con l`avallo delle nuvole
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Hilde Domin CON L’AVALLO DELLE NUVOLE Poesie scelte a cura di Paola Del Zoppo e Ondina Granato Hilde Domin, Con l’avallo delle nuvole – Poesie scelte (tratte da: Gesammelte Gedichte) Titolo originale: Auf Wolkenbürgschaft The translation of this work was supported by a grant from the Goethe–Institut which is funded by the German Ministry of Foreign Affairs Copyright © S. Fischer Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1987 Copyright © Del Vecchio Editore, 2011 Per le tavole di Janet Brooks Gerloff Copyright © Janet Brooks-Gerloff by SIAE 2011 Un ringraziamento speciale va a Hendrik e Anneke Gerloff, e a Ursula Bongaerts Editing e cura: Paola Del Zoppo Redazione: Vittoria Rosati Tarulli Grafica e impaginazione: Dario Lucarini www.delvecchioeditore.it www.myspace.com/delvecchioeditore ISBN: 978–88–6110–016–9 c o l l a n a > p o e s i a NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE a cura di Paola Del Zoppo HILDE DOMIN VITA: 1927 – Hilde Domin nasce a Colonia il 27 luglio da una famiglia dell’alta borghesia, di religione ebraica. Il padre è avvocato, la madre ha frequentato il conservatorio per divenire cantante. 1929 – Hilde Domin si diploma al Liceo umanistico femminile di Merlo–Mevissen, Colonia. Nel periodo di studi racconta di essere rimasta colpita dal lavoro del padre, in particolare da un caso in cui difende un innocente. «Dapprima studiai giurisprudenza, entusiasmata da mio padre. In particolare da un processo in cui doveva difendere dall’accusa di incendio doloso un cittadino innocente, che viveva in “affitto forzato” da un altro cittadino un po’ meno innocente. […] Quest’uomo, che dopo cinque anni di intrecci fu perdonato da Hindenburg grazie a una richiesta di grazia di mio padre, fu uno dei primi, dopo il 1933, a togliere il saluto a mio padre in quanto avvocato ebreo». Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. 1929/1932 – Dalla facoltà di Giurisprudenza passa agli studi sociali: teoria economica, sociologia, filosofia. «Da Giurisprudenza cambiai per Teoria economica e Sociologia, vivendo il periodo d’oro di Heidelberg. Mi fu possibile frequentare i seminari e le lezioni di Jaspers e Karl Mannheim, mi fu possibile avere una fede politica e perderla, e vissi una prima vita, coerente con l’infanzia e che mi portò a Roma e poi a Santo Domingo». Proseguirà gli studi in diverse università: Heidelberg, Colonia–Bonn, Berlino, Roma e Firenze. 1932 – In previsione dell’ascesa del nazionalsocialismo, Hilde 283 Domin si trasferisce a Roma con Erwin Walter Palm, dove lui sta completando studi e lavori in ambito archeologico e filologico. 1933 – L’Italia si prospetta terra d’esilio. Fallisce un progetto di trasferimento nella Repubblica Spagnola. In autunno i genitori lasciano la Germania. Nel frattempo Hilde porta avanti i suoi studi, affiancando anche Erwin Palm nelle sue ricerche sul periodo greco–romano. 1935 – Hilde ottiene il dottorato in Scienze politiche all’università di Firenze, da Armando Sapori (di idee antifasciste). Tema: Pontano come predecessore di Machiavelli. Dopo il dottorato, tuttavia, rinuncia alla carriera universitaria e, insieme, al proseguimento del lavoro di ricerca. 1936 – Hilde torna a Roma e sposa Erwin Walter Palm. «Ci trasferimmo nell’appartamento di Eleonora Duse. Quindi, all’ultimo piano della casa più in alto a Via Monte Tarpeo. […] La Duse aveva occupato tutto il piano superiore, e dalla parte della strada poteva affacciarsi su San Pietro. A noi toccò la metà più bella dell’appartamento, di fronte al Palatino. Un glicine centenario si arrampicava fin sopra la nostra piccola terrazza, sulla quale, in un tubo del riscaldamento inutilizzato, viveva Damayanti, il pipistrello, che la notte nutrivamo con piccoli pezzi di arancia». Le condizioni sempre più difficoltose dell’esilio rendono necessaria la sua collaborazione al lavoro di Palm (collaborazione che andrà avanti finché quest’ultimo non verrà assunto, molti anni dopo, all’università di Heidelberg). Hilde lavora anche come traduttrice da quattro lingue diverse e impartisce lezioni private. 