Leggi il programma dei tredici mesi di mostra

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Leggi il programma dei tredici mesi di mostra
ACQUA IN FORMA
(una mostra lunga tredici mesi)
IMMAGINI
DI
DOMENICO BRIZIO
Qual è la forma dell’acqua? Ma l’acqua non ha forma! Dissi ridendo: piglia la forma che le viene data
(A. Camilleri)
*
PRESSO LA CAFFETTERIA ANTICO CASOLARE
BRA, VIALE RISORGIMENTO
settembre 2013 – settembre 2014
Commenti dell’autore
La mostra è composta di 85 immagini – 6 o 7 ogni mese da
settembre 2013 a settembre 2014 - dedicate all’acqua, presente in tutte le forme
Terrestri. L’Acqua è dappertutto e permea ogni cosa nel Mondo. Il nostro è il pianeta
azzurro e l’acqua è la sua singolarità.
Le acque simbolizzano la sostanza primordiale da cui scaturiscono tutte le forme.
I ritmi lunari e i ritmi acquatici sono orchestrati dallo stesso fato:
sovraintendono all’apparizione e alla scomparsa di tutte le forme,tramutano
l’universale in una struttura ciclica.
(M. Eliade)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
SETTEMBRE 2013
16. LA PAGINA DEL PITTORE DISTRATTO. L’acqua del porto è calma: e con calma riflette una barca lì
vicino - il bianco, il nero -, i palazzi e le loro aperture - il giallo, l’ocra, l’arancione -, e più in là il
cielo -l’azzurro-blù -. (Porto di Camogli, Genova, 1990)
18. L’ACQUA TRASPARENTE CHE ARRIVA. Con l’alta marea lunghe spiagge vengono a poco a poco
invase dall’acqua che trasporta in superficie una trama di schiuma leggera, di discreta presenza.
(Spiaggia di Les Rosaires, Bretagna, Francia, 1990)
28. PANTA REI (TUTTO SCORRE). La Corsica è disseminata di torrenti che scorrono su rocce
granitiche rosate. Quando un piccolo salto costringe la corrente a scendere costretta tra due sassi
accostati, si formano dei fili di luce che racchiudono l’acqua facendole assumere le caratteristiche
ottiche di una lente deformante. (Cascades des Anglais, Corsica, 1990)
34. OCRA-BIANCO-AZZURRO. Se alziamo lo sguardo di fronte al laghetto incontriamo le balze
rocciose della Rocca Provenzale coperte di neve nella parte sommitale. Oltre incontriamo il cielo; in
basso gli alberi ripariali dell’affluente del laghetto. (Chiappera, Val Maira, 2001)
42. GHIACCIO D’ERBE. Nel freddo inverno lo stillicidio dall’alto copre di ghiaccio i resti ingialliti
dell’erba. Una spolverata di neve guarnisce la scena. (S. Lorenzo di Valdieri, Valle Gesso, 1995)
73. CILIEGIO AUTUNNALE. Le foglie rosse precedono la fine del periodo vegetativo della pianta e
sono l'ultimo saluto festoso prima della quiescenza invernale. (Perlo, Val Tanaro, 1978)
84. VEDETTA IN EQUILIBRIO. L’abilità con cui gli stambecchi seguono percorsi lungo luoghi esposti
al pericolo è sorprendente. Questo esemplare si affaccia su uno strapiombo di circa 700 m. Gli
stambec-chi sono dotati di un particolare zoccolo, capolavoro di meccanica biologica, che permette
loro tali equilibrismi e di affrontare pareti di roccia di difficoltà pari al quarto grado alpinistico.
(Passo dei Detriti, quota 3050 m slm, Parco Naturale delle Alpi Marittime, Valle Gesso, 1985).
