mio figlio annoiato con il telecomando a fare zapping e sbuffando dice “ma non c’è niente”. Siamo tutti alla
ricerca di adrenalina di rischio e d’incertezza alimentando l’illusione di cambiare vita perché quel-
la che abbiamo non ci piace o non ci soddisfa, entriamo in alcuni meccanismi che all’inizio danno
piacere e poi col tempo ci dominano facendoci diventare dipendenti da qualcosa che diventa sempre più forte da gestire fino al punto di non saper
trovare la strada del ritorno. I giovani si sa che sono da sempre alla ricerca di sensazioni forti, proibite e che vanno contro corrente, ma gli anziani
che fino a quarant’anni fa erano l’esempio morale,
l’esperienza, la guida, oggi li vedi giocare alle macchinette, comprare una somma esagerata di gratta
e vinci, spendere intere fortune al lotto, tutto il
giorno rintanati dentro al Bingo. Il ruolo dell’anziano negli ultimi quarant’anni ha subito una profonda trasformazione che la dice lunga sui principi etici e morali generati da una società violenta,
competitiva ed egoista. La mancanza di stimoli, il
non sentirsi utili, la lontananza affettiva dei propri
cari creano nella persona anziana isolamento e
chiusura. In questo grande mare che è la vita, a
volte si rimane incastrati nella rete del vizio, come
pesci abbocchiamo alle tentazioni che ci danno
euforia forse per scappare dalla depressione?, ma
questo è un altro discorso…
Aldo Di Napoli
La Tartaruga—Die SchildKröte
Trimestrale Anno 4
Unsere Gesellschaft ist von verschiedenen Suchtformen gekennzeichnet ( Drogen, Alkohol, Internet, Handy, virtueller Sex, Glücksspiele usw.).
Angesehene Psychologen behaupten, dass dieses
Phänomen auf eine innere Leere, die irgendwie
ausgefüllt werden muss, zurückzuführen ist. Der
allgemeine Verlust unseres Vorstellungsvermögen, die Fähigkeit mit offenen Augen zu träumen,
die Erfindungsgabe, die Fähigkeit phantasiereich
und intuitiv zu sein, das alles sind Fähigkeiten die
für unser Wohlbefinden wichtig sind. Wir leben in
einem Zeitalter der Rationalität, des Denkens, der
Analyse und das führt zu einer unbewussten Entfremdung gewisser inneren Funktionen (Gefühle,
Liebe, Träume). In dieser neuen Ausgabe haben
wir uns mit zwei Themen befasst, das pathologische Glücksspiel und die Internet-Sucht und wir
haben den Eindruck gewonnen, dass in diesem
hektischen, schnellen und stressreichen Szenario,
das unsere Gesellschaft darstellt, sich die Menschen „Überdruckventile“ suchen, um von den
täglichen Problemen, Sorgen und Verantwortungen zu entweichen.
Ich persönlich glaube, dass die heutige Konsummentalität für diese „innere Leere“ verantwortlich ist. Nichts gibt es, was uns noch begeistern
kann, wir fühlen uns satt von allem. Als ich noch
ein Kind war, gab es nur einen Fernseher in
schwarz und weiß, mit nur zwei Sender, aber wir
saßen davor, aufgeregt wie in einem Kinosaal.
Heute, trotz der 500 Sender, in Farbe und in HD,
langweilt sich mein Sohn vor dem Fernseher und
wechselt mit der Fernbedienung von einem Kanal zum anderen.
Wir sind auf der Suche nach etwas, das uns den
Schein gibt unser Leben zu verbessern, weil wir
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damit unzufrieden sind und es uns, so wie es ist,
nicht gefällt. Das führt uns zu riskanten Erfahrungen, die uns anfangs Zufriedenheit geben, aber
mit der Zeit dominierend werden, wir werden abhängig von etwas, das wir immer weniger beherrschen können, bis wir keinen Ausweg mehr finden.
