Untitled - Julia Krahn

Transcrição

Untitled - Julia Krahn
Questa pubblicazione è stata realizzata
in occasione della mostra
Julia Krahn lilies and linen
allestita presso antonella cattani contemporary art
17.02 - 11.04.2012
Diese Publikation erscheint anlässlich
Julia Krahns Ausstellung lilies and linen
in der Galerie antonella cattani contemporary art
17.02 - 11.04.2012
antonella cattani
contemporary art
via rosengarten str. 1/a
I - bolzano 39100 bozen
+39 0471 981884
[email protected] www.accart.it
Testo / Text Nadia Marconi
Traduzioni / Übersetzungen Edith Moroder
Foto / Fotagrafien Julia Krahn
Progetto grafico e stampa / Katalogestaltung und Druck Nuove Arti Grafiche
© antonella cattani contemporary art / Julia Krahn
Con il gentile sostegno di / Mit der freundlichen Unterstützung von
lilies and linen
Julia Krahn
ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART
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Nadia Marconi
Anche in un panorama eterogeneo
come quello contemporaneo,
sono rintracciabili delle tendenze
prevalenti, nella produzione
artistica che si esprime attraverso
la fotografia. Come rileva anche
Filippo Maggia, “Il racconto di
un’esperienza costituisce l’ordito sul
quale l’artista oggi tesse il proprio
lavoro”1. In questo contesto, si
colloca anche la produzione
di Julia Krahn, solo che nel
suo caso, l’esperienza narrata è
esclusivamente interiore, e attinge
alla sfera dei sentimenti più intimi
dell’artista.
Julia Krahn nasce ad Acquisgrana,
in Germania, nel 1978. Nel 2000 si
trasferisce a Milano
e, dal 2001 a oggi, sono numerose
le mostre personali dedicate al
suo lavoro e i riconoscimenti
internazionali ottenuti.
Quello tedesco è un territorio
nevralgico per la storia della
fotografia, nel 1989 infatti, a
Stoccarda viene ospitata la mostra
“Photo-Kunst”, che ha sancito
la definitiva affermazione del
mezzo, come linguaggio artistico
indipendente. Non è un caso
quindi, che proprio in Germania si
sviluppi la “Scuola di Düsseldorf ”
che, all’inizio degli anni Ottanta,
sotto la guida di Bernard Becher,
vede formarsi una serie di
personalità di spicco nell’ambito
della fotografia contemporanea, tra
le quali Andreas Gursky, Candida
Höfer, Thomas Struth e Axel Hütte.
Sono comprensibili quindi , certe
assonanze rilevate dalla critica, tra
il lavoro di Julia Krahn e quello
di Candida Höfer, rintracciabili
soprattutto, nella compostezza
formale e in certa immobilità che li
accomunano.
Tuttavia, il percorso di Julia Krahn,
si sviluppa lungo un binario
proprio, estremamente personale.
Quello condotto dall’artista,
è un percorso nel quale arte e
vita entrano costantemente in
cortocircuito, permettendo a Krahn
di comprendere sé stessa, e allo
spettatore, di fare ugualmente,
attraverso il proprio rispecchiarsi
nelle opere.
Tendenze della contemporaneità 2000 e oltre
Unicreditgroup
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“Essere una persona è un processo
che non ha fine”2
Nel suo lavoro, l’artista ricorre
volutamente a un linguaggio
Gilles Deleuze Che cos’è la filosofia Einaudi
2002
Auch in einem heterogenen
Panorama wie dem zeitgenössischen
lassen sich in der Kunstproduktion,
die sich in Fotografie ausdrückt,
vorherrschende Tendenzen
aufspüren. Wie auch Filippo Maggia
hervorhebt, „stellt die Erzählung von
einer Erfahrung das Grundgewebe
dar, in das der Künstler heute seine
Arbeit einflicht”1. In diesen Kontext
gehört auch Julia Krahns Produktion,
jedoch ist in ihrem Fall die erzählte
Erfahrung eine ausschließlich innere,
die aus der Sphäre der intimsten
Gefühle schöpft.