OTTOBRE 2013
10. STRETTA TRA LE ROCCE. Una sassifraga (dal latino saxum, sasso e frangere, spaccare) raccoglie
la poca acqua che giunge dal vicino ghiacciaio ed occupa tutto lo spazio difeso dai venti dal sasso
soprastante. (Vallone del Lauson, 2650 m, Val di Cogne, Val d’Aosta, 1987)
24. TRAME LUCENTI. Sotto un metro d’acqua la corrente compone e scompone il fondo sabbioso
organizzando granelli di sabbia di diversa dimensione. Sopra, in superficie, il moto della superficie
ingaggia partite di riflessi con il sole: sembrano scintillanti neuroni. (Plage de l’Estagnol, Bormes
les Mimosas, Francia, 1996)
44. INVITO TRA I PIOPPI D’INVERNO. Mentre la brina ricopre gli arbusti, solidi pioppi invitano lo
sguardo verso la pianura assediata dal freddo. (Cascina Santarosa, Bra, 1989)
52. FINESTRA DI VISIBILITÀ. Il lago ghiacciato sopporta un debole manto di neve e là, dove dal fondo
si alza acqua di sorgente più calda, subito si apre una finestra che permette di vedere oltre, anche il
riflesso della vicina montagna. (Ceresole Reale, Valle Orco, 1989)
63. IN FORMAZIONE SOSPESA. Il vapore che sale dal mare ad una certa quota incontra uno strato
d’aria più fredda, subito condensa in un cumulo e sale ad incontrare il cielo. (Pointe du Brezellec,
Bretagna, Francia, 1990)
75. PESCO IN LUCE. Il colore del pesco in fiore è inconfondibile e non c’è persona che non lo
distingua in mezzo alla campagna, ma quando da solo riempie il paesaggio la sua figura è ancor più
leggiadra. (Bric Tana, Millesimo, 1993)
82. NATURA AL LAVORO. L’impegno primaverile per eccellenza di molti animali è assolto con
grande dispiego di energia. (Monte Mondolè, Valle Maudagna, 1986)
L’arte non ripete le cose visibili,
ma rende visibile.
(K. Heidegger)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
NOVEMBRE 2013
26. IMPRESSIONE DI GENNAIO. L’aria chiara, l’acqua quasi ferma, la luce riflessa dei palazzi conduce
la fantasia più lontano, nell’immaginazione…Ha scritto P. Claudel: “L’acqua è lo sguardo della
terra: il suo apparecchio per guardare il tempo”. (Porto di Camogli, Genova, 1995)
40. CRIOIPSE. Il ciclo diurno composto da gelo, parziale scioglimento e rigelo determina una serie di
successive linee adattate alla morfologia del terreno. (Colle del Nivolet, Valle Orco, 1988)
49. IDRO-ENCEFALO. Nel torrente gli spruzzi a poco a poco rivestono un sasso di vivido ghiaccio e
quasi per gioco modellano un cervello. Ha scritto Montaigne “La natura non è altro che una poesia
enigmatica”. (Rio Corborant, Callieri, Valle Stura di Demonte, 2002)
64. TRAMONTO PETTINATO. Dopo il tramonto le ultime nuvole sono pettinate dalle correnti di quota
in attesa della notte che le cancellerà… (Bra, 1988)
69. ONDE VITATE. La particolare atmosfera è dovuta ad una pellicola d’acqua trattenuta sulla
superficie delle foglie dopo una pioggia sottilissima. (Colle di S. Bernardo, Garessio, 1999)
80. CUPO ROSSOVERDE. Ogni specie vegetale contiene sino al 70-80% di acqua, non ha limite invece
la fantasia cromatica dei tessuti vegetali che la contiene. (Roreto, Cherasco, 1993)
83. FENICOTTERI SULLA LINEA DEL TRAMONTO. Se l’acqua è spettacolare, la regione della Camargue
offre un eccellente assortimento di questo elemento. Le acque salmastre assumono colori sempre
sorprendenti. (Les St. Maries de la Mer, Camargue, Francia, 1988)
DICEMBRE 2013
2. FIORI D’ARGILLA. L’acqua contenuta nell’argilla gela aumentando di volume. Con il successivo
disgelo si producono le screpolature a guisa di fiore nervoso. (Salse di Nirano, Bologna, 1993)
