con l`avallo delle nuvole

Transcrição

con l`avallo delle nuvole
Hilde Domin
CON L’AVALLO DELLE NUVOLE
Poesie scelte
a cura di
Paola Del Zoppo
e Ondina Granato
Hilde Domin, Con l’avallo delle nuvole – Poesie scelte
(tratte da: Gesammelte Gedichte)
Titolo originale: Auf Wolkenbürgschaft
The translation of this work was supported by a grant from the
Goethe–Institut which is funded by the German Ministry of
Foreign Affairs
Copyright © S. Fischer Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1987
Copyright © Del Vecchio Editore, 2011
Per le tavole di Janet Brooks Gerloff
Copyright © Janet Brooks-Gerloff by SIAE 2011
Un ringraziamento speciale va a Hendrik e Anneke Gerloff, e a
Ursula Bongaerts
Editing e cura: Paola Del Zoppo
Redazione: Vittoria Rosati Tarulli
Grafica e impaginazione: Dario Lucarini
www.delvecchioeditore.it
www.myspace.com/delvecchioeditore
ISBN: 978–88–6110–016–9
c o l l a n a > p o e s i a
NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE
a cura di
Paola Del Zoppo
HILDE DOMIN
VITA:
1927 – Hilde Domin nasce a Colonia il 27 luglio da una famiglia
dell’alta borghesia, di religione ebraica. Il padre è avvocato, la
madre ha frequentato il conservatorio per divenire cantante.
1929 – Hilde Domin si diploma al Liceo umanistico femminile di
Merlo–Mevissen, Colonia. Nel periodo di studi racconta di essere
rimasta colpita dal lavoro del padre, in particolare da un caso in
cui difende un innocente. «Dapprima studiai giurisprudenza, entusiasmata da mio padre. In particolare da un processo in cui doveva difendere dall’accusa di incendio doloso un cittadino innocente, che viveva in “affitto forzato” da un altro cittadino un po’
meno innocente. […] Quest’uomo, che dopo cinque anni di intrecci
fu perdonato da Hindenburg grazie a una richiesta di grazia di
mio padre, fu uno dei primi, dopo il 1933, a togliere il saluto a
mio padre in quanto avvocato ebreo». Si iscrive alla facoltà di
Giurisprudenza.
1929/1932 – Dalla facoltà di Giurisprudenza passa agli studi sociali: teoria economica, sociologia, filosofia. «Da Giurisprudenza
cambiai per Teoria economica e Sociologia, vivendo il periodo
d’oro di Heidelberg. Mi fu possibile frequentare i seminari e le lezioni di Jaspers e Karl Mannheim, mi fu possibile avere una fede
politica e perderla, e vissi una prima vita, coerente con l’infanzia
e che mi portò a Roma e poi a Santo Domingo». Proseguirà gli
studi in diverse università: Heidelberg, Colonia–Bonn, Berlino,
Roma e Firenze.
1932 – In previsione dell’ascesa del nazionalsocialismo, Hilde
283
Domin si trasferisce a Roma con Erwin Walter Palm, dove lui sta
completando studi e lavori in ambito archeologico e filologico.
1933 – L’Italia si prospetta terra d’esilio. Fallisce un progetto di
trasferimento nella Repubblica Spagnola. In autunno i genitori
lasciano la Germania. Nel frattempo Hilde porta avanti i suoi
studi, affiancando anche Erwin Palm nelle sue ricerche sul periodo
greco–romano.
1935 – Hilde ottiene il dottorato in Scienze politiche all’università
di Firenze, da Armando Sapori (di idee antifasciste). Tema: Pontano come predecessore di Machiavelli. Dopo il dottorato, tuttavia,
rinuncia alla carriera universitaria e, insieme, al proseguimento
del lavoro di ricerca.