Die Jugend war schon immer auf der Suche nach
starken Gefühlen und verbotenen Erfahrungen,
aber die ältere Generation, die bis vor vierzig Jahren ein Vorbild für Moralität war, die Lebenserfahrung und Rat geben konnte, sieht man heute
vor den Spielautomaten sitzen und unglaubliche
Summen Geld bei den verschiedensten Glücksspielen ausgeben. Die Rolle der älteren Menschen
hat sich in den letzten vierzig Jahren stark verändert und das sagt viel über die ethischen und moralischen Prinzipien unserer Gesellschaft. Der
Mangel an Anregungen, das Gefühl nicht gebraucht zu werden, das Fehlen der Angehörigen,
lösen bei älteren Menschen Isolation und Verschlossenheit aus.
Im Leben kann es passieren, das man im Netz der
Sucht hängen bleibt, wir beißen wie Fische an den
Versuchungen an, die uns Euphorie schenken.
Vielleicht um der Depression zu entweichen? Aber das ist eine andere Frage…..
A. Di Napoli
(Traduzione Patrizia Rigo)
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Mercoledì 17 ottobre 2012, durante la diretta del nostro programma radiofonico ho avuto l’onore di intervistare Fabiana Bisulli, famosa speaker di Radio Capital. La domanda immagino sorga spontanea: cosa
c’entra Fabiana Bisulli con Interferenzeinradio ?
Il mistero è presto svelato !
Fabiana è laureata in psicologia e viene da Trieste, patria della riforma della psichiatria italiana, quindi è
molto sensibile alle problematiche relative alla salute mentale. Venuta a conoscenza del nostro progetto
leggendo l’articolo apparso questa estate su Venerdì di Repubblica (vedi copia sul nostro sito web) si è
molto incuriosita e si è messa in contatto con la nostra redazione . Dopo averci dedicato uno spazio all’interno del suo programma Capital Week è venuta a trovarci per conoscerci personalmente.
Durante l’intervista Fabiana ha dichiarato che per lei la radio è una passione grande; è un mezzo che si sta
rivalutando molto e che consente di arrivare in tantissime case dando spazio a discussioni che non trovano
altrettanto spazio in televisione. Per questo motivo a Fabiana piace il nostro progetto perché secondo lei è
importante parlare di argomenti “tabù” come la salute mentale. La gente deve sapere che non bisogna vergognarsi o spaventarsi: il disagio mentale è un problema che riguarda tutti e che anzi spesso colpisce
proprio una certa intelligenza e sensibilità. Inoltre è importante far sapere che dal disagio si può uscire.
Alla nostra fatidica domanda : “ La normalità è sopravvalutata ?” Fabiana risponde: “Nessuno da vicino è
normale”.
Come piace dire a noi “Siamo tutti diversamente normali” !
L’intervista a si è conclusa con i complimenti di Fabiana al nostro progetto ed un incoraggiamento :
“Tanti anni di Interferenze ...
A cura di Raffaella Bibone
Fabiana Bisulli
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Ciao cari lettori sono di nuovo io Anouar; per me è difficile raccontare l’esperienza iniziale non proprio positiva della mia partecipazione al Biberclub. Ho intervistato brevemente coloro che già
facevano parte del progetto per capire meglio alcune dinamiche.
Personalmente in questo poco tempo mi sono divertito ed ho partecipato a diverse manifestazioni con interesse e entusiasmo.
Quando mi hanno proposto di partecipare all’inizio ero timido, facevo fatica a comunicare sia con gli operatori che con i volontari.
Alla fine ce l’ho fatta e tutto sommato, nonostante le difficoltà iniziali, la considero una bella esperienza che mi sento di consigliare
ad altre persone.
Felix: riferisce che per lui, all’inizio è stato difficile partecipare all’organizzazione delle
attività di tempo libero, in
quanto gli mancava l’esperienza ma poi con l’aiuto di
tutti è diventata sempre di più
una cosa coinvolgente e interessante. Silvana: lamenta la
difficoltà di
coinvolgere la
gente del paese e talvolta gli
stessi utenti. Quando la partecipazione alle attività è numerosa sia da parte degli utenti,
dei volontari e della cittadinanza stessa questo da soddisfazione e sprona nel mantenere vivo l’interesse per l’attività.