1939 – A causa delle difficili condizioni di vita per gli ebrei, all’indomani del patto tra Hitler e Mussolini, la coppia lascia l’Italia. «Nell’appartamento c’era un minuscolo ripostiglio, un bugigattolo, un “buco per i gatti”. Lì rimasero, nell’armadio, le piccole valigie 284 sempre pronte, per molte settimane. Giorni senza fine. Uscivamo di casa prima delle cinque, perché quando venivano a prenderti passavano prima delle sei, e prendevamo la “circolare rossa” o quella “nera”, girando tutta Roma e alle otto ci incontravamo con la nostra padrona di casa nel bar di piazza Venezia, dove facevamo colazione tutti e tre: un cappuccino e una brioche, come si fa in Italia. Poi iniziavamo la giornata, come fosse tutto normale. Una sera non ce la feci più. Prendemmo la decisione in un’ora, lasciammo tutto lì e partimmo per la Sicilia, a notte fonda. Puntuali, la mattina dopo, arrivarono per portarci in prigione, dove venivano raccolti tutti i nemici di Hitler, e tutte le vittime di Hitler, nei giorni della visita di Hitler a Roma. […] Sì, è vero, abbiamo avuto momenti felici lì. No, è sbagliato anche così. Fu un periodo felice, in cui fummo costantemente spaventati e prede di caccia». Dall’Italia Hilde ed Erwin raggiungono i genitori di Hilde in Inghilterra: «Ci fu poi la casa che abitammo con i miei genitori all’indomani dello scoppio della guerra, a Minehead, nel Somerset, affacciata sul canale di Bristol. In quella casa loro abitavano le due stanze al piano superiore, noi le due al piano inferiore, e intanto io insegnavo al St. Andwyn College, nel mio inglese ancora stentato, italiano, francese, e forse anche latino, (il tedesco non era richiesto, ovviamente). Lì abitammo solo per poco, poco più di metà anno». 1940 – Hilde ed Erwin si trasferiscono nuovamente, questa volta nella Repubblica Dominicana. Rimarranno lì per ben dodici anni. «Questa “periferia” divenne la nostra seconda patria, nonostante tutto, e le persone che ci accolsero una specie di seconda famiglia […]. Fu in questa casa che nel novembre del 1951 cominciai improvvisamente a scrivere poesie: in questa stanza che si affacciava sulla terrazza, e che aveva un piccolo bovindo, e che era sempre 285 così verde, per gli alberi intorno e l’aria umida, come se si entrasse in un acquario». Hilde lavora come traduttrice, fotografa e segretaria, e in seguito anche come lettrice di lingua tedesca all’università. 1951 – Alla morte della madre, scrive la sua prima poesia. «Quando, dopo la morte di mia madre, di cui qui non dirò nulla, mi trovai a un limite, ecco che all’improvviso avevo la lingua, che per tanti anni avevo servito. Avevo consapevolezza di cos’era una parola. Mi liberai tramite la lingua. Se non mi fossi liberata, non avrei più vissuto. Scrivevo poesie. Scrivevo in tedesco, naturalmente. E non appena le poesie vedevano la luce le traducevo in spagnolo, per vedere se stavano in piedi come testo. Per creare distanza. Pubblicare, allora, non era neanche in discussione». Nel periodo che va dal 1951 al 1953 compone più di duecento poesie. «L’ingresso in questa nuova vita l’ho formulato così: “Arredo per me una stanza nell’aria/ tra acrobati e uccelli”. Dalla quale non mi si può scacciare. Ma la parola era la parola tedesca. Per questo ripresi il mare per tornare indietro, lì dove quella parola vive». 1954 – Hilde ed Erwin lasciano Santo Domingo per far ritorno in Europa. «Tornai una volta indietro, nel febbraio del ’54, e con l’aiuto di un giovane poeta rumeno che era arrivato solo dopo la fine della guerra, imballai tutti i libri in delle casse. Solo Voltaire ci sarebbe andato, l’edizione Kehler, settantadue volumi. Lui e Federico il Grande, in un’edizione dello stesso periodo, li vendetti per avere i soldi per il viaggio. Le casse le lasciai, a loro volta imballate in casse di zinco, nell’ingresso della casa, una sorta di fortificazione, il carico di un’intera ferrovia». Dapprima tornano in Germania. «Di certo era importante che nel tornare ci fosse una vera libertà. In contrasto con tutte le fughe e gli esili, libertà di scelta e decisione. Il ritorno, non la persecuzione, è stata la più 286 grande esperienza della mia vita. Un’esperienza di grande fragilità». 1954/55 – Monaco e viaggi in tutta la Germania. 1955 – Primo soggiorno in Spagna. Hilde ricomincia a comporre poesie, che a partire dal luglio del 1956 verranno pubblicate, in traduzione spagnola, sul giornale «Caracola» di Malaga, che si occupa prevalentemente di letteratura dell’esilio. 1957 - Significative pubblicazioni di componimenti sulle riviste «Akzente» e «Neue Rundschau»: «In realtà fu con la pubblicazione che cominciò il mio secondo ritorno, nel 1957. La rivista «Neue Rundschau» aveva già accettato delle poesie da pubblicare, che io, una sconosciuta, avevo spedito da Madrid. Da lì, dallo scambio di lettere su un verso di una poesia, nacque spontaneamente la mia relazione con la casa editrice Fischer. Nel periodo natalizio del 1957 venni presentata contemporaneamente da «Akzente» e da «Neue Rundschau». Allora si aprirono per me tutte le porte delle redazioni e tutte le braccia. Fu un euforico ritorno a casa». Da allora in poi, pubblicazioni di liriche, prose e saggi su riviste e giornali, e l’accordo con la Fischer per la pubblicazione di una raccolta. 1959 – Febbraio/maggio. Hilde si ritira per lavorare ad Astano, e completa il manoscritto di Nur eine Rose als Stütze (Solo una rosa a sostegno). Nello stesso anno si reca in visita da Hermann Hesse. In autunno Nur eine Rose als Stütze esce per la casa editrice Fischer. 