1936 – Hilde torna a Roma e sposa Erwin Walter Palm. «Ci trasferimmo nell’appartamento di Eleonora Duse. Quindi, all’ultimo
piano della casa più in alto a Via Monte Tarpeo. […] La Duse aveva
occupato tutto il piano superiore, e dalla parte della strada poteva
affacciarsi su San Pietro. A noi toccò la metà più bella dell’appartamento, di fronte al Palatino. Un glicine centenario si arrampicava fin sopra la nostra piccola terrazza, sulla quale, in un tubo
del riscaldamento inutilizzato, viveva Damayanti, il pipistrello,
che la notte nutrivamo con piccoli pezzi di arancia». Le condizioni
sempre più difficoltose dell’esilio rendono necessaria la sua collaborazione al lavoro di Palm (collaborazione che andrà avanti
finché quest’ultimo non verrà assunto, molti anni dopo, all’università di Heidelberg). Hilde lavora anche come traduttrice da
quattro lingue diverse e impartisce lezioni private.
1939 – A causa delle difficili condizioni di vita per gli ebrei, all’indomani del patto tra Hitler e Mussolini, la coppia lascia l’Italia.
«Nell’appartamento c’era un minuscolo ripostiglio, un bugigattolo,
un “buco per i gatti”. Lì rimasero, nell’armadio, le piccole valigie
284
sempre pronte, per molte settimane. Giorni senza fine. Uscivamo
di casa prima delle cinque, perché quando venivano a prenderti
passavano prima delle sei, e prendevamo la “circolare rossa” o
quella “nera”, girando tutta Roma e alle otto ci incontravamo con
la nostra padrona di casa nel bar di piazza Venezia, dove facevamo colazione tutti e tre: un cappuccino e una brioche, come si
fa in Italia. Poi iniziavamo la giornata, come fosse tutto normale.
Una sera non ce la feci più. Prendemmo la decisione in un’ora,
lasciammo tutto lì e partimmo per la Sicilia, a notte fonda. Puntuali, la mattina dopo, arrivarono per portarci in prigione, dove
venivano raccolti tutti i nemici di Hitler, e tutte le vittime di Hitler,
nei giorni della visita di Hitler a Roma. […] Sì, è vero, abbiamo
avuto momenti felici lì. No, è sbagliato anche così. Fu un periodo
felice, in cui fummo costantemente spaventati e prede di caccia».
Dall’Italia Hilde ed Erwin raggiungono i genitori di Hilde in Inghilterra: «Ci fu poi la casa che abitammo con i miei genitori all’indomani dello scoppio della guerra, a Minehead, nel Somerset,
affacciata sul canale di Bristol. In quella casa loro abitavano le
due stanze al piano superiore, noi le due al piano inferiore, e intanto io insegnavo al St. Andwyn College, nel mio inglese ancora
stentato, italiano, francese, e forse anche latino, (il tedesco non
era richiesto, ovviamente). Lì abitammo solo per poco, poco più
di metà anno».
1940 – Hilde ed Erwin si trasferiscono nuovamente, questa volta
nella Repubblica Dominicana. Rimarranno lì per ben dodici anni.
«Questa “periferia” divenne la nostra seconda patria, nonostante
tutto, e le persone che ci accolsero una specie di seconda famiglia
[…]. Fu in questa casa che nel novembre del 1951 cominciai improvvisamente a scrivere poesie: in questa stanza che si affacciava
sulla terrazza, e che aveva un piccolo bovindo, e che era sempre
285
così verde, per gli alberi intorno e l’aria umida, come se si entrasse in un acquario». Hilde lavora come traduttrice, fotografa e
segretaria, e in seguito anche come lettrice di lingua tedesca all’università.
1951 – Alla morte della madre, scrive la sua prima poesia.