11. SEMPREVIVO INCASTONATO. Il nome semprevivo è indicativo della tenacia e della resistenza a
tutte le circostanze ambientali, pur di continuare la vita. Le foglie carnose servono a queste piante
per ritenere e immagazzinare più acqua possibile, da utilizzare a poco a poco e con parsimonia nei
processi vitali. (Colle di Tesina, 2460 m, Valle Stura di Demonte, 2000)
35. PELLE D’ACQUA. In corrispondenza dell’ingresso in mare di un rivolo locale, il sopraggiungere
smorzato dell’onda marina determina una condizione di stallo nei movimenti opposti dell’acqua. Il
cielo coperto ha la possibilità di rivestire di luce lattescente la superficie. (Costa Rei, Sardegna sudorientale, 2001)
51. ONDE DI FEMMINILITÀ. In un campo di neve spesso la luce si diverte a ricoprire di forme
improbabili il terreno. L’immaginazione fa il resto. (Ponte Maira, Val Maira, 1987)
54. PIRAMIDI E CIOTOLE. In quota l’ultima neve di giugno, nascosta in una piccola conca, è pian
piano consumata e dove si sono depositate particelle di polvere bruna, che si scaldano più
velocemente ai raggi del sole, si approfondisce una ciotola nella neve. (Vallone di Assedras, Valle
Gesso, 1986)
62. POMERIGGIO DI FAVONIO. In particolari giornate di primavera le Alpi sono interessate da venti di
caduta che possono alzare le temperature di parecchi gradi sino a favorire gli incendi, i fumi dei
quali velano il sole. In alto nubi di ghiaccio iridescente occupano l’orizzonte. (Bra, 15.02.1990)
Il vero viaggio di ricerca
non è nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi.
(M. Proust)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
GENNAIO 2014
8. ALLIUM NARCISSIFLORUM. Ambiente desertico alpino: detriti di roccia e poca acqua disponibile,
ma anche quella poca è sufficiente per la nascita di una meraviglia. (Monte Pianard, 2306 m, Val
Grande di Vernante, 1987)
29. ACQUA, DETRITO & NEVE. Il livello lacustre oscilla tra la neve e lo specchio e disegna geometrie
coinvolgenti. (Lago Fiorenza, Valle Po, 1989)
31. ACQUA SMERALDINA. I laghi alpini mostrano i colori dell’ambiente che li accoglie e li circonda,
e sono sempre fedeli nella rappresentazione. (Lago del Laus, Valle Stura di Demonte, 2001)
48. CIRCUITI INTERNI. Nelle prime ore del pomeriggio il ghiaccio al contatto con la roccia si scioglie
e forma una sorta di minuti canali di drenaggio serpeggianti. Così si consuma e scorre ciò che nella
notte è bloccato dal gelo. (S. Anna di Bellino, Val Varaita, 2002)
60. SULLA PUNTA DELL’ALBERO E NEL SOLE. Il sole velato da una nube fioca fa da sfondo all’unico
uccello posato sull’albero più vicino. (Marene, 1990)
72. SCHELETRI DI FAGGI. Protesi fuori dal buio i tronchi ed i rami sembrano alzare un grido per la
sopravvivenza. (Colle di Tenda, Val Vermenagna, 1989)
FEBBRAIO 2014
4. DRAPPEGGI DIAGENETICI. L’arenaria è una roccia sedimentaria.
Le particelle di sabbia che la costituiscono si sono depositate sul fondale di un bacino dopo aver
attraversato tutto lo spessore delle sue acque. E anche ora che la roccia è solida e mostra arabeschi
fiammeggianti contiene almeno il dieci per cento in peso di acqua. (Siq, Petra, Giordania, 1999)
9. RIMANER BEN SALDA ALPINISTA. La nuda roccia è l’ambiente preferito da questa pianticella.
Riesce a sopravvivere dove altre, a causa della scarsità di acqua ed del freddo intenso, non
potrebbero. (Passo dei Ghiacciai, 2620 m, Valle Gesso, 1986)
14. TUSSILAGO FARFARA. Questa specie floreale ama vivere in luoghi umidi. L’esemplare qui
raffigurato ha mal calcolato la posizione perché si è ritrovato tra le acque di fusione di un gelido
torrentello.
