Il mio nuovo strano fidanzato

Transcrição

Il mio nuovo strano fidanzato
TORNASOL FILMS
GREENPOINT FILMS
PATAGONIK FILM GROUP
MADRAGOA PRODUÇAO DE FILMES
in associazione con UK FILM COUNCIL
presentano
il mio
NUOVO
STRANO
FIDANZATO
(Only Human - Seres Queridos)
- Festival di Locarno 2004 - Montecarlo Film Festival De La Comédie Miglior Film e Migliore Sceneggiatura
Uscita: maggio 2005
Distibuzione
IIF
Ufficio stampa
Studio PUNTOeVIRGOLA
2 CAST ARTISTICO
Gloria ……………………………………. Norma Aleandro
Rafi ………………………………………. Guillermo Toledo
Tania……………………………………… Maria Botto
Leni……………………………………….. Marián Aguilera
David……………………………………… Fernando Ramallo
Paula……………………………………… Alba Molinero
Ernesto……………………………….…… Mario Martin
3 CAST TECNICO
Sceneggiatura/Regia……………………. Teresa De Pelegrí e Dominic Harari
Produttori………………………………..…Gerardo Herrero
Mariela Besuievsky
Co-produttori…………………………….. Patrick Cassavetti
Adrian Sturges
Pablo Bossi
Paulo Branco
Produttore associato………………...… Robert Jones (UK Film Council)
Case di produzione……………………… Tornasol Films (Spagna)
Greenpoint Films (Gran Bretagna)
Madragoa Produçao de Filmes (Portogallo)
Patagonik Film Group (Argentina)
Direttore della fotografia…………….…. Danny Cohen
Montaggio………………………………… Fernando Pardo
Musica…………………………………….. Charlie Mole
Scenografia……………………………..... Soledad Seseña
Costumi…………………………………… Estibalíz Markiegui
Suono….………………………………….. David Montecón
Distribuzione italiana….…………...…… IIF
Ufficio Stampa….…………………………Studio PUNTOeVIRGOLA
Olivia Alighiero e Flavia Schiavi
Tel. +39.06.39388909
[email protected]
4 SINOSSI BREVE
Madrid. Casa Dalinsky. Ora di cena.
LENI DALINSKY è una ragazza ebrea che è tornata a casa per presentare il fidanzato
RAFI alla famiglia. Tutto va a meraviglia, finché Rafi non rivela di essere palestinese.
Nel tentativo di inserirsi e di essere accettato, l’uomo si offre di aiutare in cucina, ma a un
certo punto inciampa e la zuppa surgelata che tiene in mano vola fuori dalla finestra del
settimo piano, precipitando in testa a un pedone che somiglia tanto al padre di Leni.
Nessuno si è accorto di nulla, ma Rafi, sempre più teso e aspettandosi da un momento
all’altro di sentire arrivare la sirena dell’ambulanza, è costretto a continuare la cena, resa
ancora più indigesta dalla zuppa recuperata fortunosamente per la strada.
Durante la cena, la sorella di Leni, Tania - ragazza madre e danzatrice del ventre parttime - rivela i suoi sospetti che il padre abbia una relazione extraconiugale.
Gloria, la madre di Leni, è sconvolta e – ancora più sospettosa per il ritardo del marito insiste per andare all’ufficio di lui e coglierlo in flagrante. La cena viene abbandonata, e
Gloria trascina con sé i familiari a farle da testimoni. Durante la ricerca del padre, Rafi e
Tania a un certo punto si defilano, e la ragazza dà una dimostrazione di danza del ventre
davanti a un Rafi estasiato, che alla fine la bacia. Intanto, Gloria torna dalla sua incursione
senza aver trovato prove dell’adulterio e, depressa, si siede accanto a Rafi e gli chiede se
la trova attraente. Rafi è paralizzato: non solo ha probabilmente ucciso il padre di Leni e
baciato indebitamente sua sorella, ma ora è addirittura la madre di lei a fargli delle
avances…!