Julia Krahn ist 1978 in Aachen/
Deutschland geboren. Im Jahr 2000
zog sie nach Mailand, und seit
2001 sind ihrer Arbeit zahlreiche
Ausstellungen gewidmet und
internationale Auszeichnungen
zuerkannt worden.
Deutschland bildet seit langem
einen besonderen Nährboden
für die Geschichte der Fotografie.
1989 wurde nämlich in Stuttgart
die Ausstellung „Photo-Kunst”
gezeigt, die das Medium definitiv
als unabhängige Kunstsprache
anerkannte. Daher war es
kein Zufall, dass sich gerade
in Deutschland zu Beginn der
Achtzigerjahre die „Schule von
Düsseldorf ” entwickelte, die unter
der Leitung von Bernhard Becher
eine Reihe von herausragenden
Persönlichkeiten der zeitgenössischen
Fotografie hervorbrachte, darunter
Andreas Gursky, Candida Höfer,
Thomas Struth und Axel Hütte.
Verständlicherweise hat die Kritik
also in Julia Krahns Arbeit bestimmte
Anklänge an das Werk Candida
Höfers festgestellt; sie lassen sich vor
allem in der formalen Gemessenheit
und einer gewissen Immobilität
aufspüren, die beiden gemeinsam
sind.
Dennoch entwickelt sich Julia Krahns
Werdegang entlang einer eigenen,
ausgesprochen persönlichen Schiene.
Auf dem Schaffensweg, den die
Künstlerin eingeschlagen hat, treten
Kunst und Leben ständig in engsten
Kontakt zueinander und ermöglichen
ihr dadurch, sich selbst besser zu
verstehen – und gestehen das auch
dem Betrachter zu, der sich selbst
in Krahns Werken wieder erkennen
kann.
Tendenze della contemporaneità 2000 e oltre,
Unicreditgroup
2
1
„Eine Person zu sein, ist ein Prozess,
der nie zu Ende geht”2
Gilles Deleuze, Che cos’è la filosofia. Einaudi,
2002
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estremamente diretto, che attinge
indifferentemente al mondo
dell’arte, della cultura e della
religione, all’interno della ricerca
di una forma di comunicazione
immediata ed efficace, nella
quale l’osservatore è chiamato a
svolgere un ruolo attivo. Epoche e
suggestioni anche molto distanti
tra loro, si incontrano così, in una
miscela tutta contemporanea, che
prende la forma di un codice di
linguaggio quasi universale.
La scelta stessa della fotografia
come principale linguaggio
espressivo, operata da parte di
Krahn - che non a caso dice di non
considerarsi una fotografa, ma di
usare la fotografia per esprimersi va vista come la preferenza per un
mezzo, nel quale l’osservatore pone
estrema fiducia, perché l’immagine
fotografica a primo impatto viene
generalmente percepita come
una riproduzione della realtà, ma
che non esclude il ricorso ad altri
linguaggi e materiali.
Solo in un secondo momento,
Julia Krahn, fa sì che emerga la
sensazione che il reale, non risieda
in ciò che si sta guardando, ma
nell’emozione suscitata attraverso
il concetto di realtà emotivo e
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personale dell’artista.
Molto interessante, per la lettura
del lavoro dell’artista tedesca,
anche il ricorso costante a formati
molto diversi: estesi, come quello
dei wallpapers - che modificano
l’ambiente che li accoglie e che si
impongono alla vista attraverso
le loro dimensioni - oppure
estremamente ridotti, come avviene
nei camei, retaggi di un linguaggio
da memoria familiare borghese.
All’interno di una ricerca che la
vede esposta in prima persona,
Krahn solidifica le proprie
emozioni, in immagini di estrema
forza espressiva e, attraverso
il percorso personale che Julia
Krahn congela nel proprio lavoro,
giungiamo all’universale umano:
Padre, Madre.