Lenka e Caterina: hanno
riferito che ha causa della loro
timidezza all’inizio hanno trovato difficoltà nel partecipare
alle attività proposte. Dopo
che anche loro hanno organizzato e partecipato all’evento si
sono sentite soddisfatte sia del
successo avuto che del lavoro
svolto nell’organizzazione.
Anna: ha riferito che per
mancanza di tempo libero personale non è riuscita ha partecipare ma ha fatto tutto il possibile per essere presente.
Petra: lavorare insieme e comunicare con tanta gente diversa è stata una grande e inimmaginabile soddisfazione.
Anonima: quando si lavora
assieme (utente, operatori e
volontari) si devono tralasciare
certi schemi. Sforzarsi nel riuscire a parlare un linguaggio
comune per potere andare
nella stessa direzione per poi
poter raggiungere gli stessi
obbiettivi. Durante questo percorso, il mettersi in gioco migliora molto l’esperienza di
vita personale . Da queste semplici testimonianze di persone
che sono impegnate nel progetto Biberclub emerge che
spesso si guarda con titubanza
e circospezione alle cose che
stanno intorno a noi ma poi,
dal momento che ci si fa coinvolgere, il muro di diffidenza
cade ed il percorso fatto insieme per raggiungere una determinata meta è piacevole e costruttivo. Durante questi ultimi mesi ci siamo ritrovati per
partecipare a diversi momenti
sportivo/culturali: in settembre ci siamo ritrovati numerosi
(vi erano anche utenti della
Comunità di via Dalmazia) per
partecipare alla manifestazione “I suoni delle Dolomiti” al
Passo Sella. Siamo partiti di
buon ora e dopo una lunga
camminata ci aspettava bella
musica e ottima compagnia,
giornata stupenda. In ottobre
abbiamo organizzato, assieme
alla Società Pescatori di Salorno la quale già da tempo ci sostiene, una giornata di pesca
presso il loro laghetto qui a
Salorno. Loro hanno messo a
disposizione tutta l’attrezzatura necessaria per poter pescare. Io sono stato il primo a pescare una trota. Alcuni di noi
sono stati affiancati dai membri dell’Associazione Pescatori
che davano consigli sull’uso
dell’attrezzatura ed insegnavano le varie tecniche di pesca.
Altri utenti si sono intrattenuti
nel gioco delle carte ed un volontario ci ha accompagnato
con della buona musica. E’ stata una giornata piacevole e divertente.
Anouar
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Nella società di oggi, dove siamo costretti a vivere un ritmo frenetico, dove dobbiamo rispettare regole severe di comportamento, non tutti riescono a sostenere lo stress ed essere all’altezza di
affrontare situazioni nuove. Allora si diventa inutili, si diventa
una vergogna, si viene derisi perché non si riesce a stare al passo
degli altri. Ed ecco che nasce la persona problematica che ha bisogno dei propri spazi che non devono essere calpestati dalla frenesia del mondo esterno. Costui deve essere protetto dalla stupidità e dalla logica del rendimento massimo. Forse sarebbe meglio
definire disagio mentale, come conseguenza del mondo di oggi e
delle sue logiche di comportamento.
Rimane un sogno inutile, anche se può essere di conforto, immaginare una vita priva di stress e di
problemi vissuta in un mondo libero da preoccupazioni. L'uomo non può sperare di trovare sulla
terra il Paradiso, perché il concetto di paradiso è statico, mentre la vita umana è un processo dinamico.
René Dubos, Il miraggio della salute, 1959
Lo stress è come una spezia − nella giusta proporzione esalta il sapore di un piatto. Troppo poca
produce un blando, noioso pasto; troppa può soffocarlo.
Nei momenti di stress, le donne parlano senza riflettere. Gli uomini, agiscono senza riflettere.
Allan Pease
La realtà è la principale causa di stress - per coloro che la vivono.
Jane Wagner
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il progetto "Montagnaterapia" ora ha un nome:
Il progetto "Montagnaterapia" di Bolzano
è un progetto terapeutico-riabilitativo
del Servizio Psichiatrico.