5 SINOSSI LUNGA
Una sera a Madrid. I Dalinsky, una famiglia di ebrei, si stanno preparando a conoscere il
fidanzato della figlia ventottenne, il giovane professore Rafi. La sorella maggiore di Leni,
Tania, si sta facendo bella in bagno e nel frattempo chiacchiera al telefono dando della
“frigida” alla sorella e controllando le sue forme allo specchio. David, il fratello
diciannovenne un po’ fanatico religioso e imbranato, irrompe nella stanza e si mette a
predicare la legge del Talmud. Ha da poco abbracciato l’ebraismo più ortodosso con un
fervore che Tania attribuisce alla sua inconfessata verginità e alla sua inesperienza con le
ragazze. Nel frattempo, la figlia di Tania, Paula - una bambina di 6 anni - gira per casa
con un cuscino sotto i vestiti per sembrare incinta. Gloria, la matriarca, pulisce
freneticamente la casa in attesa dell’ospite, mentre suo marito Ernesto non è ancora
tornato a casa. Diciamo che i Dalinsky sono una famiglia in cui, come spesso accade, un
po’ di sano umorismo e di tolleranza impediscono alle stranezze di ognuno di trasformarsi
in caos.
Ma c’è un’altra bomba che sta salendo in ascensore: il fidanzato di Leni, Rafi, un
impacciato e gentile professore, che non è affatto israeliano come crede la famiglia di lei,
ma palestinese. “Ricordati: tolleranza”, lo istruisce Leni mentre vanno verso la porta di
casa. Appena arrivati, le cose si mettono subito male per Rafi, che non sa ancora che
Leni ha mentito alla sua famiglia spacciandolo per un ebreo israeliano. David abbraccia
Rafi e gli parla in ebraico. Dudu, il nonno cieco, cerca di indovinare da quale setto re
dell’esercito israeliano provenga, e poi si mette a sventolare il suo vecchio fucile, col quale
si vanta di aver ucciso quattro arabi!
E’ chiaro che Gloria - una donna di mezza età, convinta che in Israele ci sarà la pace il
giorno che suo marito le darà un orgasmo - ha i suoi problemi. Si lamenta che Tania, la
sua figlia maggiore, è una ninfomane che rimorchia ogni sera un uomo diverso. La
fissazione religiosa di David è un vero strazio, certo, ma sempre meglio che un figlio
6 drogato. L’unica di cui tesse le lodi è Leni, la figlia prediletta che non le ha mai dato
preoccupazioni. Cioè, non gliene ha date fino a quel momento, quando Rafi annuncia di
essere in realtà un palestinese. Già tesa e stressata, Gloria sbotta: “Ma siete impazziti?!
Gli ebrei e i palestinesi si uccidono!” L’unica persona normale della famiglia è Leni, e
Gloria non ha intenzione di permetterle di rovinarsi per una follia come quella.
Leni cerca di calmare sua madre, e mentre David - ancora all’oscuro di tutto - canta inni
religiosi, Rafi viene spedito in cucina a scongelare la zuppa per la cena. Lo raggiunge la
piccola Paula: su cui Rafi può finalmente fare colpo! Le fa le boccacce e le smorfie più
buffe, ma la bambina continua a fissarlo impassibile. Alla fine, nella sua goffaggine, Rafi
inciampa e la zuppa surgelata che tiene tra le mani vola fuori dalla finestra del settimo
piano. A questo punto, Paula scoppia finalmente a ridere. Rafi corre giù per la strada, per
cercare di recuperare la cena, e scopre con orrore il corpo di un uomo a terra, colpito in
testa dalla zuppa. Torna in casa e si confida con Leni, che gli suggerisce di chiamare
un’ambulanza in forma anonima, per non compromettere una serata già abbastanza
disastrosa.
Ma al peggio non c’è mai fine. Ormai convinto di avere ucciso un uomo, Rafi è un fascio di
nervi, tremante e sudato. Durante la cena, la tensione cresce, mentre sentiamo la sirena
dell’ambulanza che si ferma sotto casa. Il comportamento di Rafi si fa sempre più strano:
perché si cambia le scarpe… si sporge dalla finestra… tiene in equilibrio sulla testa una
confezione di gelato? Il nonno Dudu giocherella con un coltello per passare il tempo.