La sua vita è stata scandita da un’oscillazione perpetua che ha messo
a dura prova la meccanica dei tessuti vegetali. (Vallone di Servagno, Valle Stura di Demonte, 1984)
20. TRA IL LAGO ED IL MARE. Sospeso tra le due acque, dolce e salata, questo albero afferma la
voglia di stabilità. (Biscarrosse, Aquitania, Francia, 1997)
41. DRAPPEGGIO. Nei torrenti alpini il ghiaccio che si forma sui massi rocciosi viene sciolto nella
parte a contatto con la pietra, dove si formano tanti minuscoli solchi che la luce accende all’interno
(Rio Corborant, Callieri, Valle Stura di Demonte, 2000)
47. SALICI GLOBULARI. La brina conferisce sembianze inattese a questi salici, come enormi globi di
luce piantati nel freddo. (Cascina Santarosa, Bra, 1989)
77. FILLODIVERSITÀ. Così raccolte e fitte su un muro queste foglie richiamano l’attenzione di chi,
distratto dal mondo moderno, non s’accorge che spesso è dentro di noi che possiamo trovare
l’ispirazione per cambiare le cose. Non è necessario cambiare ciò che sta fuori di noi. (Roddi, 1993)
Vedere non serve a niente se non ci induce a pensare
(A. Vettese)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
MARZO 2014
5. SIPARI DI GRANITO. L’azione dell’umidità e della salsedine riesce pian piano a rendere sabbia una
possente massa di duro granito.
La luce illustra nel dettaglio il lento lavorìo. (Capo Testa, S. Teresa di Gallura, Sardegna, 1994).
12. IL FREDDO RISVEGLIO DELLA SOLDANELLA. La soldanella è una pianta precoce, impaziente di
godere della luce del sole. Per questo affronta le difficoltà ambientali senza indugi: sbuca fuori dalla
neve senza attenderne il completo scioglimento. (Gruppo del Civetta, Dolomiti, 1988)
19. PINO AFFACCIATO SULL’ACQUA CRESPA. Il mare mattutino fa da cornice al pino solitario. Tutto
sembra fondersi in un unico disegno e destino. (San Fruttuoso, Genova, 1991)
25. ISOLA CINTA DI RIFLESSI. Una brezza leggera sfiora la fredda acqua che si increspa al suo
passaggio, circondando un’isola minima: una volta. La seconda non è già più così… (Lago di
Boden, Dolomiti Ampezzane, 1988)
37. LOSANGHE DI BLU. In un freddo gennaio l’acqua fuoriesce da una sorgente e gela, e ogni dì si
rinnova lo spessore di ghiaccio sulla roccia sottostante. Il cielo e la montagna si riflettono portando
all’occhio dell’osservatore losanghe di blu. (Vallone della Valletta, Valle Gesso, 1989)
53. NEVE SPAZZATA. Il vento gelido spazza il versante e deposita nuove forme di neve, dove la
direzione del soffio è spezzata dagli ostacoli. (Piano della Turra, Valle Maudagna, 1996)
76. VITA, NONOSTANTE. Dove non c’è acqua pare che non possano esistere alberi, ma quando in
pieno deserto ne incontriamo uno allora il segnale è esplicito: sotto la sabbia cova almeno un po’ di
umidità. (Deserto di Wadi Rum, Giordania, 1999)
APRILE 2014
6. LA BASSA MAREA SCOPRE IL FONDO. Il regime diurno della marea modella la fine sabbia in forme