1959/61 – Hilde si trasferisce in Spagna e, nel gennaio del 1961, porta a termine il manoscritto dell’opera in prosa Das zweite Paradies (Il secondo paradiso), dai chiari tratti autobiografici. «Che tutto sia così contraddittorio, in una vita come la mia – contraddizioni che non si risolvono, ma che devono essere mantenute tali con consapevolezza – così avevo una grande fede nella nuova 287 Germania, ma nello stesso tempo mi sentivo così perseguitata in quei morti da essere incapace di comprare anche il più piccolo oggetto per le stanze ammobiliate in cui ci trasferimmo a Madrid». Nello stesso periodo lavora alla seconda raccolta di poesie. 1960 – Erwin Palm ottiene una cattedra all’università di Heidelberg. 1961 – Febbraio. Hilde torna in Germania e trasloca nella casa di Heidelberg, che diverrà dimora sua e di Erwin. «Nel mio terzo, definitivo, ritorno in Germania, nel gennaio del 1961, ricevetti a Heidelberg, la mia vecchia città di studi, tutte le cose stupefacenti che gli uomini sono abituati ad avere e che io non avevo più avuto, così, da quando ero bambina: un letto, un tavolo, la cassetta della posta, e tutto il resto che fa una casa. Io, che ero stata sempre in viaggio e che avevo disimparato il possesso, come se non avessi più le mani per avere». E finalmente Erwin e Hilde si fanno spedire da Santo Domingo i volumi che avevano lasciato lì al momento della partenza. In aprile Hilde tiene la prima lezione magistrale ufficiale, a Colonia, la sua città natale. 1962 – Hilde lavora come libera scrittrice e studiosa, tenendo innumerevoli conferenze, letture e lezioni magistrali. 1970/76 – Tre lunghi soggiorni in Messico in compagnia del marito. 1976 – Inizio di un ciclo di lezioni per carcerati nella regione del Nord Reno–Westfalia, dal titolo: Mit Worten unterwegs. Autoren lesen für Inhaftiere (Andare in giro con le parole. Letture di autori per detenuti). Partecipazione a diversi convegni. 1987/88 – Lezioni alla Johann Wolfgang Goethe Universität di Francoforte: si tratta delle celebri Frankfurter Poetik Vorlesungen (Lezioni di Francoforte). 1988 – Morte di Erwin Palm. 288 1989 – Cattedra di Poetik all’università di Magonza. 1990 – Ciclo di letture a Jena, Weimar, Eisenach, Lipsia e Dresda. 2004 – La città di Heidelberg conferisce a Hilde Domin la cittadinanza onoraria e istituisce un premio a suo nome. 2006 – Il 22 febbraio muore a Heidelberg, all’età di 96 anni. Nota: i brani citati sono tratti da H. DOMIN, Gesammelte autobiographische Schriften, Fischer, Frankfurt a. M. 1993. 289 BIBLIOGRAFIA: Poiché il presente volume è la prima antologia poetica di Hilde Domin pubblicata in Italia, si è ritenuto opportuno presentare una dettagliata bibliografia delle opere della poetessa. Nonostante ciò, essendo il volume dedicato a un pubblico non specialistico, la bibliografia critica in lingua tedesca è estremamente ridotta. Infine, si elencano le opere curate dalla poetessa, di carattere scientifico e non, mentre non si presenta un elenco delle sue traduzioni. Dei volumi, nel caso in cui lo stesso volume sia pubblicato da diverse case editrici, si indica l’ultima edizione disponibile. Si rimanda quindi, per una bibliografia critica dettagliata, all’ottimo volume Heimkehr ins Wort e al suo aggiornamento Vokabular der Erinnerungen, entrambi indicati nel presente elenco, che costituiscono al momento le più interessanti raccolte di studi su Hilde Domin apparsi in Germania e che soddisfano, in caso d’interesse, ulteriori necessità relative alla bibliografia, almeno fino al 1998. Inoltre, le poesie, i racconti e gli scritti autobiografici pubblicati su riviste e quotidiani vengono elencati singolarmente solo nel caso in cui non siano stati ripubblicati in seguito in antologie o volumi. Per quanto concerne la catalogazione, si è scelto di non indicare la pagina nel caso di pubblicazione su quotidiani. Raccolte e antologie di lirica: Nur eine Rose al Stütze, Fischer, Frankfurt a. M. 1959. 290 Rückkehr der Schiffe, Fischer, Frankfurt a. M. 1962. Hier, Fischer, Frankfurt a. M. 1964. Höhlenbilder. Gedichte 1951–1952, Guido Hildebrandt Verlag, Duisburg 1968. Ich will dich, Piper & Co., München 1970. Traum I, Pawel Pan Presse, Dreieich 1981. [Tiratura limitata a 500 esemplari numerati] Gesammelte Gedichte 1952–1987, Fischer, Frankfurt a. M. Der Baum Blüht trotzdem, Fischer, Frankfurt a. M. 1999. Wer es könnte (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz Kunst und Buch, Hünfelden 2000. Auf Wolkenbürgschaft (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz Kunst und Buch, Hünfelden 2005. Im Vorbeigehen (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz Kunst und Buch, Hünfelden 2009. Sämtliche Gedichte, Fischer, Frankfurt a. M. 2009. Poesie non raccolte in antologie: Unsere langen Schatten, in «Hochland» n. 48 (1955/56), p. 307. Die Flügel der Lerchen, in “Frankfurter Rundschau”, 10 gennaio 1959. 