«Quando, dopo la morte di mia madre, di cui qui non dirò nulla,
mi trovai a un limite, ecco che all’improvviso avevo la lingua, che
per tanti anni avevo servito. Avevo consapevolezza di cos’era una
parola. Mi liberai tramite la lingua. Se non mi fossi liberata, non
avrei più vissuto. Scrivevo poesie. Scrivevo in tedesco, naturalmente. E non appena le poesie vedevano la luce le traducevo in
spagnolo, per vedere se stavano in piedi come testo. Per creare
distanza. Pubblicare, allora, non era neanche in discussione». Nel
periodo che va dal 1951 al 1953 compone più di duecento poesie.
«L’ingresso in questa nuova vita l’ho formulato così: “Arredo per
me una stanza nell’aria/ tra acrobati e uccelli”. Dalla quale non
mi si può scacciare. Ma la parola era la parola tedesca. Per questo
ripresi il mare per tornare indietro, lì dove quella parola vive».
1954 – Hilde ed Erwin lasciano Santo Domingo per far ritorno in
Europa. «Tornai una volta indietro, nel febbraio del ’54, e con
l’aiuto di un giovane poeta rumeno che era arrivato solo dopo la
fine della guerra, imballai tutti i libri in delle casse. Solo Voltaire
ci sarebbe andato, l’edizione Kehler, settantadue volumi. Lui e Federico il Grande, in un’edizione dello stesso periodo, li vendetti
per avere i soldi per il viaggio. Le casse le lasciai, a loro volta imballate in casse di zinco, nell’ingresso della casa, una sorta di fortificazione, il carico di un’intera ferrovia». Dapprima tornano in
Germania. «Di certo era importante che nel tornare ci fosse una
vera libertà. In contrasto con tutte le fughe e gli esili, libertà di
scelta e decisione. Il ritorno, non la persecuzione, è stata la più
286
grande esperienza della mia vita. Un’esperienza di grande fragilità».
1954/55 – Monaco e viaggi in tutta la Germania.
1955 – Primo soggiorno in Spagna. Hilde ricomincia a comporre
poesie, che a partire dal luglio del 1956 verranno pubblicate, in
traduzione spagnola, sul giornale «Caracola» di Malaga, che si occupa prevalentemente di letteratura dell’esilio.
1957 - Significative pubblicazioni di componimenti sulle riviste
«Akzente» e «Neue Rundschau»: «In realtà fu con la pubblicazione
che cominciò il mio secondo ritorno, nel 1957. La rivista «Neue
Rundschau» aveva già accettato delle poesie da pubblicare, che
io, una sconosciuta, avevo spedito da Madrid. Da lì, dallo scambio
di lettere su un verso di una poesia, nacque spontaneamente la
mia relazione con la casa editrice Fischer. Nel periodo natalizio
del 1957 venni presentata contemporaneamente da «Akzente» e
da «Neue Rundschau». Allora si aprirono per me tutte le porte delle
redazioni e tutte le braccia. Fu un euforico ritorno a casa». Da
allora in poi, pubblicazioni di liriche, prose e saggi su riviste e
giornali, e l’accordo con la Fischer per la pubblicazione di una
raccolta.
1959 – Febbraio/maggio. Hilde si ritira per lavorare ad Astano, e
completa il manoscritto di Nur eine Rose als Stütze (Solo una rosa
a sostegno). Nello stesso anno si reca in visita da Hermann Hesse.
In autunno Nur eine Rose als Stütze esce per la casa editrice Fischer.
1959/61 – Hilde si trasferisce in Spagna e, nel gennaio del 1961,
porta a termine il manoscritto dell’opera in prosa Das zweite Paradies (Il secondo paradiso), dai chiari tratti autobiografici. «Che
tutto sia così contraddittorio, in una vita come la mia – contraddizioni che non si risolvono, ma che devono essere mantenute tali
con consapevolezza – così avevo una grande fede nella nuova
287
Germania, ma nello stesso tempo mi sentivo così perseguitata in
quei morti da essere incapace di comprare anche il più piccolo
oggetto per le stanze ammobiliate in cui ci trasferimmo a Madrid».
Nello stesso periodo lavora alla seconda raccolta di poesie.