Già a partire dal 2010, il tema del
rapporto con i propri genitori,
viene affrontato da Julia Krahn,
attraverso un approccio che la
mette profondamente in gioco,
tant’è vero che come spesso
accade, l’artista appare nei propri
scatti e prende posizione, in
relazione al genitore, all’interno
di composizioni attentamente
studiate, dense di tensione e
riferimenti simbolici.
In ihrer Arbeit verwendet die
Künstlerin bewusst eine sehr direkte
Ausdrucksweise, die sich bei ihrer
Suche nach einer unmittelbaren,
wirkungsvollen Form der
Kommunikation unterschiedslos
auf die Welt der Kunst, der Kultur
und der Religion bezieht und dabei
dem Betrachter eine aktive Rolle
abverlangt. Auch weit voneinander
entfernte Epochen und Eindrücke
treffen auf diese Weise aufeinander
in einer betont zeitgenössischen
Mischung, die die Form eines
beinahe universellen Sprachkodex
annimmt.
Bereits die Wahl der Fotografie als
Hauptausdrucksmittel zeigt, dass
Krahn – die sich selbst nicht zufällig
für keine Fotografin hält, sondern
betont, sie gebrauche eben die
Fotografie, um sich auszudrücken
- einem Medium den Vorzug
gibt, dem der Betrachter größtes
Vertrauen entgegenbringt, weil das
fotografische Bild auf den ersten
Blick allgemein als getreuliche
Wiedergabe der Realität aufgefasst
wird, was aber den Gebrauch
anderer Ausdrucksweisen und
Materialien nicht ausschließt.
Erst in einem zweiten Moment lässt
Julia Krahn die Wahrnehmung
aufkommen, dass das Reale
nicht in dem liegt, was man
gerade betrachtet, sondern in
der Empfindung, die durch
den persönlichen, emotionalen
Realitätsbegriff der Künstlerin selbst
hervorgerufen wird.
Für die Werkinterpretation der
deutschen Künstlerin ist auch
von großem Interesse, dass sie
konstant auf sehr unterschiedliche
Formate setzt: auf ausgedehnte wie
die Wallpapers, die gerade wegen
ihrer Ausmaße den Blick auf sich
ziehen und den Raum verändern,
der sie aufnimmt, oder auf äußerst
reduzierte, wie die Kameen, die
Vermächtnisse familiär-bürgerlicher
Ausdrucksweise. Innerhalb einer
Recherche, in der sie sich selbst in
erster Person exponiert, lässt Krahn
ihre Gefühle in Bildern von stärkster
Ausdruckskraft gerinnen, und durch
den persönlichen Zugang, den Julia
Krahn in ihrer Arbeit konserviert,
gelangen wir zum universell
Menschlichen: Vater, Mutter.
Schon seit 2010 setzt sich Julia
Krahn mit dem Thema der
Beziehung zu den eigenen Eltern
auseinander und wählt einen
Ansatz, durch den sie sich selbst ins
Spiel bringt; sie taucht nämlich des
öfteren in ihren Aufnahmen auf
und setzt sich selbst in sorgfältig
durchdachten, spannungsreichen
Kompositionen voller symbolischer
Verweise in Beziehung zu einem
Elternteil.
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“La mia allegrezza è malinconia”3
Nel lavoro in mostra, Vater und
Tochter (2011), contemporanea
e rovesciata pietà, in cui la figlia
sorregge il corpo del padre, Julia
Krahn indaga il proprio rapporto
con il genitore, in un’elaborazione
nel corso della quale, solidifica
in immagini, la malinconia
(Melancholia) che riconosce sia nel
padre che in sé stessa, come lascito/
patrimonio.
Malinconia e nostalgia, inducono
l’artista, dopo la posa, ad avvolgersi
nel telo di lino che aveva coperto
il corpo del padre, per proteggersi
e immergersi nell’emozione che
la pietrifica come una scultura,
ma allo stesso tempo le permette
di accedere a una nuova e più
profonda sensibilità. Di qui, la
scelta di inserire successivamente
i gigli, elemento simbolico molto
potente, scelto proprio in virtù
della sua forza comunicativa e delle
sue capacità evocative.