291 In voller Fahrt, in «Jahresring» (1959/60), p. 165. Geheimes Bündnis, in «Die Zeit», 16 dicembre 1960. Vorwurf, in «Almanach S. Fischer Verlag» n. 74 (1960), p. 85. Element, in «Semesterspiegel Universität Münster» n. 65, vol. X, maggio 1963. Die Mauer, in «Jahresring» n. 19 (1964/65), p. 223. Die Sehsucht, in «Schweizer Monatshefte» n. 46 (1966), pp. 1020– 1021. Gespräch, in «Neue Deutsche Hefte» n. 114, vol. II (1967), pp. 3–7. Anti–Portrait, in «Festschrift für Rudolf Sühnel, Lebende Antike», 1967. Mach mal Pause, take a trip, in Aller Lüste Anfang, a cura di D. HÜLSMANN, F. RESKE, Eremiten–Presse, Stierstadt 1971, p. 20. Ich Möchte, in «Jahrbuch für Lyrik», vol. KUNERT, ATHÄNEUM, KÖNIGSTEIN, p. 38. III (1981), a cura di G. Prosa, narrativa, autobiografia: Das zweite Paradies. Roman in Segmenten, Piper & Co., München 1968. Das zweite Paradies. Eine Rückkehr (seconda edizione riveduta), Fischer, Frankfurt a. M. 1980. 292 Die andalusische Katze, Verlag Eremiten–Presse, Stierstadt 1971. [Tiratura limitata a 500 esemplari numerati. Seconda edizione 1971] Von der Natur nicht vorgesehen. Autobiografisches, Piper & Co., München 1974. Aber die Hoffnung. Autobiografisches, Berichte aus und über Deutschland, Piper & Co., München 1982. Gesammelte autobiografische Schriften. Fast ein Lebenslauf, Fischer, Frankfurt a. M. 1998. Die Liebe im Exil, Briefe an Erwin Walter Palm aus den Jahren 1931–1959 [lettere raccolte e pubblicate a cura di J. BÜRGER e F. DRUFFNER], Fischer, Frankfurt a. M. 2009. Die Insel, der Kater und der Mond auf dem Rücken [storia per bambini], Fischer, Frankfurt a. M. 2009. Racconti non raccolti in antologie o volumi (pubblicati con lo pseudonimo Denise Brühl): Die Hexe Vitalia und das bedauenswerte Huhn, in “Die Welt”, 4 aprile 1959. Zwei Schätze an einem Tag kann man nicht verlieren, in “Die Welt”, 30 aprile 1960. Die Verabredung [racconto paralipomeno a Das zweite Paradies], in «Merkur» 22 (1968), pp. 632–639. 293 Saggi e scritti teorici: Wozu Lyrik heute. Dichtung und Leser in der gesteuerten Gesellschaft, Piper & Co., München 1968. [Seconda edizione riveduta, con nuova introduzione, 1975] Das Gedicht als Augenblick von Freiheit. Frankfurter Poetik Vorlesungen 1987/88, Fischer, Frankfurt a. M. 1993. Gesammelte Essays. Heimkehr in der Sprache, Fischer, Frankfurt a. M. 1993. Miscellanee: Abel steh auf. Gedichte, Prosa, Theorie, Reclam, Stuttgart 1979 [a cura di G. MAHR, Reclam Universal–Bibliothek 9955]. Curatele: Spanien Erzählt. Sechsundzwanzig Erzählungen (saggio introduttivo: Literatur ohne mittlere Generation), Fischer, Frankfurt a. M. 1963. Doppelinterpretationen. Das Zeitgenössiche Gedicht Zwischen Autor und Leser [saggio introduttivo: Über das Interpretieren von Gedichten]. Joachim Rochow: Der leise Krieg. Gedichte, Atelier Verlag, Andernach 1968. Nachkrieg und Unfrieden. Gedichte als Index 1945–1970 [postfazione di H. D. Das politische Gedicht und die Oeffentlichkeit], 294 Luchterhand, Neuwied/Berlin 1970. Nelly Sachs: Gedichte, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1977. Der gefundene Schatten, Chamisso–Reden von 1985 bis 1993, (con D. KRUTSCHE), A1, München 1993. Saggi, lezioni magistrali, discorsi, articoli e recensioni: Mein Gedicht. J. W. Goethe: Harzreise im Winter, in «Die Zeit», 3 giugno 1960 [in seguito in Mein Gedicht, a cura di D. ZIMMER, Limes, Wiesbaden 1962, p.67]. Autoren stellen ihre neuen Bücher vor. Der Gedichtband Hier, in “Tagesspiegel”, 20 ottobre 1964. Über Virginia Woolf, in «Die Neunzehn ’64», Monaco 1964, pp. 59–62. Zu “Aktuelles”: Zweite Wirklichkeit. Selbstinterpretation, in «Neue Rundschau», anno 76 (1965), p. 215. Denk ich an Deutschland in der Nacht. Bemerkungen zu Wolfgang Hildesheimers Tynset, in «Neue Deutsche Hefte» 107, vol. 3 (1965), pp. 124–134. Deutsche Provinz. Kay Hoffs Roman Eine Stadt Namens Blödelstedt, in «Die Zeit», 3 giugno 1967. Brief an Vauo. Zum 70. Geburtstag Stomps’, in «Streitbarer Pegasus», Berlin 1967, p. 42. Ariel im Handstand – Karl Krolow, in «Die Zeit», 10 marzo 1967. 295 Karl Krolow: Landschaften für mich, in «Neue Deutsche Hefte», n. 114, vol. 2 (1967), pp. 127–133 [in seguito in Über Karl Krolow, a cura di W. H. FRITZ, Suhrkamp, Frankfurt 1972, pp. 128–134]. Günter Bruno Fuchs: Blätter eines Hofpoeten und andere Gedichte, in «Neue Deutsche Hefte» n. 116, vol. 8 (1967), pp. 138–140. Yaak Karsunke: Kilroy und andere Gedichte, in «Die Macht der Blumen», vol. 8 (1967), pp. 13–14. Rede zur Verleihung der Ida–Dehmel–Preises (Berlino, 8 giugno 1968), in «Neue Deutsche Hefte» n. 119 (1968), pp. 227–233. Ein Drehpunkt der Lyrikinterpretation – Zu Hugo Friedrichs Strukturen der modernen Lyrik, in «Der Monat» n. 242, novembre 1968, pp. 65–72. Komm ins Parterre. Der Lyriker Hans Peter Keller, in «Die Zeit» 3 ottobre 1969. Eine Kultur oder keine Kultur. Der Zweitkulturenstreit als Scheinkonflikt. Literarische und Naturwissenschaftliche Intelligenz, in Dialog über zwei Kulturen, a cura di H. KREUZER, Klett, Stuttgart 1969, pp. 108–120. Kann Literatur noch etwas bewirken? Rede zur Verleihung des Meersburger Droste–Preises (6 giugno 1971), in «Der Literat» XIII (1971), pp. 161–162. An Eich denkend, in Günter Eich zum Gedächtnis, a cura di S. UNSELD, Suhrkamp, Frankfurt 1973, pp. 18–21. Wortwörtlich in einem Engpass: Alt–Heidelberg, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 21 luglio 1973. 