1960 – Erwin Palm ottiene una cattedra all’università di Heidelberg.
1961 – Febbraio. Hilde torna in Germania e trasloca nella casa di
Heidelberg, che diverrà dimora sua e di Erwin. «Nel mio terzo, definitivo, ritorno in Germania, nel gennaio del 1961, ricevetti a
Heidelberg, la mia vecchia città di studi, tutte le cose stupefacenti
che gli uomini sono abituati ad avere e che io non avevo più
avuto, così, da quando ero bambina: un letto, un tavolo, la cassetta della posta, e tutto il resto che fa una casa. Io, che ero stata
sempre in viaggio e che avevo disimparato il possesso, come se
non avessi più le mani per avere». E finalmente Erwin e Hilde si
fanno spedire da Santo Domingo i volumi che avevano lasciato lì
al momento della partenza. In aprile Hilde tiene la prima lezione
magistrale ufficiale, a Colonia, la sua città natale.
1962 – Hilde lavora come libera scrittrice e studiosa, tenendo innumerevoli conferenze, letture e lezioni magistrali.
1970/76 – Tre lunghi soggiorni in Messico in compagnia del marito.
1976 – Inizio di un ciclo di lezioni per carcerati nella regione del
Nord Reno–Westfalia, dal titolo: Mit Worten unterwegs. Autoren
lesen für Inhaftiere (Andare in giro con le parole. Letture di autori
per detenuti). Partecipazione a diversi convegni.
1987/88 – Lezioni alla Johann Wolfgang Goethe Universität di
Francoforte: si tratta delle celebri Frankfurter Poetik Vorlesungen
(Lezioni di Francoforte).
1988 – Morte di Erwin Palm.
288
1989 – Cattedra di Poetik all’università di Magonza.
1990 – Ciclo di letture a Jena, Weimar, Eisenach, Lipsia e Dresda.
2004 – La città di Heidelberg conferisce a Hilde Domin la cittadinanza onoraria e istituisce un premio a suo nome.
2006 – Il 22 febbraio muore a Heidelberg, all’età di 96 anni.
Nota: i brani citati sono tratti da H. DOMIN, Gesammelte autobiographische Schriften, Fischer, Frankfurt a. M. 1993.
289
BIBLIOGRAFIA:
Poiché il presente volume è la prima antologia poetica di Hilde
Domin pubblicata in Italia, si è ritenuto opportuno presentare una
dettagliata bibliografia delle opere della poetessa. Nonostante ciò,
essendo il volume dedicato a un pubblico non specialistico, la bibliografia critica in lingua tedesca è estremamente ridotta. Infine,
si elencano le opere curate dalla poetessa, di carattere scientifico
e non, mentre non si presenta un elenco delle sue traduzioni. Dei
volumi, nel caso in cui lo stesso volume sia pubblicato da diverse
case editrici, si indica l’ultima edizione disponibile.
Si rimanda quindi, per una bibliografia critica dettagliata, all’ottimo volume Heimkehr ins Wort e al suo aggiornamento Vokabular der Erinnerungen, entrambi indicati nel presente elenco, che
costituiscono al momento le più interessanti raccolte di studi su
Hilde Domin apparsi in Germania e che soddisfano, in caso d’interesse, ulteriori necessità relative alla bibliografia, almeno fino
al 1998.
Inoltre, le poesie, i racconti e gli scritti autobiografici pubblicati
su riviste e quotidiani vengono elencati singolarmente solo nel
caso in cui non siano stati ripubblicati in seguito in antologie o
volumi.
Per quanto concerne la catalogazione, si è scelto di non indicare
la pagina nel caso di pubblicazione su quotidiani.
Raccolte e antologie di lirica:
Nur eine Rose al Stütze, Fischer, Frankfurt a. M. 1959.
290
Rückkehr der Schiffe, Fischer, Frankfurt a. M. 1962.
Hier, Fischer, Frankfurt a. M. 1964.