Si tratta di un progetto di collaborazione
tra il Centro di Riabilitazione Psichiatrica "Grieserhof",
il Centro di Salute Mentale
e il Club Alpino Italiano.
Facciamo delle gite in montagna
in piccolo gruppo una volta al mese
(con persone che soffrono di malattia mentale
e che sono seguite dal Servizio Psichiatrico
del Comprensorio Sanitario di Bolzano).
Finalmente questo progetto ha un nome,
così chi vi partecipa,
invece di dire: "vado alla gita di Montagnaterapia"
ora può dire: "Vado alla gita del gruppo Wander-full, vieni anche tu?".
Ecco il nostro nome: "Wander-ful",
un misto tra due parole:
"wandern" che in tedesco significa "camminare in montagna"
e "wonderful", che in inglese significa "meraviglioso, favoloso, stupefacente, magnifico".
Per informazioni riguardanti il progetto:
infermiera Petra del CRP "Grieserhof" e-mail: [email protected]
L’Estate è finita e di conseguenza subentra l’Autunno. Dire Autunno mi da
subito l’impressione di una stagione triste, grigia, perché le solari giornate
estive vanno finendo. Proviamo a guardare l’autunno con altri occhi. Camminiamo lungo un viale oppure passeggiamo in un bosco, dovunque si posi lo
sguardo si possono notare gli alberi con una notevole quantità di foglie multicolori, tutte le gradazioni di rosso, giallo, verde e marrone, che danno vivacità a una giornata grigia oppure si stagliano lampeggianti contro un cielo
blu. A Bolzano, sulle colline soleggiate che circondano la città, anche i vigneti
prendono un particolare aspetto in Autunno, facendo bella mostra di sé rigogliosi grappoli di uve bianche e rosse. Poi, con un buon paio di scarpe e accompagnati dall’allegria si può andare a cercare funghi sui meravigliosi altopiani intorno alla città e tornare a casa contenti con un cestino di porcini,
finferli e brise. Un altro simbolo dell’Autunno sono le caldarroste. A chi non
piace sentire quel buon profumo di castagne arrostite e poi gustarle nel caldo
di una cucina, con i propri cari o con gli amici. Dopo l’Autunno arriverà l’Inverno che fa subito pensare al Natale, perciò colgo l’occasione per augurare a
tutti voi un affettuoso Buon Natale in salute, serenità e gioia e speranza di un
futuro migliore.
Jone
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Nel numero precedente avevamo accennato la problematica del gioco d’azzardo, abbiamo cercato di approfondire l’argomento facendoci una chiacchierata con la coordinatrice del (SERD, servizio per le dipendenze ), la signora Romina Rossi.
Romina Rossi
In tutta Italia sono nate associazioni di giocatori anonimi e qui in Alto Adige no, come mai?
C’è un’associazione privata non convenzionata a livello provinciale con il dott. Guerreschi . Il SERD ha cominciato ad occuparsene da 5-6 anni, con un incremento costante dei numeri delle persone prese in carico. Siamo partiti intorno alle 20 persone l’anno per arrivare intorno alle 70 persone, solo nel Comprensorio di Bolzano. Un problema importante è quello invece che molti giocatori d’azzardo non riconoscono il
problema e non si rivolgono al servizio tranne quando hanno una grande problematica e una situazione
debitoria importante, oppure i familiari preoccupati si rivolgono al servizio. Spesso viene la coppia marito
e moglie e vengono presi in cura entrambi. Ci sono più forme terapeutiche adottate, dipende come il problema è radicato e che tipo di Gambler (scommettitore o giocatore d’azzardo) ci troviamo di fronte. Può
essere risolutivo 1 0 2 sedute o una presa in carico maggiore. Correlato al gioco d’azzardo spesso c’è anche
l’uso di un’altra sostanza come l’alcol e la nicotina.