296 Grundsätzliches zu Edward Bonds Lear, in «Frankfurter Hefte» n. 28, 1973, pp. 762–766. Stellungnahme zu der Umfrage: Fuer wen schreibt der eigentlich?, in Fuer wen schreibt der eigentlich?, a cura di M. BOSCH, Piper, München 1973, pp. 147–151. Das politische Gedicht und die Öffentlichkeit [ampliamento della postfazione all’antologia Nachkrieg und Unfrieden, supra], in Poesie und Politik. Zur Situation der Literatur in Deutschland, a cura di W. KUTTENKEULER, Kohlhammer, Stuttgart 1973, pp. 375–390. Das Unantastbare. Über Klopstock, in “Süddeutsche Zeitung”, 6 luglio 1974. Literaturkritik “hier” und “dort” – Bemerkungen zum DDR–Schriftsteller–Lexikon, in “Neue Zuercher Zeitung”, 21 luglio 1974. Ferne Zeiten sind wie ferne Länder. Rede zur Verleihung des Roswitha–Preises der Stadt Gandersheim (11 ottobre 1974), in 5 Jahre Roswitha–Gedenk–Medaille, Stadt Bad Gandersheim 1978. Eine besondere Totenklage. Christoph Meckel: Gedicht für meinen Vater, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 7 dicembre 1974 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 259–263]. Ivan Goll – Ein tabuierter Dichter, in Kreatives Literaturlexikon, a cura di P. SCHUMANN, W. Raith Verlag, Starnberg 1974, pp. 73–74. Nachwort zu Hanna Griesbachs Potsdamer Tagebuch, Lambert Schneider, Heidelberg 1974, pp. 85–91. Reisebericht. Hans Peter Keller: Folge, in “Frankfurter Allgemeine 297 Zeitung”, 8 marzo 1975 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 183– 186]. Das Glück der offenen Augen. Karl Krolow zum 60. Geburtstag, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 11 marzo 1975. Vorschlag, es anders zu lesen. Wilhelm Lehmann: Amnistie, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 marzo 1975 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 222–224]. Mein Gedicht: Irrsal von Ivan Goll, in «Westermanns Monatshefte» (1975), pp. 48–49. I Antwort au den Brief Claire Golls über die Auseinandersetzung Iwan Goll/ Paul Celan, in «Westermanns Monatshefte» IV (1975), p. 80. Die Stimme der hilflosen Kreatur. Marie Luise Kaschnitz: Die Gärten, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 2 agosto 1975 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 259–263]. Zum 100. Geburtstag: Rilke, Weitweg und nah genug, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 novembre 1975. Zur Rilke Rezeption, im Jahre 1975. Rilke, Fragezeichen? Eine Rilke–Renaissance im Jahre seines 100. Geburtstages?, in Rilke?, Edition Text+Kritik, München 1975, pp. 60–66. Zu Harald Weinrichs Interpretation von Paul Celans Gedicht Und Kraft und Schmerz, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 3 dicembre 1975. 298 Variationen eines romantischen Themas und seine Umformulierung ins Paradox – Versuch einer Rechenschaftslegung am Beispiel meines Gedichts Köln, in Sprachen del Lyrik – Festschrift für Hugo Friedrich zum 70. Geburtstag, a cura di E. KOEHLER, Vittorio Klostermann, Frankfurt 1975, pp. 86–93. Beantwortung einer Umfrage über Mittel und Bedingungen schriftstellerische Arbeit, in Gegenwartsliteratur, a cura di P. A. BLOCH, Francke, Bern 1975, pp. 205–208. Unter Kannibalen. Wolfgang Bächler: Nüsse, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 2 ottobre 1976, [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 169–172]. Hommage à R.M. Rilke. Die neunte Elegie, in «Insel–Almanach auf das Jahr 77», Insel, Frankfurt 1976, pp. 29–32 [in seguito in Rilke Duineser Elegien, a cura di M. FUELLEBORN e M. ENGEL, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1982, pp. 290–291]. Dank bei der Entgegennahme des Rilke Preises (Zurigo, 28 marzo 1977), in «Die Horen» n. 22, Serie 106 (1977), pp. 72–74 [in seguito in Rilke Duineser Elegien, a cura di M. FUELLEBORN e M. ENGEL, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1982, p. 290]. Zerstöret nicht das Weltall der Worte. Nelly Sachs: Völker der Erde, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 16 aprile 1977 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 169–172]. Zu Klaus Jerziorkowskis Interpretation von Gertrud Kolmars Gedicht: Die Fahrende, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 agosto 1977. 