Höhlenbilder. Gedichte 1951–1952, Guido Hildebrandt Verlag,
Duisburg 1968.
Ich will dich, Piper & Co., München 1970.
Traum I, Pawel Pan Presse, Dreieich 1981. [Tiratura limitata a 500
esemplari numerati]
Gesammelte Gedichte 1952–1987, Fischer, Frankfurt a. M.
Der Baum Blüht trotzdem, Fischer, Frankfurt a. M. 1999.
Wer es könnte (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz Kunst
und Buch, Hünfelden 2000.
Auf Wolkenbürgschaft (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz Kunst und Buch, Hünfelden 2005.
Im Vorbeigehen (con illustrazioni di Andreas Felger), Präsenz
Kunst und Buch, Hünfelden 2009.
Sämtliche Gedichte, Fischer, Frankfurt a. M. 2009.
Poesie non raccolte in antologie:
Unsere langen Schatten, in «Hochland» n. 48 (1955/56), p. 307.
Die Flügel der Lerchen, in “Frankfurter Rundschau”, 10 gennaio
1959.
291
In voller Fahrt, in «Jahresring» (1959/60), p. 165.
Geheimes Bündnis, in «Die Zeit», 16 dicembre 1960.
Vorwurf, in «Almanach S. Fischer Verlag» n. 74 (1960), p. 85.
Element, in «Semesterspiegel Universität Münster» n. 65, vol. X,
maggio 1963.
Die Mauer, in «Jahresring» n. 19 (1964/65), p. 223.
Die Sehsucht, in «Schweizer Monatshefte» n. 46 (1966), pp. 1020–
1021.
Gespräch, in «Neue Deutsche Hefte» n. 114, vol. II (1967), pp. 3–7.
Anti–Portrait, in «Festschrift für Rudolf Sühnel, Lebende Antike»,
1967.
Mach mal Pause, take a trip, in Aller Lüste Anfang, a cura di D.
HÜLSMANN, F. RESKE, Eremiten–Presse, Stierstadt 1971, p. 20.
Ich Möchte, in «Jahrbuch für Lyrik», vol.
KUNERT, ATHÄNEUM, KÖNIGSTEIN, p. 38.
III
(1981), a cura di G.
Prosa, narrativa, autobiografia:
Das zweite Paradies. Roman in Segmenten, Piper & Co., München
1968.
Das zweite Paradies. Eine Rückkehr (seconda edizione riveduta),
Fischer, Frankfurt a. M. 1980.
292
Die andalusische Katze, Verlag Eremiten–Presse, Stierstadt 1971.
[Tiratura limitata a 500 esemplari numerati. Seconda edizione
1971]
Von der Natur nicht vorgesehen. Autobiografisches, Piper & Co.,
München 1974.
Aber die Hoffnung. Autobiografisches, Berichte aus und über
Deutschland, Piper & Co., München 1982.
Gesammelte autobiografische Schriften. Fast ein Lebenslauf, Fischer, Frankfurt a. M. 1998.
Die Liebe im Exil, Briefe an Erwin Walter Palm aus den Jahren
1931–1959 [lettere raccolte e pubblicate a cura di J. BÜRGER e F.
DRUFFNER], Fischer, Frankfurt a. M. 2009.
Die Insel, der Kater und der Mond auf dem Rücken [storia per
bambini], Fischer, Frankfurt a. M. 2009.
Racconti non raccolti in antologie o volumi (pubblicati con lo
pseudonimo Denise Brühl):
Die Hexe Vitalia und das bedauenswerte Huhn, in “Die Welt”, 4
aprile 1959.
Zwei Schätze an einem Tag kann man nicht verlieren, in “Die
Welt”, 30 aprile 1960.
Die Verabredung [racconto paralipomeno a Das zweite Paradies],
in «Merkur» 22 (1968), pp. 632–639.