Tania sfida David a spiegare alla figlia di 6 anni cosa sia una vergine. La famiglia è
sull’orlo di una crisi di nervi, ma Rafi si sente per un attimo rincuorato dal fatto che Paula
gli ha fatto un ritratto, a matita. Forse lo stanno accettando, nonostante tutto. Ma lì sul
muro vede un disegno infantile che rappresenta un uomo calvo in impermeabile, con sotto
la scritta “Nonno”… Solo che somiglia tanto all’uomo che ha visto per terra sotto quella
finestra del settimo piano! Ormai è tutto chiaro: ha ucciso il padre della sua fidanzata.
7 All’oscuro dell’incidente, Gloria sospetta che l’assenza di suo marito sia dovuta al fatto
che ha un’amante. Leni, Rafi e Tania l’accompagnano all’ufficio di Ernesto, dove scoprono
che l’uomo ha caricato la foto di una strana donna come screensaver del computer. Leni è
sollevata dall’idea che suo padre abbia un’amante, perché questo significa che non può
essere lui l’uomo ucciso dalla zuppa. La tensione tra i due fidanzati arriva a un punto
critico quando Tania cerca di sedurre Rafi con una esibizione di danza del ventre.
Nel frattempo Ernesto - che era davvero stato colpito dalla zuppa - è rinvenuto e vaga per
le strade in stato semi-confusionale. Finisce tra le braccia di una prostituta india, che
scambia per sua moglie.
Le cose si complicano ancora di più quando Leni e Rafi perdono le staffe, accusandosi a
vicenda di tutto quello che è successo - non solo quella sera a Madrid, ma dalla Terra
Promessa in poi. Convinto che Rafi sia un terrorista, David gli punta contro il fucile di
Dudu. In una drammatica resa dei conti, Rafi affronta la famiglia e lascia la casa per
andare a costituirsi. Ma viene fermato dall’improvvisa comparsa del futuro suocero, vivo e
vegeto e perfettamente in sé.
I Dalinsky gioiscono per il ritorno del capofamiglia. Ma Leni e Rafi sanno che per loro è
finita: lei pensa troppo come una ebrea e lui è un palestinese. E con ciò? Nessuno è
perfetto! Si baciano e restano così, allacciati insieme: sono troppo innamorati!
8 LA STORIA DELLA PRODUZIONE
Come nasce l’idea
Questo è un film sui rapporti umani e le difficoltà della convivenza, scritto e diretto da
marito e moglie - inglese lui, spagnola lei.
IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è nato da tre ossessioni dei due sceneggiatori/
registi Dominic Harari e Teresa De Pelegrí, e cioè: famiglia, sesso e Medio Oriente. Come
loro stessi hanno lapidariamente sintetizzato: “A quanto pare, il grosso problema dei giorni
nostri è come evitare di uccidere la persona con cui dobbiamo convivere.”
In breve, ecco il soggetto: una figlia ebrea presenta il fidanzato palestinese alla sua
famiglia, teoricamente democratica e agnostica, suscitando una serie di tensioni razziali,
religiose e politiche che finiscono per assumere la forma di una romantica commedia degli
equivoci. “Il conflitto israelo-palestinese è una realtà drammatica che, auto -perpetuandosi,
è arrivata a sfiorare l’assurdo”, commentano i due autori. “E’ ridicolo, nel ventunesimo
secolo, continuare a uccidersi senza alcun costrutto, quando esiste una soluzione politica.
La commedia è liberatoria. Ci consente di prendere le distanze e vedere l’assurdità della
situazione salvandoci dall’ottica negativa di chi vede tutto come impossibile. E noi
volevamo che IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO fosse un film ottimista”, spiegano.
E in definitiva, anche se sullo sfondo c’è un tema politico, IL MIO NUOVO STRANO
FIDANZATO è soprattutto una commedia. “Il nostro motto è fare ridere, non fare la
guerra”, concludono gli autori.
Inizialmente, la storia era ambientata a Londra, ma i produttori Mariela Besuviesky e
Gerardo Herrero - che in passato avevano già prodotto un altro film della coppia, Sin
vergüenza, e nel frattempo si erano appassionati al progetto - hanno convinto i due autori
a spostare la vicenda a Madrid. “Era un grosso rischio trasportare la storia in Spagna,
9 perché la comunità ebraica è piuttosto piccola e non c’è una vera tradizione ebraica”,
dice la Besuievsky. D’altra parte, la realtà spagnola aveva parecchi punti di contatto con
la vicenda: portare un fidanzato a casa per presentarlo alla famiglia è ancora oggi una
consuetudine molto diffusa in Spagna, come pure il fenomeno dei figli ultraventenni o
trentenni che vivono a casa con i genitori. Anche il fatto che il fidanzato provenga da un
contesto completamente diverso da quello della famiglia sta diventando una realtà sempre
più frequente in Spagna, grazie al flusso migratorio che ha reso la società spagnola più
eterogenea e cosmopolita. Come osservano i due sceneggiatori/registi, “la nostra famiglia
ebrea spagnola ha suscitato una grande curiosità in Spagna, perché è una realtà che
esiste ma che non era mai stata rappresentata al cinema o alla televisione”.