299 Wohnen nach der Rückkehr. B. Brecht: Ein neues Haus, in Ausgewählte Gedichte Brechts mit Interpretationen, a cura di W. HINCK, Suhrkamp, Frankfurt 1977, pp. 123–128. Erinnerung an Hermann Hesse, in Über Hermann Hesse, a cura di V. MICHELS, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1977, pp. 370–374. Mein Judentum [programma radiofonico trasmesso alla Süddeutsche Rundfunk il 7 maggio 1978], in Mein Judentum, a cura di H. J. SCHULTZ, Kreuz Verlag, Stuttgart 1978, pp. 30–36. Humanität bei Lebzeiten – eine Utopie? [discorso tenuto a Francoforte il 19 maggio 1978 in occasione dei Römerberggespräche: Humanität und Utopie], in «Neue Deutsche Hefte» n. 25, vol. IV, 1978, pp. 752–760. Vorgestellt: Ute Zydek, in «Publikation» n. 7, 1978, p. 8. Bernard Vesper: Die Reise, in «Pardon», novembre 1978, p. 8. Wer sich einmal auf den Kopf sehen könnte. Einführueng zum Wettbewerb um den Leonce–und–Lena–Preis 1979 und zur Lesung des Eherengastes Karl Krolow (Darmstadt, 23 marzo 1979), edito dalla città di Darmstadt, 1980. Leben als Sprachodyssee. Selbstvorstellung neuer Mitglieder (intervento al convegno della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung, Wolfenbüttel 19 maggio 1979), in «Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung. Jahrbuch» vol. I (1979), pp. 103–108 [in seguito, in versione ampliata, in «Literatur in Köln», a cura di U. BIEDERMANN, 1 dicembre 1980]. Erster Sonntag im Advent. Röm. 13, 8–12. Assoziationen, in Gedanken zu biblischen Texten, a cura di W. JENS, Kreuz, Stuttgart 300 1979, pp. 10–13. Zusätzliche Informationen zu Leben und Werk von Nelly Sachs, in Nelly Sachs, Edition Text+Kritik, München, pp. 49–53. Literatur im Vorratsschrank, in Literatur in Unterricht, a cura di H. MAINUSCH, Finck, München 1979, pp. 65–67. Hap Grieshaber zum 70. Geburtstag, in Schnittlinien. Für hap Grieshaber zum 70. Geburtstag, a cura di W. ROTHE, Claassen, Düsseldorf 1979, p. 214. Zu Sprachempfelungen, in Der Öffentliche Sprachgebrauch, a cura della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung, Klett, Stuttgart 1980, pp. 257–258. Nur die Ewigkeit ist kein Exil. Rede zur Eröffnung der Else Lasker– Schüler–Ausstellung in Böblingen (9 marzo 1981), in Ehrengabe für Professor Walter Huder, Berlin 1981. Für Klaus Piper zum 70. Geburtstag, in Klaus Piper zum 70. Geburtstag, Piper, München 1981, pp. 42–47. Zu Abel steh auf, in Bis die Tür aufbricht. Mit Worten unterwegs. Literatur hinter Gittern, a cura di A. GEHLHOFF–CLAES, Erb, Düsseldorf 1982, pp. 171–174. “So doof war der nicht, der Marx”, in «P.H. Aktuell», gennaio 1983, pp. 21–25. Der Gro e Bruder ist da. Ein Lesebuch, in Postscriptum, Hannover 1983, p. 248. Dankrede zur Verleihung des Nelly Sachs Preises, in “Süddeutsche 301 Zeitung”, 24/25/26 Dicembre 1983. Briefwechsel Christine Lavant – Hilde Domin, in G. LÜBBE– GROTHUES, Über Christine Lavant, Otto Müller, Salzburg 1984, pp. 142–166. Vorstellung deutscher Preis–Dichter, in «Rheinischer Merkur» n. s. Forum Literatur, 20 luglio 1984. Ein empatisches Credo. P. Emmanuel: Die Taube, in «Rheinischer Merkur», 5 ottobre 1984. Tränen unter der Tarnkappe, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 9 marzo 1985. Fragebogen FAZ, in G.HENSEL e V. HAGE, Indiskrete Antworten. Der Fragebogen der FAZ–Magazins, Deutsche Verlags–Anstalt 1985, pp. 270–272 [già nella rivista del quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 16 luglio 1982]. Das Gedicht als Begegnung, in H. PETZHOLD e I. ORTH, Poesie und Therapie. Über die Heilkraft der Sprache, Junkermann, Paderborn 1985. Lasker–Schüler, in «Emma» n. 7, 1986, pp. 34–38. Lesevorschläge für Schüler, in G. KOHLBECHER, 10 Jahre Wiedtal– Gymnasium, vol. II, Was sollten Schüler lesen. Schriftsteller antworten, Neustadt/Wied 1986, pp. 20–21. Landen dürfen e Sehnsucht, in G. KUNERT (a cura di), Lesearten, Piper, München 1987. Meine Anfänge als Jurist, in Justitia & die Museen (catalogo per 302 una mostra), Förderkreis Kunstimpulse, Berlin 1987, p. 30. Dokumentation 7, in Nordrhein–Westfälisches Autorentreffen 1987. Rede zur Wiedereröffnung des erweiterten Heinrich–Heine– Instituts am 11.12.1988 im Palais Wittgenstein, in «Heine– Jahrbuch» n. 29, pp. 194–199. Rede zur Verleihung des Literaturpreises der Konrad–Adenauer– Stiftung 11.5.1995, in G. RÜTHER, Dokumentation der Konrad– Adenauer–Stiftung, pp. 20–27. Erlebte Geschichte – erzählt. Hilde Domin als Gesprächspartnerin von Michel Buselmeier, in “Rhein–Neckar–Zeitung”, 24 ottobre 1995. Vortrag und Lesung: Hilde Domin m 13.12.1995 in der Pädagogischen Hochschuole Heidelberg im Rahmen der “Ringvorlesung christlich–jüdischer zusammenarbeit”, in Für ein neues Miteinander von Jüden Und Christen, Deutscher Studienverlag, Weinheim 1996, pp. 96–101. Elisabeth Borchers zum 70. Geburtstag. 1996, in “Süddeutsche Zeitung”, 27 febbraio 1996. Begrü ungsrede zur Verleihung des Literaturpreises der Stadt Heidelberg “Literatur im Exil” an den iranischen Autor Said, in “Rhein–Neckar–Zeitung” n. 77, 1 aprile 1996. Das Gedicht: Augenblick von Freiheit. Gespräch mit Hilde Domin über Lyrik und Sprache, Hesse und den Deutschen Pen (intervista), in “Augsburger Zeitung” n. 48, 27 febbraio 1997. 