ripetute all’infinito. (Spiaggia di Apolakkia, Isola di Rodi, Grecia, 2000)
13. SULL’ASPRO CALCARE. Se c’è un luogo roccioso dove l’acqua dopo una pioggia filtra
immediatamente nel sottosuolo questo è in territorio calcareo. Le piante devono usare tutti gli
stratagemmi possibili per trattenerla, anche ricoprirsi di una peluria biancastra per riflettere i raggi
del sole e ridurre l’evapotraspirazione. (Valle di Saent, Parco Nazionale dello Stelvio, 1991)
21. CASCATE & CASCATELLE. Un intreccio di rivoli d’acqua in movimento disegna un silenzioso
angolo del parco di Plitvice. (Parco di Plitvice, ex-Jugoslavia, 1989)
36. ALBA DI CRISTALLI. Ad oltre tremila metri l’alba si presenta sul vetro della finestra di un rifugio
in compagnia di geometrici cristalli cresciuti nottetempo. Quasi un cielo in primo piano che precede
il vero cielo albeggiante… (Rif. Torino, Gruppo del Monte Bianco, Valle d’Aosta. 1989)
55. ALBERO LUCENTE DI NEVE. La neve sugli alberi contrasta con il pendio in ombra disegnando
zampilli di luce. (Monte Malanotte, Frabosa Soprana, 1996)
59. DIETRO I PINI IN FORMA DI OMBRELLO. Nuvole minacciose cariche di umidità si abbatteranno di
lì a poco vuotandosi copiosamente sulla macchia mediterranea e alzando fragranti profumi. Ma
prima ci concedono lo spettacolo della luce costretta sull’orizzonte. (Isola di Capraia, Arcipelago
Toscano, 1987)
67. LA CAREZZA DELLA SERA. L’ultimo sole accarezza tutte le forme aumentandone la presenza
scenica e tutte concorrono all’armonia del bello. (Frazione Vergne, Narzole, 1999)
Nulla è più duro d’una pietra e nulla è più molle dell’acqua. Eppure la molle acqua scava la dura pietra
(P. Ovidio Nasone)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
MAGGIO 2014
1. ARENARIA DEI SECOLI. L’azione combinata dell’acqua e del vento ci restituisce nel tempo una
roccia scolpita e segnata. La forma è il risultato, il colore la rivelazione del tempo. (Siq, Petra,
Giordania, 1999)
7. ESARAZIONE GLACIALE. Il modellamento glaciale ha lasciato innumerevoli segni di forza sulle
rocce delle nostre Alpi. Le valli alpine hanno ospitato a più riprese enormi spessori di ghiaccio
durante le glaciazioni. Se guardiamo attentamente le superfici delle rocce scopriremo molte striature
di origine glaciale. (Vallone di Rio Freddo, Valle Stura di Demonte, 1987)
23. SALTO E RISALTO. L’acqua si nebulizza sino a farsi polvere e se ti avvicini ti rompe il respiro…
(Cascate Nardis, Val di Genova, Trentino A.A., 1989)
39. GEOMETRIE GHIACCIATE. Cristalli di ghiaccio aciculare rendono fiabesca una pozzanghera che
l’autunno precedente non era che acqua stagnante. (Bosco Divisa, Pocapaglia, 1989)
58. “E MACIGNI DI ARIDA PIETRA RESTANO I SOGNI”. C’è un contrasto emotivo tra l’arido e brullo
versante di detrito e la gioia delle nuvole bianche: ma queste possono derivare dall’evaporazione di
quello. Un esempio di speranza. (Colle della Bonnette, Francia, 1994)