La famiglia
IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è un film che non parla della convivenza solo tra
due persone che si amano, ma anche tra padri, madri, fratelli e sorelle all’interno di una
famiglia. Da una parte, i Dalinsky sono una famiglia piena di stranezze - una bambina di 6
anni che fa finta di essere incinta, un adolescente ossessionato dalla religione ortodossa,
un nonno cieco che ama giocherellare con un coltello passandoselo fra le dita… Eppure,
proprio in queste stranezze sta la forza di questo film: rappresentare una famiglia in tutte
le sue manifestazioni, che possono andare dall’amore alla rabbia feroce. “La famiglia per
noi è una forma di masochismo: piacere e dolore insieme, una fonte di felicità che però ti
fa anche soffrire”, spiegano i due autori. E Norma Aleandro, che nel film è la matriarca
Gloria, osserva: “E’ un ritratto fedele di quello che succede in ogni famiglia, anche nella
mia: ci vogliamo molto bene, ma la pensiamo in modo diverso su alcune cose, e litighiamo
per questo.”
10 Una squadra composta da marito e moglie
Il fatto che il film sia opera di una coppia la dice lunga sulla scelta del suo tema di fondo,
che è la convivenza. Teresa De Pelegrí e Dominic Harari spiegano così la loro scelta di
lavorare insieme: “Alcuni dicono che siamo pazzi a scrivere e dirigere insieme, essendo
già una coppia nella vita. E forse hanno anche ragione. Ma fare film per noi è come il
sesso, o il ping-pong: è più divertente in due che da soli.”
Ma i due cineasti sono abituati a stupire con il loro modo di lavorare: “Il produttore del filmtv che abbiamo diretto (Atrapa-la) aveva scommesso che avremmo divorziato prima della
fine delle riprese. Lui non si sarebbe mai sognato di lavorare con sua moglie, neanche per
cinque minuti. Ogni matrimonio è un caso a parte. Se smettessimo di scrivere e dirigere
insieme, noi due probabilmente cominceremmo a odiarci. Abbiamo una sola regola, alla
quale ci atteniamo scrupolosamente: mai confondere il piano personale con quello
professionale.”
“La vera follia non è il fatto che dirigono in coppia”, scherza Norma Aleandro, “è la
sceneggiatura che hanno scritto! Quella sì che è folle sul serio!” Mentre Cassavetti
confessa che l’idea di lavorare con una coppia a un film sulla convivenza lo stuzzicava:
“Mi intrigava l’idea che fosse una squadra anglo-spagnola, composta da marito e moglie.
Ho pensato: una bella sfida!” La Besuievsky è d’accordo con lui: “E’ stato molto strano…”,
racconta. “Teresa e Dominic si definiscono due corpi con una testa sola, e discutono
continuamente, ma sempre con grande rispetto per le reciproche opinioni. Sono
perfettamente sincronizzati.”
Essere diretti da due registi - marito e moglie - poteva creare delle difficoltà anche agli
attori, ma “è stato come essere diretti da una sola persona”, spiega Guillermo Toledo,
perché Teresa si concentra sull’aspetto più tecnico della regia, mentre Dominic si occupa
11 degli attori”. Continua la Aleandro: “Succedeva una cosa molto buffa: Dominic era quello
che ci dava più istruzioni, ma siccome non parla bene lo spagnolo, noi ci divertivamo un
mondo a correggerlo in continuazione!”
IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è di per sé la riprova che la convivenza e la
collaborazione tra esseri umani sono possibili. Spiega Guillermo Toledo: “E’ questo uno
dei paradossi del film: realizzando la sceneggiatura e il film, Dominic e Teresa hanno
dimostrato che marito e moglie possono lavorare insieme…”
Il cast
Ognuno degli attori lascia il segno in questo film - da Max Berliner, che interpreta il nonno
Dudu, alla piccola Alba Molinero che interpreta la nipotina di 6 anni.