293
Saggi e scritti teorici:
Wozu Lyrik heute. Dichtung und Leser in der gesteuerten Gesellschaft, Piper & Co., München 1968. [Seconda edizione riveduta,
con nuova introduzione, 1975]
Das Gedicht als Augenblick von Freiheit. Frankfurter Poetik Vorlesungen 1987/88, Fischer, Frankfurt a. M. 1993.
Gesammelte Essays. Heimkehr in der Sprache, Fischer, Frankfurt
a. M. 1993.
Miscellanee:
Abel steh auf. Gedichte, Prosa, Theorie, Reclam, Stuttgart 1979
[a cura di G. MAHR, Reclam Universal–Bibliothek 9955].
Curatele:
Spanien Erzählt. Sechsundzwanzig Erzählungen (saggio introduttivo: Literatur ohne mittlere Generation), Fischer, Frankfurt a. M.
1963.
Doppelinterpretationen. Das Zeitgenössiche Gedicht Zwischen
Autor und Leser [saggio introduttivo: Über das Interpretieren von
Gedichten].
Joachim Rochow: Der leise Krieg. Gedichte, Atelier Verlag, Andernach 1968.
Nachkrieg und Unfrieden. Gedichte als Index 1945–1970 [postfazione di H. D. Das politische Gedicht und die Oeffentlichkeit],
294
Luchterhand, Neuwied/Berlin 1970.
Nelly Sachs: Gedichte, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1977.
Der gefundene Schatten, Chamisso–Reden von 1985 bis 1993,
(con D. KRUTSCHE), A1, München 1993.
Saggi, lezioni magistrali, discorsi, articoli e recensioni:
Mein Gedicht. J. W. Goethe: Harzreise im Winter, in «Die Zeit», 3
giugno 1960 [in seguito in Mein Gedicht, a cura di D. ZIMMER,
Limes, Wiesbaden 1962, p.67].
Autoren stellen ihre neuen Bücher vor. Der Gedichtband Hier, in
“Tagesspiegel”, 20 ottobre 1964.
Über Virginia Woolf, in «Die Neunzehn ’64», Monaco 1964, pp.
59–62.
Zu “Aktuelles”: Zweite Wirklichkeit. Selbstinterpretation, in
«Neue Rundschau», anno 76 (1965), p. 215.
Denk ich an Deutschland in der Nacht. Bemerkungen zu Wolfgang
Hildesheimers Tynset, in «Neue Deutsche Hefte» 107, vol. 3 (1965),
pp. 124–134.
Deutsche Provinz. Kay Hoffs Roman Eine Stadt Namens Blödelstedt, in «Die Zeit», 3 giugno 1967.
Brief an Vauo. Zum 70. Geburtstag Stomps’, in «Streitbarer Pegasus», Berlin 1967, p. 42.
Ariel im Handstand – Karl Krolow, in «Die Zeit», 10 marzo 1967.
295
Karl Krolow: Landschaften für mich, in «Neue Deutsche Hefte», n.
114, vol. 2 (1967), pp. 127–133 [in seguito in Über Karl Krolow, a
cura di W. H. FRITZ, Suhrkamp, Frankfurt 1972, pp. 128–134].
Günter Bruno Fuchs: Blätter eines Hofpoeten und andere Gedichte,
in «Neue Deutsche Hefte» n. 116, vol. 8 (1967), pp. 138–140.
Yaak Karsunke: Kilroy und andere Gedichte, in «Die Macht der
Blumen», vol. 8 (1967), pp. 13–14.
Rede zur Verleihung der Ida–Dehmel–Preises (Berlino, 8 giugno
1968), in «Neue Deutsche Hefte» n. 119 (1968), pp. 227–233.
Ein Drehpunkt der Lyrikinterpretation – Zu Hugo Friedrichs
Strukturen der modernen Lyrik, in «Der Monat» n. 242, novembre
1968, pp. 65–72.
Komm ins Parterre. Der Lyriker Hans Peter Keller, in «Die Zeit» 3
ottobre 1969.