303 Hermann Hesse. Der Streitbare Eremit (discorso di apertura all’Internationales Hermann Hesse Kolloquium, Calw 8–10 maggio 1997), in “Stuttgarter Nachrichten”, 9 maggio 1997. Traduzioni in lingua italiana delle opere di Hilde Domin: (Si riporta il traduttore come autore, ordine cronologico di pubblicazione): G. MUSA, Ammonimento (Warnung), in «La Fiera Letteraria», 29 luglio 1962, p. 24. I. PORENA, Magia (Magie), in «Duemila» n. 3, vol. I (1965), p. 75. L. TRAVERSO, Hilde Domin, «L’approdo letterario» n. 35, XII, 1966, pp. 63–69 (da Solo appoggio una rosa: Seminatore, Equilibrio, Con la mia ombra; da Ritorno dei vascelli: Bocciolo; da Qui: Avviso, Liocorno, Germogli, Non cedere, Tunnel, Sempre ruotano, Euridice, Notte, L’apprendista stregone). L. SECCI, Einhorn, Brief auf den anderen Kontinent, Linguistik, Unterwegs, in «Il giornale dei poeti» XIII, n. 3–4, 1966. G. BATTA BUCCIOL, Poesie (Irgendwann, Rückkehr der Schiffe), in Hilde Domin e Peter Huchel, «Agorà. Antologia poetica», 1981. G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin, Poesie, in «In forma di parole» n. s., 1990, pp. 113–218. C. VIGLIERO, Solo una rosa come sostegno (Nur eine Rose als Stütze), in Poesia tedesca del Novecento, a cura di A. CHIARLONI e U. ISSENSTEIN, Einaudi, Torino 1990, pp. 241–242. 304 P. ALBARELLA, Ospedale da campo–Napalm, Città in fiamme, Invecchiare (Napalm–Lazarett, Brennende Stadt, Älter werden), in Poeti tedeschi contemporanei, a cura di A. CHIARLONI, Einaudi, Torino 1994, pp. 14–19. Studi su Hilde Domin: G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin e Peter Huchel, «Agorà. Antologia poetica», 1981. G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin: viaggio attraverso la parola, in «In forma di parole», n. s., 1990, pp. 219–230. C. VIGLIERO, Hilde Domin, in Poesia tedesca del Novecento, a cura di A. CHIARLONI e U. ISSENSTEIN, Einaudi, Torino 1990, pp. 243–247. U. BÖHMEL FICHERA, Hilde Domin, Fernsehgedichte: “Napalm–Lazarett” und “Brennende Stadt (Beirut)”, in Poesia tedesca contemporanea. Interpretazioni, a cura di A. CHIARLONI e R. MORELLO, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1996, pp. 13–20. Raccolte di studi su Hilde Domin in lingua tedesca: B. VON WANGENHEIM (a cura di), Heimkehr ins Wort. Materialen zu Hilde Domin, Fischer, Frankfurt a. M 1982. I. METZ, B. VON WANGENHEIM (a cura di), Vokabular der Erinnerungen. Zum Werk von Hilde Domin, Fischer, Frankfurt a. M. 1998. 305 JANET BROOKS GERLOFF VITA: 1942 – Nasce in Kansas, USA. 1972 – Dopo la laurea in Belle Arti all’Università del Northern Colorado, si trasferisce in Germania e sposa Joachim Gerloff, da cui avrà due bambini, Hendrik e Anneke. Dello stesso anno è la prima mostra personale importante a Denver. 1973/1989 – Diverse esposizioni di opere singole e collezioni, a Norimberga, Bonn, Aquisgrana, Amburgo e Treviri. 1990 – Kaspar Hauser, Sprache und Sprachlosigkeit (Kaspar Hauser, lingua e impossibilità di parola), mostra e conferenza con Hilde Domin ad Aquisgrana. 1991 – Serie di dipinti Waiting for Godot, in coproduzione con il teatro di Aquisgrana. 1991/1993 – Esposizioni in Germania, Svizzera e Belgio. 1993 – Partecipa alla Grosse Kunstaustellung (Grande esposizione d’arte) a Düsseldorf. 1997 – Esposizione e presentazione del volume Zeit und Mensch, a Colonia. A Mühlheim vengono esposti i dipinti di Janet Brooks Gerloff relativi alle opere della Domin. Conferenza e lettura della poetessa. Nello stesso anno, Janet Brooks Gerloff partecipa all’esposizione Black and White a New York, alla Dillon Gallery. 1998 – Zerbrechlichkeit, la serie di disegni relativi alle opere di Dürs Grünbein, viene esposta al Museo Suermondt Ludwig di Aachen e presentata da una lettura dello stesso Grünbein. Nello stesso anno partecipa nuovamente alla Grosse Kunstaustellung a Düsseldorf e all’esposizione Grotesque alla Galleria Stendhal di New York. 1999 – I dipinti sul Faust di Goethe vengono esposti alla Galleria Lucas Cranach a Weimar (quell’anno capitale culturale d’Europa). 306 Nello stesso anno, al teatro nazionale di Monaco viene presentato ufficialmente il ritratto di August Everding. A Bonn, i dipinti ispirati al Winterreise di Schubert vengono esposti e presentati con un concerto di Ulrich Schuette e Michael Gees alla Bahnhof Rolandseck. 2000 – Esposizioni dei dipinti sul Faust e sul Winterreise ad Aquisgrana, a Monaco e a Colonia. 2001/2003 – I dipinti sui poemi di Grünbein, sul Faust e sul Winterreise vengono esposti a Vienna, Cracovia, Varsavia, Posen e Berlino. 2003 – Si trasferisce nel nuovo studio, nell’abbazia benedettina di Kornelimünster. 2004 – I suoi cicli di opere continuano a essere esposti in varie città della Germania. Acquista un secondo studio a Weimar. 