66. PALCOSCENICO ALPESTRE. Alcuni raggi uscendo dalle nuvole scrutano la valle ed i pendii.
Cercano il posto giusto per gli scrosci successivi? (Vallone dell’Ischiator, Valle Stura di Demonte,
1985)
GIUGNO 2014
15. IN FONDO: IL BLU. Quattro colori dell’acqua in sequenza ravvicinata: la schiuma bianca, l’onda
verde, l’onda azzurra, il lontano blu. (Costa occidentale dell’Isola di Rodi, Grecia, 2000)
33. TAMERICE A BAGNO. Circondata dall’acqua questa pianta sembra affermare che si sta bene
anche quando non si ha intorno la terraferma. (Les St. Maries de la Mer, Camargue, Francia, 1988)
46. COLATA ESPANSA. Il ghiaccio appeso all’anello di ferro di una fontana giunge con la colata a
lambire la superficie dell’acqua, quasi distendendosi prima di bloccarsi. (Bagni di Vinadio, Valle
Stura di Demonte, 2001)
61. NUBE INCOMBENTE. I temporali sono spesso preceduti da nubi intense e in montagna è più
evidente la preparazione all’evento. (Vallone dell’Arma di Demonte, 1985)
71. ACERO PRIMAVERILE. Un raggio di luce radente evidenzia la figura e lo sfondo: semplicità
d’essere. (Palanfrè, Valle Vermenagna, 1985).
85. CONTORNO VIGILE. Questo esemplare di stambecco è rimasto un attimo in cima al colle: lo ha
condotto la curiosità di vedere chi stava salendo a fatica, dove lui era passato qualche ora prima dal
ritorno dell’abbeverata mattutina al torrente… (Colle di Fremamorta, Valle Gesso, 1988)
Il mondo non smetterà di essere felice
felice
per mancanza di meraviglie,
piuttosto per mancanza di meraviglia.
(G.K. Chesterton)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
LUGLIO 2014
3. LINEA DI SPIAGGIA CREATIVA. Al tramonto quando il sole basso sull’orizzonte segna di luce la
sabbia, l’onda rifluendo disegna forme di sabbia: la loro effimera vita dura lo spazio di tempo che
intercorre prima della prossima onda… (Spiaggia di Horafakia, Isola di Creta, 1997)
17. TERRA-MARE-(INCRESPATURE). Il mar Egeo si presenta con colori impareggiabili: le sue acque
hanno ispirato generazioni di pittori e poeti. Il fotografo non può che gioirne. (Agios Nicolaos, Isola
di Creta, 1997)
27. PSAMMOGRAFIA. L’acqua, spettinata dalla brezza serale, distorce i raggi ottici sino a pennellare
un grafismo che stravolge la vista di un fondo multicolore di ciottoli. (Kiotari, Isola di Rodi, Grecia,
2000)
45. CRIOMORFOSI. Di giorno si scioglie un po’ di ghiaccio, di notte gela lungo lo stesso contorno e
ogni tessera torna solidale con le altre. (Rocca di Soffranino, Pocapaglia, 1989)
57. INCUDINE ROSSA. Al tramonto si colorano tutte le nubi e la fantasia di Eolo scatena una miriade
di forme. (Bra, 1982)
70. PACE CROMATICA. Ogni elemento al suo posto, ogni colore al suo posto: per chi osserva, e ne
prova piacere. (Bellino, Valle Varaita, 1987)
74. L’ACERO GIALLO PRIMA DEL PRATO VERDE. Colore, colore, colori. Il naturale svolgimento di
quinte di colore ci fa apparire tutto semplice ed invitante. (Pamparato, Val Casotto, 1989)
AGOSTO 2014
22. ARCOBALENO TRA I SASSI. Le cascatelle alpine sono fonte di meraviglia quando si comincia ad
osservarle da diverse posizioni, senza fretta; ce ne sarà una, la più scomoda per l’osservatore, da
dove si potrà godere dei colori dell’iride. (Lago dell’Orgials, Vallone di Rio Freddo, Valle Stura di
Demonte, 1985)
32. VERDAZZURRO SARDO. La gamma cromatica del mare nel golfo di Orosei ha pochi eguali nel
