Dom Fernando, Infante de Portugal

Transcrição

Dom Fernando, Infante de Portugal
BRASAO
AS QUINAS
D. Fernando, Infante de Portugal
Deu-me Deus o seu gladio, porque eu faça
Secunda
A sua santa guerra.
Sagrou-me seu em honra e em desgraça
As horas em que um vento frio passa
Por sobre a fria terra .
Poz-me as maos sobre os ombros e doirou-me
A fronte com o olhar;
E esta febre de Além, que me consome,
E este querer grandeza sao seu nome
Dentro em mim a vibrar.
E eu vou, e a luz do gladio erguido dà
Em minha face calma.
Cheio de Deus, nao temo o que virà,
Pois, vinha o que vier, nunca serà
Maior do que a minha alma.
BLASONE
GLI SCUDI
Secondo
Don Fernando, Infante del Portogallo1
Da Dio ho ricevuto questa spada
Perché combatta la sua santa guerra.
Con Sé mi volle nella sorte avversa
e nell’onore; accanto a Sé mi volle
In quei freddi momenti in cui un vento
freddo percorre questa fredda terra.
M’impose sugli omeri le mani
E con lo sguardo mi illuminò la fronte;
E questa febbre dell’Andare Oltre2
e questo mio desiderar grandezza
sono il Nome di Lui che vibra in me.
Cammino. E al mio volto dà calma
La luce del gladio levato.3
Colmo di Dio, ciò che verrà non temo ,
Perché, accada ciò che accada, mai sarà
Più grande dell’anima mia.
1
Ultimogenito di dom Joao I e di Filippa di Lencastre ( 1402-1433) fu uno dei fautori della continuazione della guerra
in Africa. Partecipò alla disastrosa spedizione di Tangeri( 1437), durante la quale fu fatto prigioniero. Secondo la
leggenda, rifiutò di essere liberato in cambio della città di Ceuta- come chiesto dai vincitori- guadagnandosi la fama di
santo. Secondo un’altra versione, furono le Cortes portoghesi, manovrate da Enrico il Navigatore, fratello di Fernando,
a rigettare l’offerta marocchina. Morì in prigionia.
Alla sua figura si ispira uno dei drammi più intensi di Pedro Calderon de La Barca, El Principe Constante. Camoes lo
accosta a personaggi famosi dell’ anntichità. Fernando è come Codro, il re di Atene andato volontariamente incontro
alla morte perché la città fosse salva; come Attilio Regolo, che , inviato dai Cartaginesi a Roma perché trattasse la
resa, esortò i concittadini a resistere , tornandosene poi a Cartagine dove fu messo a morte; come Marco Curzio Rufo
sacrificatosi per placare gli dei; come i Deci, consoli romani caduti, per propiziare la vittoria del proprio esercito, in tre
battaglie differenti- Vesuvio, Sentino e Ascoli Satriano. Lusiadi, IV, 54.
2
Febbre di agire, di creare, di scoprire, di raggiungere l’Assoluto. E’ questa “febbre” a spingere dom Fernando- ma più
in generale ogni eroe predestinato da Dio- verso l’azione. E non importa se l’azione avrà esito positivo o negativo(
come nel caso di Fernando, morto in prigionia): quello che importa è l’azione in sè, come segno di predestinazione
divina . Questo concetto è espresso nell’ultima strofa e in particolare negli ultimi tre versi. Si tratta di un concetto caro a
Pessoa e su di esso ( Deus quer, o homen sonha, a obra nasce, Mar Porruguez, O Infante vedi) è basato Mensagem.
3
Questa poesia, datata 21 luglio 1913, originariamente, si intitolava “ O gladio” ( Il gladio) quando il poeta lavorava a
un’opera celabrativa delle glorie portoghesi. Pessoa le cambiò titolo e la inserì in Mensagem. Molti critici la ritengono
una delle più belle di tutto il Poema. Ma a chi pensava Pessoa prima di cambiare il titolo alla poesia? A Don
Sebastiano, mito-guida del Quinto Impero? A se stesso?