2005 – Esposizione itinerante con dipinti sui componimenti del celebre poeta Attila Jozsef (1905–1937) in occasione del centenario della nascita di quest’ultimo. L’esposizione parte dall’ambasciata ungherese di Berlino per approdare al Museo di Belle Arti di Budapest e al Museo Zinkhöetterhof di Aquisgrana. 2008 – Il 22 settembre muore all’età di 66 anni. 307 INDICE Storia di un incontro / 5 Hilde Domin: Scrivo, perché scrivo / 7 Paesaggio in movimento / 19 Il melo e l’ulivo / 21 Ritirata / 29 Dov’è il nostro mandorlo / 33 Costruiscimi una casa / 37 A quanto poco servo / 43 Partenza dall’Andalusia / 47 Ti invito / 53 Macabra gara di corsa / 61 “Picara” / 63 Chi grida aiuto / 67 Non temere / 69 Mattina su un’isola / 73 A chi tocca / 75 Solo una rosa a sostegno / 93 La corda dorata / 95 Parole / 99 Con l’avallo delle nuvole / 101 Non ci sarà nessuno dopo di noi / 105 Solo ieri / 113 Pomeriggio sul Guadalquivir / 117 Ritorno / 121 La conta delle gocce di pioggia / 123 Inarrestabile / 127 Linguistica / 131 Incubo / 133 Poesie dello specchio / 135 Esisti / 139 Aprile / 141 Con bagaglio leggero / 143 Rientro delle navi / 147 Canzoni di incoraggiamento / 151 Lirica / 157 Unicorno / 159 Janet Brooks Gerloff: tavole ispirate alle poesie di Hilde Domin / 161 Indice delle tavole / 177 Poter approdare / 179 Che segno traccio sopra la porta / 181 Colonia / 183 Promessa a una colomba / 185 Cinque poesie d’espatrio / 187 Percorso a ritroso / 195 Leggendo Pablo Neruda / 197 Grande un’unghia / 199 Sempre volteggiano / 201 Ci congediamo / 203 Non scoraggiarsi / 205 Ars longa / 207 Monologhi / 209 Gli occhi dello stupa / 213 Incubo I / 217 Compleanni / 221 Incubo II / 225 Desiderio / 227 Conversazione con le mie pantofole / 229 Ti voglio / 233 Tre modi di scrivere poesie / 237 Tempi bui / 243 Ecce homo / 251 Sisifo / 253 Tokaido Express / 259 Poesie televisive / 263 Fuga da qui / 267 Invecchiare / 269 Abele àlzati / 273 Note / 277 Note bio–bibliografiche / 297 c o l l a n a > p o e s i a Qualche altro giardino di Jane Urquhart Tradotto da: Laura Ferri ISBN: 978−88−6110−008−4 Prezzo: € 12 L’assassino della lingua di Gwyneth Lewis Tradotto da: Paola Del Zoppo ISBN: 978−88−6110−007−7 Prezzo: € 12 Cemento e carota selvatica di Margaret Avison A cura di: Laura Ferri ISBN: 978−88−6110−013−8 Prezzo: € 13 Estasi di Carol Ann Duffy Traduzione e cura di: Bernardino Nera e Floriana Marinzuli ISBN: 978−88−6110−012−1 Prezzo: € 13 Ore diverse di Stephen Dunn Tradotto da: Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi ISBN: 978−88−6110−014−5 Prezzo: € 13 c o l l a n a > L ’ i t a l i a n a Il trionfo dell’asino di Andrea Ballarini ISBN 978−88−6110−027−5 Prezzo: € 17,50 Io non ci volevo venire qui di Angelo Orlando Meloni ISBN 978−88−6110−036−7 Prezzo: € 14 Io, Velocia di Beatrice Talamo ISBN 978−88−6110−034−3 Prezzo: € 14 I santi padri di Carmela Cammarata ISBN 978−88−6110−043−5 Prezzo: € 14 c o l l a n a > n o i r Nato di sabato di Ray Banks Tradotto da: Carla De Caro ISBN: 978−88−6110−000−8 Prezzo: € 15 L’ebbrezza degli dèi di Laurent Martin Tradotto da: Ondina Granato ISBN: 978−88−6110−001−5 Prezzo: € 15 Un’indagine senza importanza di Robert Hültner Tradotto da: Paola Del Zoppo ISBN: 978−88−6110−004−6 Prezzo: € 15 Senza via d’uscita di Val McDermid Tradotto da: Francesca De Marco e Francesca Galli ISBN: 978−88−6110−005−3 Prezzo: € 15 Il trucco della morte di Astrid Paprotta Tradotto da: Filippo Nasuti ISBN: 978−88−6110−022−0 Prezzo: € 14 La dea madrina di Robert Hültner Tradotto da: Paola Del Zoppo ISBN: 978−88−6110−023−7 Prezzo: € 14 L’assassino di Banconi di Moussa Konaté Tradotto da: Ondina Granato ISBN: 978−88−6110−003−9 Prezzo: € 13 Quindici giorni di novembre di José Luis Correa Tradotto da: Alberto Malcangi ISBN: 978–88–6110–025–1 Prezzo: € 13 c o l l a n a > n a r r a t i v a Confessioni di una giocatrice d’azzardo di Rayda Jacobs Tradotto da: Filippo Nasuti ISBN: 978−88−6110−015−2 Prezzo: € 16 Sweet Sixteen di Birgit Vanderbeke Tradotto da: Paola Del Zoppo ISBN: 978−88−6110−019−0 Prezzo: € 13 Sale e miele di Candy Miller Tradotto da: Carla de Caro ISBN: 978−88−6110−002−2 Prezzo: € 16 Fiamma abbagliante di Barry Levy Tradotto da: Giovanna Zanella ISBN: 978−88−6110−010−7 Prezzo: € 14 Alle spalle di Birgit Vanderbeke Tradotto da: Paola Del Zoppo ISBN: 978−88−6110−017−6 Prezzo: € 11 Saloon di Aude Walker Tradotto da: Tatiana Moroni ISBN: 978−88−6110−011−4 Prezzo: € 14 Colazione con Mick Jagger di Nathalie Kuperman Tradotto da: Ondina Granato ISBN: 978−88−6110−017−6 Prezzo: € 12 La bambina che imparò a non parlare di Yasmine Ghata Tradotto da: Angelo Molica Franco ISBN: 978–88–6110–040–4 Prezzo: € 13 c o l l a n a > n o t e a m a r g i n e Non finito calabrese di Peppe Voltarelli ISBN 978−88−6110−028−2 Prezzo: € 7,50 Finito di stampare nel Marzo 2011 presso la Tipografia Mancini s.a.s. Tivoli (Roma)