Al centro di questa storia familiare c’è Rafi, il fidanzato palestinese della figlia prediletta di
una famiglia ebrea. Inizialmente, gli autori avevano pensato a un attore arabo per il ruolo
del professore timido e impacciato. In realtà, alla fine la parte è stata assegnata all’attore
spagnolo Guillermo Toledo. “In realtà, mi sono fatto avanti io”, spiega Toledo. “Il mio
agente mi aveva dato da leggere il copione, perché secondo lui ero giusto per la parte di
Rafi. Io l’ho letto, e mi è piaciuto moltissimo. Forse è la migliore sceneggiatura che abbia
mai letto. Così ho chiamato gli autori e mi sono proposto. E quando loro non sono riusciti
a trovare un attore arabo, mi hanno dato questa possibilità.”
Toledo sostiene di avere avuto le sue perplessità, sul fatto di poter essere convincente
come palestinese. “Avevo molte riserve”, ricorda ridendo. “Dal punto di vista fisico andava
tutto bene, perché spagnoli e arabi si somigliano molto. Il problema era l’accento e il modo
di parlare. Ne ho parlato a lungo con i registi, e loro mi hanno spiegato che non ci voleva
nessun accento. Il personaggio di Rafi era arrivato in Spagna all’età di 7 anni! Questo mi
ha reso tutto più semplice.”
12 Il co-produttore Patrick Cassavetti condivideva le stesse perplessità di Toledo prima di
vederlo in azione e restarne conquistato: “All’inizio ero scettico”, spiega. “Pensavo che
avremmo dovuto scritturare un vero palestinese. Ma quando ho visto le prime scene
girate, ho capito che avevamo preso la decisione giusta.” Famoso per i suoi ruoli comici,
Toledo interpreta Rafi con una grazia e uno humour che ben si adattano alla chiave
tragicomica del film. “Guillermo è un attore comico nato”, dicono i due registi. “Di solito
interpreta personaggi più stravaganti, ma con Rafi ha creato qualcosa di assolutamente
unico.”
A mettere ancora di più in crisi il povero Rafi c’è la sua futura suocera - nonché matriarca
della famiglia - Gloria. Nevroticamente protettiva nei confronti della sua famiglia e con la
tendenza al vittimismo, Gloria è anche un personaggio pieno d’amore, in cui ognuno può
riconoscere qualcosa della propria madre. E’ tollerante e paziente con le idiosincrasie dei
suoi familiari, ma il fidanzato palestinese della figlia è la goccia che fa traboccare il vaso!
Per questo ruolo chiave era essenziale trovare un’attrice che avesse un respiro
internazionale. E l’argentina Norma Aleandro, diva del cinema sudamericano con 50 anni
di carriera alle spalle, è stata una scelta ovvia. Mariela Besuievsky osserva che la
Aleandro, oltre ad essere una delle più grandi attrici di lingua spagnola, ha anche una
certa dimestichezza col personaggio della “madre ebrea”, perché in Argentina esiste una
vasta comunità ebraica.
“Quando hanno suggerito Norma Aleandro, ho pensato subito che fosse una splendida
idea”, spiega entusiasta Cassavetti. “Oltre al fatto di essere una magnifica attrice, ha
anche interpretato una serie di film argentini che hanno avuto un successo
internazionale”. Il suo ruolo della casalinga nel film premio Oscar 1985 La storia ufficiale,
sul fenomeno dei desaparecidos nell’Argentina della dittatura militare, l’ha consacrata
13 come attrice di grande prestigio internazionale, oltre a farle vincere un premio come
Miglior Attrice Protagonista al Festival del Cinema di Cannes.
Come Toledo, anche la Aleandro è stata attratta soprattutto dall’intelligenza e dall’ironia
della sceneggiatura. “Pur affrontando un tema drammatico e delicato come il rapporto tra
ebrei e palestinesi, mi sono subito resa conto che lo faceva con grande humour e rispetto
insieme”, spiega. Per gli altri attori lavorare con Norma Aleandro è stata un’occasione
unica, un dono piovuto dal cielo. “E’ stato un piacere immenso”, ricorda Toledo, “perché
un’attrice del suo calibro e con la sua esperienza ha tanto da insegnare a tutti noi!”