L’artista affida alla posa, al tessuto
che la avvolge come un sudario,
e ai fiori, il compito di farsi da
portavoce dello stato d’animo
sospeso e fissato nello scatto.
I Gigli, il lino, l’ oro, sono elementi
che tornano all’interno dei lavori di
Julia Krahn, e che fanno parte di un
dizionario tanto familiare quanto
aulico.
Anche la ceramica, che l’artista
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Michelangelo Buonarroti Rime
utilizza quasi come un aggetto
tridimensionale delle immagini, e
che si anima, di classicissimi gigli,
assume, la forma altrettanto antica
ed evocativa dell’ovale.
In generale, nei lavori in mostra,
si coglie tutto lo straordinario
equilibrio formale che caratterizza
la ricerca di Julia Krahn e
che si allarga, fino a investire
l’allestimento della mostra,
solidificandosi nella specularità dei
gigli in ceramica, rispetto a quelli
del grande wallpaper, che si trova
di fronte.
Malinconia, morte, gioia, dolore,
Julia Krahn indaga senza ipocrisia,
gli strati più profondi del proprio
animo. Così, il pianto che coglie
l’artista in Die Träne - in una
composizione che richiama
volutamente, le raffigurazioni
di Maria Maddalena e che,
come accade talvolta nel lavoro
dell’artista, non nasconde la mano
che scatta – si trasforma in uno
spasmo che racchiude in sé, molto
più del semplice dolore.
Quella condotta da Julia Krahn,
è una ricerca creativa, che si
esprime attraverso un linguaggio
diretto ed efficace, specchio del
carattere concreto di un lavoro,
che parte dalla memoria personale
dell’artista, per approdare, spesso, a
quella collettiva umana.
„Meine Heiterkeit ist Melancholie”3
In der ausgestellten Arbeit
Vater und Tochter (2011), einer
zeitgenössischen, umgekehrten
Pietà, in der die Tochter den Körper
des Vaters hält, untersucht Julia
Krahn ihre Beziehung zum Vater
und arbeitet dabei bildhaft die
Melancholie (Melancholia) heraus,
die sie sowohl in ihrem Vater wie
bei sich selbst als Vermächtnis und
Vermögen zugleich erkennt.
Melancholie und Sehnsucht führen
die Künstlerin dazu, sich nach dieser
Pose in das Leinentuch zu hüllen,
das den Körper des Vaters bedeckt
hat, um sich zu schützen und in
das Gefühl zu versenken, das sie
wie eine Skulptur erstarren lässt,
zugleich aber einer neuen, tiefer
empfundenen Sensibilität zuführt.
Daher die Entscheidung, nachträglich
die Lilien als mächtiges symbolisches
Element einzufügen, das gerade
wegen seiner kommunikativen und
beschwörenden Kraft ausgewählt
wurde. Die Künstlerin vertraut
der Pose, dem Stoff, der sie wie
ein Leichentuch umgibt, und
den Blumen die Aufgabe an, zu
Interpreten der schwebenden
Stimmung zu werden, die in der
Aufnahme eingefangen wird.
Die Lilien, das Leinen und das Gold
sind Elemente, die in Julia Krahns
Arbeit immer wieder auftreten
und einem ebenso vertrauten wie
3
Michelangelo Buonarroti, Rime
erhabenen Wortschatz entstammen.
Auch die von eminent klassischen
Lilien belebte Keramik, die die
Künstlerin beinahe wie einen
dreidimensionalen Fortsatz ihrer
Bilder verwendet, nimmt die
gleichermaßen antike, evozierende
Form des Ovals an.
Insgesamt verspürt man in
den ausgestellten Arbeiten
das außerordentliche formale
Gleichgewicht von Julia Krahns
Recherche, das sich auf die ganze
Anlage der Ausstellung ausdehnt
und sich spiegelbildlich in den Lilien
auf Keramik, die denen des großen
Wallpapers gegenüber entsprechen,
verfestigt.
Melancholie, Tod, Freude, Schmerz:
Julia Krahn schürft ohne Heuchelei
in den tiefsten Schichten ihrer Seele.