L’azzardo è una dipendenza senza sostanza? E’ un comportamento dove vengono generate delle
sostanze. Il rischio, l’adrenalina, l’aspettativa di vincere denaro e di superare la frustrazione della perdita,
scatenano a livello cerebrale tutta una serie di meccanismi dopaminergici, proprio biochimici. Il giocare e
la sensazione di appagamento per la vincita sono comunque modulati da sostanze come la dopamina e la
serotonina.
Alla base c’è una mancanza di punti di riferimento che 40 anni fa i nostri genitori avevano o
è più un problema soggettivo della persona? L’uomo gioca da sempre d’azzardo. Oggi sono cambiati
dei presupposti, uno di questi è la disponibilità di gioco. Una volta o si andava in un casinò o si creavano le
bische clandestine. Erano attività illegali molto sotto controllo, di cui pochi sapevano e non c’era una diffusione. Adesso c’è un’ampia disponibilità, come ti giri c’è una sala giochi. Ci sono persone che hanno una
perdita di controllo con il gioco d’azzardo però si limitano e con una rieducazione rapida e uno spostamento del problema da un’attività all’altra cambiano radicalmente. Poi invece c’è il giocatore che supera le ore
di giornata, aumentando in maniera costante e dove si ha una perdita del lavoro e una perdita di soldi.
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A voi è capitato di collaborare con il servizio psichiatrico?
Spesso c’è già una patologia psichiatrica di base per es. ADHD (disturbo da deficit di attenzione) è sicuramente una di quelle patologie che può portare ad un comportamento patologico legato al gioco d’azzardo. Ci sono tanti fattori legati alla biochimica e alla biologia, non è solo un fattore contestuale e ambientale. In pratica funziona così: arriva una persona, viene valutata, viene presa coscienza del momento di crisi, ci si attiva per una presa in carico eventuale, nel caso ci siano altri problemi abbiamo lo psichiatra, l ’assistente sociale se c’è una situazione debitoria pesante da sanare e lo psicologo.
Com’è formata la vostra equipe?
Medico, tossicologa, dermatologa e psichiatri. Ogni persona viene distribuita all’interno di un equipe con
2-3-4 componenti a seconda della complessità del caso. I Gambler hanno lo psicologo come primo operatore e poi può esserci l’assistente sociale, a seconda delle complessità. Ci sono anche trattamenti in regione, per es. Bad Bachgard. E’ nota una rete a livello provinciale dove stanno cercando di creare un’offerta
adeguata a quello che è il problema. Si ricorre spesso al colloquio motivazionale, è importante che la persona analizzi la sua situazione e che le sue decisioni le prenda da solo perché alla fine il cambiamento è lui
che lo deve fare.
Come servizio che potere avete nei confronti del Comune e della Provincia?
Il potere è relativo, nella misura in cui vediamo continuamente aprire sale giochi. Perché sono stati fatti
articoli sul giornale, vengono fatte interviste, tutti ne parlano, tutti sanno che il gioco d’azzardo è un problema, però di fatto ci sono continue aperture di sale giochi. Ne hanno aperta anche una a 100 mt dal luogo di cura...Quale politica c’è dietro? Il gioco d’azzardo ha sicuramente degli introiti imponenti per chi
gestisce questo genere di attività, lo Stato qualcosa prenderà in un giro di denaro abbastanza alto e forse di
interessi economici che vanno in contrasto con quella che è la salute delle persone. Molti giocatori hanno
la fantasia di cambiare il loro stato sociale. Molti anziani perdono gran parte della loro pensione anche se
poi bene o male ci sono i familiari dietro e quindi ci sono le risorse per cambiare le abitudini, tante volte
queste persone hanno pochi interessi nella loro vita e basterebbe dirottarli verso altri interessi. Mi ricordo
un caso di una donna di 30 anni che prima della gravidanza aveva avuto un’attività lavorativa molto impegnativa, di responsabilità. Questa si è ritrovata dopo le gravidanze di 2 figli a rimanere a casa ed è stato
come se la sua vita avesse perso valore perché dal punto di vista professionale non poteva affermarsi. Era a
casa, si annoiava, non aveva nessun interesse perché tutta la sua vita il tempo prima era concentrata sul
lavoro e quindi ha iniziato a giocare. Con un intervento di psicoeducazione e rieducazione siamo riusciti a
portarla a coltivare degli interessi e con l’aumentare di questi il gioco d’azzardo pian piano è sparito. Erano
state strutturate con la persona tutta una serie di attività come ad es. piscina oppure incontri con le amiche, proprio una rieducazione sociale. Dopo un anno di questa presa in carico le cose si sono risolte. Dopo
3 anni è stato fatto un Follow up (indica la serie di controlli a cui viene sottoposta una persona in seguito
a terapie) dall’interruzione del gioco ed era negativa, cioè non ha più giocato, anzi ha provato a coltivare i
suoi interessi e ad aumentarli.