Marián Aguilera - che interpreta Leni, la figlia perfetta con il fidanzato sbagliato - è molto
famosa in Spagna, come attrice di teatro e di televisione. Di recente, la sua popolarità è
stata premiata quando è stata chiamata ad accendere la fiaccola olimpica a Barcellona.
“Marián si è rivelata perfetta per rappresentare tutte le contraddizioni di Leni”,
commentano i due autori. “Bella e insicura, calma e totalmente nevrotica, sincera e
bugiarda, intelligente e sprovveduta, con una fiducia quasi religiosa nell’amore romantico
e nella tolleranza”.
Per il ruolo di Tania - la sorella spregiudicata e sensuale - è stata scelta Maria Botto, una
giovane attrice spagnola di grande successo. “Maria è un’attrice che sprizza vitalità da
tutti i pori,” sottolineano gli autori, “e ha dato a Tania tutta la carnalità e l’estroversione che
richiedeva il personaggio.” Guillermo Toledo e Maria Botto hanno studiato recitazione
insieme una decina d’anni fa, ma IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è il primo film
che girano insieme.
Anche Fernando Ramallo interpreta un ruolo - quello del fratello adolescente e bigotto,
David - che sembra fatto su misura per lui. “Ramallo ha un senso innato della comicità e
un’aria stralunata che sono perfette per il personaggio di David. Come David, è un
ossessivo, per questo il ruolo gli calza a pennello”, sostengono i due autori.
14 Infine, la Besuievsky ha dichiarato che Max Berliner nel ruolo del nonno Dudu “è stata
una vera scoperta!” Dopo una lunga serie di provini a Buenos Aires, i due registi hanno
trovato Berliner in una compagnia teatrale molto prestigiosa. “E’ di origine ebraica”,
sottolinea la Besuievsky, “e capiva il personaggio dal di dentro”.
GLI ATTORI
Norma Aleandro
(Gloria)
“Povera Gloria… è una donna molto stressata, sull’orlo di una crisi di nervi…”
Con 50 anni di carriera alle spalle, l’attrice argentina Norma Aleandro è una veterana del
cinema sudamericano e statunitense. Il film per cui viene più spesso ricordata è La storia
ufficiale di Luis Puenzo, vincitore di un Oscar nel 1985 come Miglior Film Straniero. La
Aleandro interpretava la protagonista del film - una casalinga nella Buenos Aires della
dittatura militare - ruolo che le ha fatto vincere un premio come Miglior Attrice Protagonista
al Festival del Cinema di Cannes. Joel Schumacher l’ha voluta nel suo film Cugini (1989),
con Ted Danson e Isabella Rossellini. Nel capolavoro di Hector Babenco Corazon
iluminado, un film del 1996 sui rapporti familiari, era la madre del figliol prodigo che torna
a trovare il padre morente. Di recente, è stata vista nella commedia argentina Il figlio
della sposa (2001) e nel film drammatico Deseo (2002), ambientato durante la seconda
guerra mondiale. Tra i suoi altri film citiamo Juancito di Héctor Olivera, Cleopatra di
Eduardo Mignona, Todas las azafatas van al cielo di Daniel Burmann, La fuga di
Eduardo Mignona, Una noche con Sabrina Love di Alejandro Agresti, El faro di Eduardo
Mignona, Corazon iluminado di Héctor Babenco, Sol de otoño di Eduardo Mignona,
Cien veces no debo di Alejandro Doria, e Vital signs: un anno, una vita di Marisa
Silver.
Guillermo Toledo
(Rafi)
“Rafi è un intellettuale, un uomo molto timido ma con un gran senso dell’umorismo. In
fondo, anche lui, come la sua fidanzata Leni, è convinto che in Israele la pace sia
possibile.”