So verwandelt sich das Weinen, das
die Künstlerin in Die Träne überfällt,
- einer Komposition, die absichtlich
auf die Darstellungen der Maria
Magdalena verweist und dennoch,
wie mitunter in den Arbeiten der
Künstlerin festzustellen, die Hand
mit dem Auslöser nicht versteckt - in
einen Ausdruck der Qual, der viel
mehr in sich birgt als bloß Schmerz.
Julia Krahns kreative Recherche
drückt sich durch eine unmittelbare,
wirkungsvolle Sprache aus, die
den konkreten Charakter einer
Arbeit widerspiegelt, die von der
persönlichen Erinnerung der
Künstlerin ausgeht, um oft genug bei
der kollektiven, gesamtmenschlichen
anzukommen.
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INDICE DELLE OPERE / WERKVERZEICHNIS
p. 6 - 7
Vater’s Melancholie, 2011
Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP
Inkjet color print, 300 x 400 cm
p. 12 - 13 Melancholie ganz aufgeblüht, 2011
Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP
Inkjet color print, 300 x 400 cm
p. 16
Melancholie wachsend, 2011
Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 54 x 58 cm
p. 17
Melancholie wachsend, 2011
Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 54 x 58 cm
p. 18 - 19 Melancholie wachsend, 2011
Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP
Inkjet color print, 300 x 400 cm
52
p. 21
Spilla Brosche, 2011
Polaroid, 1/1
2,5 x 2,5 cm
p. 23
Spilla Brosche, 2011
Polaroid, 1/1
2,5 x 2,5 cm
p. 25
Spilla Brosche, 2011
Polaroid, 1/1
2,5 x 2,5 cm
p. 26
Melancholie aufgeblüht, 2011
Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 54 x 68 cm
p. 27
Melancholie aufgeblüht, 2011
Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 54 x 68 cm
p. 29
Melancholie aufgeblüht, 2011
Fotografia Fotografie,1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 54 x 68 cm
p. 32 - 33 Zerbrechliche Melancholie, 2011
Fotografia Fotografie 1/1 + AP
nr. 15 foto- ceramiche con bordo in oro
Foto- Keramiken mit Goldrand
Installazione Installation, ca. 300 x 360 cm
p. 35 - 39 Zerbrechliche Melancholie, 2011
Dettaglio Detail
Fotografia Fotografie 1/1
Foto- ceramica con bordo in oro
Foto- Keramik mit Goldrand, 11 x 15 cm
p. 40 - 43 Galleryview
p. 44 - 45 Vater und Tochter (Pietà), 2011
Fotografia Fotografie 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 110 x 139 cm
p. 48
Die Träne, 2011
Fotografia Fotografie 1/3 + 1 AP
Inkjet color print, 139 x 110 cm
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Julia Johanna Dorothee Krahn
Nata a Juelich, Acquisgrana, Germania
Vive e lavora a Milano.
PREMI 2010
Prima classificata al Flower
Price, curato da Luca Fiore
2009
Menzione speciale al Premio Tequila Cuervo Centenario for
emerging artist alla fiera Zona Maco, Messico
2008 Prima classificata della Categoria
Fotografi di Bambini, Tau Visual Associazione
Nazionale
Fotografi Professionisti
Quinta classificata al Premio di Fotografia di
CCM, Colore, Barcellona, Spagna
Seconda classificata al Premio Arti Visive San
Fedele, Nostalgia, Milano, Italia
MOSTRE PERSONALI
2012
in programmazione :
Accart - Antonella Cattani, Bolzano, Italia
Museo Diocesano, Milano, Italia
Chiesa San Matteo, Berlino, Germania
2011
MIA, Julia Krahn / Carlotta
Testori Studio, 12 maggio – 15 maggio, Superstudio, Milano, Italia. Catalogo
Angelus Militans – Nunc Instantis, Carlotta
Testori Studio, 22 febbraio – 25 marzo, Milano,
Italia. Catalogo
2010
Ja, Ich Will, 8 ottobre - 12
novembre, ZirKumflex, Berlino, Germania.