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Internet è un’eccezionale strumento di comunicazione,
soddisfa fedelmente qualsiasi tipo di curiosità, è in grado di farci giungere dall’altra parte del mondo in tempo reale, è una fonte d’informazioni inesauribile. Spesso si sta a lungo davanti al computer per motivi di lavoro o per ingannare il tempo, per fare una ricerca e tutto
ciò è sicuramente normale.
Il termine si deve allo psichiatra americano Ivan Goldberg
Quando la voglia di navigare sul web diventa prioritaria rispetto a tutto il resto e la
persona viene invasa da un eccessivo investimento emotivo e mentale allora si può
iniziare a parlare di dipendenza da internet.
E' mai capitato di svegliarsi di notte e sentire il bisogno di controllare la propria mail? Di spegnere il computer e sentire un vuoto terribile perché il mondo reale non ha ormai più alcuna consistenza? Di immedesimarsi nel personaggio
assegnato al proprio nickname? Allora è arrivato il momento di rendersi conto della propria patologia, perché questi
sono segni evidenti di una vera e propria patologia che varie ricerche americane hanno etichettato Internet Addiction Disorder (disturbo da dipendenza da Internet).
I tipici sintomi clinici della dipendenza da internet sono quelli di tolleranza e di astinenza. Si ha un malfunzionamento nell’area sociale, familiare, sentimentale e occupazione, bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in
rete per ottenere soddisfazione; marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet; dopo la sospensione o la diminuzione dell’uso della rete, sviluppo di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line; necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente; impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
1. "Dipendenza ciber-sessuale", ovvero la dipendenza da pornografia online, dove gli individui che
ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all'utilizzo e al commercio di materiale pornografico
online e/o sono coinvolti in chat-room per soli adulti.
2. "Dipendenza ciber-relazionale", definibile anche dipendenza da Social Network (es. Facebook),
dove gli individui che ne sono affetti diventano fortemente coinvolti in relazioni online. In questo caso
gli amici online diventano rapidamente più importanti dei rapporti reali con la famiglia e gli amici. In
molti casi questo conduce all'instabilità coniugale, affettiva, familiare, sociale, lavorativa, scolastica,
etc.
3. "Net Gaming", cioè la dipendenza dai giochi in rete che comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzano casinò virtuali, giochi interattivi, siti delle
case d'asta o le scommesse su Internet, arrivando perfino ad interrompere lavoro e relazioni e perdendo cospicue somme di denaro.
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Dall’11 al 18 novembre 2012 ho avuto il piacere
di accompagnare come infermiera un gruppo di
persone in vacanza- cura alle terme di Abano , in
provincia di Padova. La vacanza è stata organizzata dalla Associazione Parenti e Amici di malati
psichici di Bolzano. Gli anni scorsi avevo già avu-
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bel mercato: evviva lo shopping! Non è mancata
nemmeno la classica serata danzante, dove tutti
ci siamo divertiti e scatenati. Ovviamente abbiamo dato spazio anche” all’approfondimento culturale” visitando la magnifica Basilica di S. An-
Anche quest’anno l’esperienza è stata molto po-
tonio a Padova: spettacolare! Dal mio punto di
vista è stato molto piacevole trascorrere le giornate con un gruppo di persone così simpatiche.