Il trentaquattrenne Guillermo “Willy” Toledo è uno degli attori spagnoli più famosi. E’ noto
soprattutto per i ruoli che ha interpretato nella fortunata sit-com televisiva Siete vidas e
15 nella commedia musicale campione di incassi L’altro lato del letto di Emilio Martínez
Lázaro. Ha anche avuto grande successo con la più provocatoria delle compagnie teatrali
spagnole, Animalario, di cui è uno degli attori principali. Di recente, la compagnia ha
ricevuto un premio Max per la sua satira sul matrimonio della figlia dell’ex-presidente
Aznar. Ultimamente, Toledo è anche comparso nel thriller di grande successo Intacto
(2001). Prossimamente, lo vedremo nell’ultimo film del regista di culto Alex De La Iglesia,
Crimen ferpecto. Tra i suoi altri titoli ricordiamo Las voces de la noche di Salvador
Garcia, El misterio Galindez di Gerardo Herrero, Al sur de Granada di Fernando
Colomo, Giovanna la pazza di Vicente Aranda, Soberano, el rey canalla di Miguel
Bardem, Amor, curiosidad, Prozac y dudas di Miguel Santesmases, La espalda de
Dios di Pablo Llorca, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Rolf de Heer, El otro
barrio di Salvador García Ruiz, La mujer mas fea del mundo di Miguel Bardem, La
lengua de las mariposas di José Luis Cuerda, Zapping di Juan Manuel Chumilla, Se
buscan fulmontis di Alejandro Calvo Stelo, Mensaka di Salvador García Ruiz, La vuelta
de el coyote di Mario Camus, Insomnio di Chus Gutiérrez, La ley de la frontiera di
Adolfo Aristarain.
Marián Aguilera
(Leni)
Dal 1997, anno del suo esordio, la ventiseienne Marián Aguilera ha interpretato molti film
per il cinema e la televisione. Di recente ha interpretato il film inglese di Paul McGuigan
The Reckoning, nel ruolo dell’amante del protagonista, Paul Brittany. Tra i suoi film in
lingua spagnola ricordiamo il thriller argentino No debes estar aqui (2002) e il fortunato
film per bambini Tic Tac (1997), in cui interpreta il personaggio della Luna. Quest’anno,
poi, la sua popolarità ha avuto un’impennata quando è stata chiamata ad accendere la
fiaccola olimpica a Barcellona.
Maria Botto
(Tania)
L’attrice Maria Botto, argentina di nascita, ha sempre lavorato soprattutto in Spagna, dove
gode di una grandissima popolarità. Ha lavorato con registi prestigiosi come Vicente
Aranda in Celos, David Trueba in Soldados de Salamina, un giallo che affronta il tema
dell’eredità della guerra civile, e Montxo Armendariz in Silenzio roto (2001), un dramma
ambientato nella zona rurale della Navarra, anche questo incentrato sulla vita in Spagna
dopo la guerra civile.
16 GLI AUTORI
Teresa De Pelegrí e Dominic Harari
(Sceneggiatori/ Registi)
Marito e moglie nella vita, Teresa De Pelegrí e Dominic Harari si sono conosciuti a New
York mentre studiavano alla Columbia University. La loro prima collaborazione come
sceneggiatori/ registi è Roig (1994), film molto apprezzato in diversi festival - come
Venezia, il Sundance, New York, Edinburgo e Londra. Poi è venuto “Gusto”, uno dei
cinque episodi del film El dominio de los sentidos (1996); e Atrapa-la (2000), un film
per la televisione scritto per l’emittente catalana TV3, che ha portato alla ribalta diversi
nuovi gruppi della scena musicale indipendente a Barcellona.
Come sceneggiatori, Teresa e Dominic hanno imparato il mestiere negli anni ’90,
lavorando con il più grande sceneggiatore spagnolo di commedie, Joaquín Oristrell,
successivamente passato alla regia. Con Oristrell hanno firmato la sceneggiatura dei film
Novios (1999), Sin vergüenza (2001) e Inconscientes (2004). Insieme a Sigfrid
Monleon e Ferran Torrent, hanno anche scritto La isla del holandés (2001). Nel 2002
hanno ricevuto due nomination ai prestigiosi Premi Goya per la Migliore Sceneggiatura
originale (Sin vergüenza) e per la Migliore Sceneggiatura non originale (La isla del
holandés).
IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è il loro primo film per il cinema.
IL MIO NUOVO STRANO FIDANZATO è stato realizzato col sostegno della National
Lottery attraverso il Premiere Fund del Film Council inglese, il cui Direttore - Robert Jones
- è anche produttore associato del film.
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