scarica percorso - Risparmiolandia

Transcrição

scarica percorso - Risparmiolandia
In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
I T I N E R A R I O D I S I LV I A V E R N A C C I N I 2 4 A G O S T O 2 0 1 2
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
Dall’arcivescovo
Endrici al santuario
di San Romedio
VAL DI NON, DON E DAMBEL
Disteso in posizione
pianeggiante sulle
pendici orientali del
Monte Roen, a quasi
mille metri di altitudine, il paese di Don sta
vivendo un’espansione
residenziale-turistica
che procede affiancandosi alla tradizionale
suddivisione in Villa di
Sopra, di Sotto e di
Mezzo. Tra gli edifici
storici va menzionata la
casa natale di Celestino
Endrici, vescovo e poi
arcivescovo di Trento
dal 1904 al 1940, titolo
conferitoli dall’imperatore Francesco Giusep-
pe; il suo stemma a
colori si riflette su una
vetrata della chiesa
(1939). Oggi la sua
casa natia (1866) in via
Endrici è adibita in
parte a sede comunale
e in parte a spazio
espositivo (una parte
appartiene ancora alla
Casa Endrici a Don
WWW.RISPARMIOLANDIA.IT
famiglia Endrici).
Questo signorile
palazzo, costruito tra il
1720 e il 1755 e in
seguito più volte
rimaneggiato, presenta
un importante portale
con raffigurata l’araldica di famiglia assieme
all’aquila bicipite del
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
principato. Oltre a spazi
per mostre temporanee
e attività didattiche, da
vedere sono la cappella
privata e le stanze, su
due piani, che descrivono la storia della famiglia Endrici che diede
alla Diocesi di Trento
anche sacerdoti e vicari.
Quadri, dipinti, libri,
documenti e sigilli, ma
anche mobili originali e
arredi aiutano a ripercorrere il cammino di
un vescovo che, promuovendo una maggiore distanza del clero
dall’azione politica
diretta, venne accusato
dal governo di Vienna
di sentimenti filoitaliani e pertanto
costretto all’esilio.
Rientrato “in patria” al
termine della Prima
guerra mondiale favorì
il formarsi del Partito
popolare trentino, poi
infranto con l’avvento
del fascismo. Gravemente malato, infine,
dovette allentare
l’attività pastorale fino a
quando si spense nel
1940.
Un po’ ovunque, in
paese, potete dunque
incontrare ricordi legati
alla famiglia Endrici. La
croce in pietra che
decora la piazzetta
antistante la chiesa
ottocentesca di Santa
Brigida, venne eretta
nel 1904 in occasione
dell’entrata episcopale
di monsignor Celestino
nel suo paese natale.
Sulla facciata della
stessa chiesa sono
murate due lapidi
commemorative: una
dedicata all’arcivescovo
Celestino Endrici l’altra
al vicario generale
Felice Endrici.
Diverse le passeggiate
che partono dal paese
di Don, come quella
chiamata ai Tre Mulini
che si dirige verso il Rio
Linor e il Rio Vallavena.
Il nostro percorso vi
condurrà invece al
santuario di San
Romedio partendo
dalla chiesa. Scendere
lungo via Madonnina e,
poco a sud del cimitero,
dove la cappella
cimiteriale è quanto
rimane della vecchia
chiesa intitolata sempre a Santa Brigida,
prendete la strada, poi
sentiero Sat n. 539, che
Dall’alto: due esempi di
araldica araldica su Casa
Endrici; i filari di meli
car
atterizzano la V
al di
caratterizzano
Val
Non.
Da Don al santuario di San Romedio 1.45 ore.
Don, casa natale Celestino Endrici
Endrici: aperDon
ta in estate e a richiesta (Municipio: tel. 0463
875109); ingresso gratuito, accessibile ai
disabili il piano terra.
Santuario di San Romedio
Romedio: tel. 0463
536198, aperto tutto l‘anno (bar ristoro e
souvenir); per visite guidate contattare
APT V
al di Non
Val
Non: tel. 0463 830133.
Il santuario di San Romedio rientra nel
progetto interregionale Sentieri del
Cielo, Via romanica delle Alpi (indicazioni): www.valledinon.tn.it. Festa del santo
patrono con processione il 15 gennaio.
Dal santuario un sentiero facile e panoramico guida (1 ora; indicazioni) al Museo
Retico di Sanzeno (tel. 0463
434125).
WWW.RISPARMIOLANDIA.IT
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
guida al santuario di
San Romedio. Il percorso, prima pianeggiante
e panoramico sul
Gruppo del Brenta,
scende in un paesaggio
boscoso, entra nella Val
Fredda e procede
verso la forra scavata
dal Rio di San Romedio,
corso d’acqua che vi
accompagna per
l’intero itinerario.
All’altezza di un antico
crocefisso attraversate
il rio e proseguite
quindi alla volta del
suggestivo santuario di
San Romedio
aggrappato alla roccia
(732 m).
Qui potete ammirare
alcune delle più antiche espressioni d’arte
cristiana del Trentino
distribuite in cinque
piccole chiese e sette
cappelle erette a
partire dal XI secolo.
Dal chiostro d’entrata,
130 ripidi scalini
salgono alle diverse
cappelle dai contorni
sempre più leggeri e
sempre più in alto fino
alla Chiesa Maggiore
(XVI sec.).
Il nucleo più antico è
rappresentato dalla
Cappella di San Vigilio
e da quella delle
Reliquie (XI sec.),
luogo, secondo la
tradizione, della primitiva celletta di San
Romedio, come comprovano i resti della sua
sepoltura.
Fiancheggia il santuario
un grande recinto per
orsi, un’area faunistica
destinata ad accogliere
animali malati o anziani
che hanno sempre
vissuto in cattività e
quindi incapaci altrimenti di vivere in
libertà.
La scelta di tenere un
plantigrado accanto al
santuario richiama un
episodio leggendario di
Romedio, nobile
bavarese e signore di
Thaur (presso
Innsbruck) qui ritiratosi
in eremitaggio.
Questi, diretto a Trento
per incontrare il vescovo Vigilio, avrebbe
ammansito l’orso che gli
aveva appena sbranato
il suo cavallo e poi lo
avrebbe cavalcato fino a
giungere in città.
Ecco dunque perché
l’immagine del
plantigrado tenuto al
guinzaglio, accompagna
il santo nell’iconografia
tradizionale.
Per il ritorno riprendete la strada dell’andata.
Dall’alto: una scena della Passione accoglie
il pellegrino in visita al santuario; la
Cappella delle Reliquie del Santo; Il
santuario di San Romedio.
WWW.RISPARMIOLANDIA.IT