Ho avuto la possibilità di svolgere la mia professione in modo decisamente diverso ma molto
interessante perché in un contesto così informa-
sitiva. Il gruppo di “vacanzieri” era costituito da
le si ha l’occasione di conoscere le persone da
to l’occasione di partecipare ad altre iniziative
organizzate da questa associazione : in particolare ho accompagnato due gruppi in vacanza al
mare a Riccione e mi sono trovata molto bene.
una ventina di persone in cura presso i vari CSM
della Provincia di Bolzano e da alcuni accompagnatori, volontari e professionisti. Abbiamo soggiornato in un bell’albergo dove le persone hanno potuto sottoporsi ai famosi “fanghi”, tanto
benefici per chi soffre di problemi articolari. Abbiamo anche trascorso lunghi e piacevoli pomeriggi in piscina termale (calda come una vasca da
bagno!) chiacchierando nell’idromassaggio e
seguendo le lezioni di acqua-gym. Certamente
non abbiamo fatto dieta: la cucina dell’albergo
era ottima ed abbondante! Molto accogliente anche il paese di Abano con tanti bei negozi ed un
un punto di vista più umano, creando anche delle bei legami. Spero di partecipare ancora ad altre iniziative simili e consiglio a tutti di provare
una simile esperienza.
Raffaella Bibone
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Buone feste!!!
“Interferenzeinradio” non è più solamente una trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze
di Radio Tandem ogni mercoledì dalle 15.35 alle 16.30 (a partire dal 17 ottobre 2012) ma anche
un sito internet:
www.interferenzeinradio.com
Radio e sito desiderano raccogliere esperienze di storie vissute, proposte di attività da “fare insieme”, articoli per migliorare la conoscenza e tutto ciò che permette di percorrere i territori della
psiche nei loro incroci con il Sociale, il Sanitario e la Cultura.
Per questo motivo Vi invitiamo a visitarlo e ad utilizzarlo insieme a noi.
Inviateci progetti, articoli, storie, poesie, proposte di corsi/incontri, appuntamenti, iniziative da
diffondere ai cittadini che soffrono e non soffrono di un disagio psichico e informateli che anche
loro sono invitati a collaborare nella creazione di uno strumento che aiuti a migliorare la conoscenza e la comunicazione.
I nostri contatti:
indirizzo email: [email protected]
telefono: 0471/283447 (Enzo, Stefania, Lisa)
fax: 0471/283730
Il team di Interferenzeinradio Vi augura un Sereno Natale e un Felice 2013
Stefania Tardio
Lisa Broggio
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C.R.P. Grieserhof
Fröhliche Weihnachtszeit!!!!
„Interferenzeinradio“ ist nicht mehr NUR eine Radioübertragung auf der Frequenz von Radio Tandem die jeden Mittwoch von 15:35 bis 16:30 Uhr (ab dem 17. Oktober 2012) auf Sendung geht.
„Interferenzeinradio“ gibt es nun auch als Webseite:
www.interferenzeinradio.com
Der Wunsch von Radio und Webseite ist es Lebenserfahrungen und Vorschläge für gemeinsame Aktivitäten zu sammeln. Wir möchten Informationen veröffentlichen die verständlich machen, welche
Erfahrungen die Psyche im Zusammentreffen mit Umwelt, Gesundheitssystem und Kultur durchlebt.
Aus diesem Grund laden wir Euch ein die Webseite zu besuchen und auch zu benutzen.
Schickt uns Projekte, Artikel, Geschichten, Gedichte und Vorschläge zu Kursen und Treffen für Betroffenen und Nicht-Betroffene einer Psychischen Einschränkung und ladet alle ein damit wir zusammen ein Werkzeug für eine bessere Kommunikation und ein größeres Wissen schaffen können.
Unsere Kontakte:
Emailadresse: [email protected]
Telefon: 0471/283447 (Enzo, Stefania, Lisa)
Fax: 0471/283730
Das „Interferenzeinradio“-Team wünscht Euch Frohe Weihnachten und ein gesegnetes Neues Jahr.