Edizione limitata di Santini
Io ed Il Treno, Sottopasso. Arte in volo, 20
marzo – 24 aprile, Stazione Ferroviaria Domodossola Artspace, Italia
2009
Engelstueck, 16 aprile – 15
maggio, a cura di Roberto Mutti e Giovanni
Pelloso, Galleria
Magrorocca, Milano, Italia.
Catalogo
2008 Sibirisches Kind, Chiesa di St.Josef e
Fronleichnam, Aquisgrana, Germania
2007 Dinied Childhood, Suermondt-Ludwigforum Museum, Aquisgrana, Germania
The creation of
memory, Galleria Magrorocca, Milano, Italia
2005 O, Galleria Openmind, Milano, Italia
2004 Frutta Secca, Koboo, Milano, Italia Eiapopaia_ninnananna, Galleria
Openmind, Milano, Italia
B4 and after, B4, Milano, Italia
54
2003 Von Gaensen und Elephanten, Tufanostudio25, Milano, Italia
Schatten, Galleria Openmind, Milano, Italia
2002 Ego-ist-ich, Fresco-Art, Milano, Italia
Sola-io, Cargo , Milano, Italia
2001
Installatione, Shocking, Milano,
Italia
­
MOSTRE COLLETTIVE
2011
Comitato Fiori di Lavanda
Onlus, 28 novembre, asta in collaborazione
con Christies, Palazzo Clerici, Milano, Italy,
Catalogo.
Art Verona, 06 ottobre, rappresentata da
Accart, Verona, Italia
Marrakech Art Fair, 30 settembre, rappresentata da Voice Gallery, Marrakech, Marocco
Tra Cielo e Terra, 20 settembre Bologna, 27
settembre Torino, 27 ottobre Firenze, asta
in collaborazione con Christies, Fondazione
Paideia. Catalogo
Sebben che siamo donne, 17 settembre, Palazzo Libera - Villa Lagarina, a cura di Angela
Madesani, Trentino, Italia. Catalogo
Sottopasso / Arte in Volo, 01
Luglio, Sala Fondazione Rosmini, a cura di
Olga Gambari e Massimo Fiumanò, Domodossola, Italia. Catalogo
Pulsiones, 15 maggio, Patricia
Conde Galerìa, Cità del Messio, Messico
Difraccion, 5 aprile, Patricia
Conde Galerìa, Città del Messico, Messico
IMAF Mangia l’Artre, 20 marzo,
Teatro Dal Verme, Milano, Galleria Centro
Studio Lattuada, Milano, 22 marzo; La Mama
Gallery, New York City, aprile; Centro Culturale Italiano, Los Angeles, maggio. Catalogo
2010 Mutter, 13 ottobre - 12 dicembre, Centro
Culturale dei Minoriti, a cura di Johannes
Rauchenberger
e Roman Grabner, Graz,
Austria. Catalogo
Volta6 Basilea, rappresentata da Galleria
Magrorocca
Giorni Felici a Casa Testori, 24 giugno – 11
luglio, Novate Milanese, Milano, Italia
Mangia le prugne, 9 – 13 giugno, Villa d’Erba,
Cernobbio, Como, Italia. Catalogo
Suspence, gennaio – febbraio, a cura di Carolina
Lio, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia,
Italia. Catalogo
2009 Zona Maco Messico, rappresentata dalla
Galleria Magrorocca, Mexico City, Messico
Il Resto del Tempo, 18 aprile, a cura di Alessandro Castiglioni, Castello Visconti di Jerago,
Orago, Varese, Italia. Catalogo
Delicate Nature, 8 years Rojo, 13 marzo- 14
aprile, Artspace, Milano, Italia
2008 NN, dicembre, Julia Krahn e Francesco
Licata
Duedinovembre, Artintown, novembre, Torino,
Italia
Biennial di Theran a Berlino, Germania
Inaugurazione dell’esposizione del II Premio de
Fotografía CCM, 16 ottobre, Centro Cultural de
Caja Castilla-La Mancha, Barcellona, Spagna.