Mediterraneo. La scogliera di Cala Fuili, appena a sud della più famosa Cala Gonone, è popolata di
pini incorniciati da una trama di verde, azzurro e turchese che attrae, stupisce e affascina. (Cala
Fuili, Sardegna, 1993)
43. TENDINA DI GHIACCIO. Dopo essersi formato il ghiaccio è accarezzato da spruzzi d’acqua che lo
rimodellano a guisa di addobbo. (Rio Corborant, Callieri, Valle Stura di Demonte, 2000)
56. POPOLAZIONE DI NUVOLE. Quando l’acqua sale in cielo è dominata dalle correnti dell’aria. Può
trovarsi così distribuita intorno ad un occhio a formare il braccio di una perturbazione ed il
tourbillon di nuvole ci permette di vedere i moti dell’atmosfera. (Bra, 1990)
65. PINI NELLA BRUMA SILVESTRE. Le piante ricavano dalle goccioline di nebbia molta acqua utile
per la loro vita, e quanto a noi sembra fastidioso e insopportabile perché non ci consente una visione
ideale per loro è fondamentale. (Carnino, Val Tanaro, 1989)
78. LARICI, MIRTILLI E LICHENI OTTOBRINI. Il giallo dei larici, il rosso aranciato dei mirtilli e sulle
rocce un manto di lichene geografico: la sinfonia dei colori sta suonando con brio. Ha scritto LiYun-Ku: “Il bello o il brutto tempo stanno in noi e non fuori di noi”. (Vallone di Rio Freddo, Valle
Stura di Demonte, 1998)
Creare non è fermare per sempre le forme,
imbalsamare le immagini (per farle passare
alla Storia), ma semmai illuminare quell’inarrestabile
processo del formarsi della visione,
fotografare un passaggio
passaggio di meteora che non
ha nemmeno il tempo di impressionare
la retina.
(M. Vallora, descrivendo l’opera di Paul Klee)
Acqua in forma – Immagini di Domenico Brizio - Bra, Caffetteria Antico Casolare, settembre 2013-settembre 2014
SETTEMBRE 2014
30. LARICI LACUSTRI. D’autunno i larici specchiano il giallo-arancione dei loro aghi non adatti al
gelido inverno delle alte quote: quasi un’abitudine vezzosa prima di spogliarsi del tutto, perché la
“troppa” acqua in essi contenuta gelando li condurrebbe alla morte. (St. Dalmas de Tende, Francia,
1996)
38. ARIA IMPRIGIONATA. Il rapido congelamento imprigiona nel ghiaccio bollicine d’aria che
tappezzano una pozzanghera di puntini luminosi. (Bosco della Verna, Pocapaglia, 1984)
50. ATMOSFERA POLARE. La spolverata di neve conferisce un alone nordico alle stalattiti immerse
nel silenzio della nebbia. (Strepeis, Vinadio, Valle Stura di Demonte, 1998)
68. BINARI ENOLOGICI. Seguendo la direzione degli stretti filari s’incontra l’unico passaggio di luce
che indica la via dell’uomo per accedere a tanto spettacolo. (Serralunga d’Alba, 1994)
79. LARICE DI LUCE. Le minute goccioline d’acqua rimaste sui rami dopo la notte accendono di
riflessi il larice solitario. (Vallone di Traversiera, Valle Maira, 1990)
81. PUNTE DI LUCE. Se un raggio scende dalle creste a illuminare la valle incontra dapprima le punte
dei larici più alti e subito la montagna si fa palcoscenico. (Vallone di Valasco, Valle Gesso, 1984)
*
Tutti gli animali e tutte le piante ci sono necessari,
eredità di un’evoluzione di miliardi di anni,
nati dall’acqua
dall’acqua,
acqua, il sangue della terra.
(J. Dorst)
*
Quando il mondo sarà prossimo
prossimo a finire,
non ci saranno né acqua né pioggia.
Ci saranno solo due o tre sorgenti.
E per disputarsi il diritto di bere
a queste sorgenti
gli ultimi uomini combatteranno e moriranno.
E’ così che finiranno gli uomini.
(Capo Apache Nana)
*
e-mail dell’autore delle immagini
[email protected]