Stefania Tardio
Lisa Broggio
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25 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO
LA VIOLENZA SULLE DONNE
Sono mogli, madri, compagne, fidanzate uccise dagli uomini che stavano loro
accanto, mariti, padri, fidanzati, ex compagni per sopraffazione, possesso, per
un modo sbagliato di vivere il rapporto con l'altra, per incultura generale, quella che ancora domina nel nostro Paese le relazioni uomo-donna. Sono centotredici le donne uccise in Italia solo nel 2012 (e 73 dal proprio partner), da gennaio a oggi: una strage, una violazione perpetrata dei diritti umani che "deve
essere affrontata in modo politico, come una piaga sociale", non come episodi
di cronaca nera. Lo chiedono con forza le associazioni femminili .
I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; lottare contro ogni forma di violenza
nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità.”
Kofi Hannam
“La violenza distrugge ciò che vuole difendere: la dignità, la libertà, e la vita delle persone.”
Giovanni Paolo II
Vestale di pura eleganza naturale
tra tailleur da lavoro e abiti da sera,
una tuta da ginnastica nei giorni di riposo,
la tua femminilità, non viene mai meno.
Cuore di diamante, urli amore
in tutto ciò che fai, nei gesti di sempre,
nelle quotidiane incombenze familiari,
tra le borse della spesa e i mestieri da fare.
Vergine di ferro, piangi lacrime
disciolte nel silenzio, del tuo mondo,
un anima apparentemente indifesa,
una forza interiore, che non ha paragone.
Tu, semplicemente,
straordinariamente Donna…
(Stefano A.)
Abbiamo riportato la notizia iniziale scritta sul blog di Internet perché ci sembrava
doveroso soffermarci su questo delicato e doloroso fenomeno. Con tutto il fiato in
gola urliamo STOP alla violenza sulle donne!.
La Tartaruga—Die SchildKröte
Trimestrale Anno 4
2012
Pagina 15
Si comunica che anche questo inverno, a partire da GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE il gruppo inizierà l'attività, con incontro settimanale (sempre il
giovedì), fino alla metà di aprile 2013.
Il ritrovo é alle ore 16.15 davanti all'ingresso della piscina comunale "K.Dibiasi" di via Trieste, con uscita prevista intorno alle ore 18.15.
Si ricorda che l'invito é rivolto a tutta l'utenza del servizio Psichiatrico del comprensorio di Bolzano e che l'ingresso é gratuito.
Tutti gli operatori delle varie strutture possono rivolgersi per gli
invii degli utenti a:
ALESSANDRO TOVAZZI per via del Ronco tel. 0471/907046-907010
ANDREA FELTRINELLI per via Rosmini tel 0471/305827-305811
Grazie per la collaborazione,
inf. Alessandro TOVAZZI
Il C.R.P. Grieserhof in collaborazione con il Day Hospital psichiatrico il 02, 03 e
04 dicembre all’interno dell’ospedale hanno allestito come tutti gli anni i rispettivi banchetti, con gli oggetti creati dagli utenti con il supporto dei terapisti. Nel
C.R.P. le attività coinvolte nella creazione sono la sartoria, l’ergoterapia, la falegnameria e la cartapesta.
La Tartaruga—Die SchildKröte
Trimestrale Anno 4
2012
Pagina 16
E’ Natale
Puntuale come sempre, tutti gli anni,
stesso giorno,
per lei che dorme, per te che vivi e me
che sogno
E’ Natale,
per gli uomini di ogni razza, per chi crede e per chi non spera,
per chi è solo anche in questa sera
E’ Natale,
nelle piazze c’è una folla che ci aspetta
ha i regali con gli auguri... scusa scappo, tanta fretta!
E’ Natale
e non ne ho voglia, oggi è ieri, il mio domani.
Chiudo gli occhi e mi addormento senza
pacchi tra le mani.
Un pensiero, questo si… silenzioso
è per te.
Brezza
In questo anno abbiamo sviluppato alcuni argomenti inerenti alla salute mentale con l’intento di
arrivare al lettore non in maniera scientifica ma leggera e riflessiva. Nel prossimo anno cercheremo di rinnovarci ma rimanendo fedeli ai nostri principi.
La Redazione