Catalogo
Le Book, ottobre, Londra, GB. Catalogo
Biennale di Tehran Call For Art Urban Jealousie,
a cura di Amirali Ghasemi e Serhat Koksal,
Istanbul, Turchia
Il corpo lo sa, Galleria d’Arte Stragapedeperini,
Milano, Italia
NNM.Reload, 33 Artists / 33Artworks / 3 Hours
/ 33 Minutes exhibition Chapter One, Noname
Magazine in collaborazione con Vanda Catucci
Arte e Potere: La Bellezza (Im)Potente , Premio Artivisive San Fedele, Milano – curated by
Angela Madesani
Rooms, MiArt, rappresentata dalla Galleria
Magrorocca, Milano, Italia
2005 HUB_Session, Ripa di Porta Ticinese,
Milano, Italia
Strandgut, Videoproiezione in occasione della
Notte Bianca, Milano, Italia
Conflitti Contemporanei, Galleria Grazia Neri, Milano, Italia
2004 Want you, yokeandzoom, Londra, Tokyo
2003 Strandgut, Video per Unimovie, Museo di città
Sant Angelo, Pescara, Italia
Mistobosco, MiArt, Teatro
Franco Parenti, Milano, Italia
Povero Buio, Galleria del Barcon,
Milano, Italia
2001
Galleria Artistudio-Galleria
d’Arte, Milano, Italia
Installazione, Shocking, Milano,
Italia
Galleria Artistudio-Galleria
d’arte , Milano, Italia
2000 Galleria del Barcon, Milano, Italia
Self-ich, Rave, Milano, Italia
SELECTED BIBLIOGRAPHY
2011 October 01, Milano Finanza,
page 28 “In Gestione - Meglio uno straniero”,
Stefania Peveraro
May 14, Il Giorno, page11 “Le
foto rubano il mestiere alla pittura e anche
l’Ultima Cena diventa un click”,
An.Gi., foto e testo
May 13, La Stampa page 25, “A
Milano la fotografia si fa fiera”, Rocco Moliterni,
foto e testo
February 23, Vivimilano,
page 56 “Shop ART / Un angelo alla vostra
porta”,Giovani Pelloso, foto e testo
February 22, la Repubblica
“Carlotta testori, nipote d’arte..” Simone Mosca,
foto e testo
February 22, Corriere della Sera, page 21 “Un altra Testori nel nome dell’ arte”, Chiara Vanzetto,
foto e testo
February 18, milano.repubblica.it, prima pagina,
galleria, foto e testo
February 17, La Repubblica, Tutto Milano pag 7
“il corpo di Julia Krahn”
e pag 23 “L’etera Julia Krahn si trasforma in
angelo”, photo, Roberto Mutti
February 17, beartista.it, “Apparizioni e visioni
negli autoscatti di Julia Krahn”, photo
February 16, Corriere della Sera,
ViviMilano “ Nunc Instantis “, Giovanni Pelloso
February 13, Il sole24ore, “Nunc
Instntis”, Marina Mojana
February 01, newsspettacolo.it, “JULIA KRAHN,
apparizioni, visioni, istanti …in un'appassionante mostra”, photos
2010 “Mutter Unser” cover Kunst und
Kirche
“Selbstverwirklichte Leere” by
Roman Grabner ,Kunst und Kirche, page 28-33
June 23, LaRepubblica, Testori gli amici riapronola casa della villa a Novate by Chiara Gatti,
Photo “Mutter und Tochter”, page
June 23, Corriere della Sera , Benvenuti a casa
Testori by Francesca Bonazzoli, photo “Mutter
und Tochter”, page 15
June 19, La Stampa, Giorni felici 2 a casa Testori
by Marco Vallora, photo “Mutter”, page 37
June 19, Giornale del Popolo , Casa Testori
diventa Kunsthaus by Luca Fiore, photo
“Mutter”, page 26
June Vogue, Casa Testori, Photo “Mutter”
2009 Interview – obiettivodigitale.
com/ Julia Krahn-1925 “…tra arte e fotografia
commerciale” by Monica Papagna
55

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