Eine Kultur oder keine Kultur. Der Zweitkulturenstreit als
Scheinkonflikt. Literarische und Naturwissenschaftliche Intelligenz, in Dialog über zwei Kulturen, a cura di H. KREUZER, Klett,
Stuttgart 1969, pp. 108–120.
Kann Literatur noch etwas bewirken? Rede zur Verleihung des
Meersburger Droste–Preises (6 giugno 1971), in «Der Literat» XIII
(1971), pp. 161–162.
An Eich denkend, in Günter Eich zum Gedächtnis, a cura di S.
UNSELD, Suhrkamp, Frankfurt 1973, pp. 18–21.
Wortwörtlich in einem Engpass: Alt–Heidelberg, in “Frankfurter
Allgemeine Zeitung”, 21 luglio 1973.
296
Grundsätzliches zu Edward Bonds Lear, in «Frankfurter Hefte»
n. 28, 1973, pp. 762–766.
Stellungnahme zu der Umfrage: Fuer wen schreibt der eigentlich?,
in Fuer wen schreibt der eigentlich?, a cura di M. BOSCH, Piper,
München 1973, pp. 147–151.
Das politische Gedicht und die Öffentlichkeit [ampliamento della
postfazione all’antologia Nachkrieg und Unfrieden, supra], in Poesie und Politik. Zur Situation der Literatur in Deutschland, a cura
di W. KUTTENKEULER, Kohlhammer, Stuttgart 1973, pp. 375–390.
Das Unantastbare. Über Klopstock, in “Süddeutsche Zeitung”, 6
luglio 1974.
Literaturkritik “hier” und “dort” – Bemerkungen zum DDR–Schriftsteller–Lexikon, in “Neue Zuercher Zeitung”, 21 luglio 1974.
Ferne Zeiten sind wie ferne Länder. Rede zur Verleihung des
Roswitha–Preises der Stadt Gandersheim (11 ottobre 1974), in 5
Jahre Roswitha–Gedenk–Medaille, Stadt Bad Gandersheim 1978.
Eine besondere Totenklage. Christoph Meckel: Gedicht für meinen
Vater, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 7 dicembre 1974 [in
seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI,
Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 259–263].
Ivan Goll – Ein tabuierter Dichter, in Kreatives Literaturlexikon, a
cura di P. SCHUMANN, W. Raith Verlag, Starnberg 1974, pp. 73–74.
Nachwort zu Hanna Griesbachs Potsdamer Tagebuch, Lambert
Schneider, Heidelberg 1974, pp. 85–91.
Reisebericht. Hans Peter Keller: Folge, in “Frankfurter Allgemeine
297
Zeitung”, 8 marzo 1975 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a
cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 183–
186].
Das Glück der offenen Augen. Karl Krolow zum 60. Geburtstag,
in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 11 marzo 1975.
Vorschlag, es anders zu lesen. Wilhelm Lehmann: Amnistie, in
“Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 marzo 1975 [in seguito in
Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976, pp. 222–224].
Mein Gedicht: Irrsal von Ivan Goll, in «Westermanns Monatshefte»
(1975), pp. 48–49.
I
Antwort au den Brief Claire Golls über die Auseinandersetzung
Iwan Goll/ Paul Celan, in «Westermanns Monatshefte» IV (1975),
p. 80.
Die Stimme der hilflosen Kreatur. Marie Luise Kaschnitz: Die Gärten, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 2 agosto 1975 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel,
Frankfurt a. M. 1976, pp. 259–263].
Zum 100. Geburtstag: Rilke, Weitweg und nah genug, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 novembre 1975.
Zur Rilke Rezeption, im Jahre 1975. Rilke, Fragezeichen? Eine
Rilke–Renaissance im Jahre seines 100. Geburtstages?, in Rilke?,
Edition Text+Kritik, München 1975, pp. 60–66.
Zu Harald Weinrichs Interpretation von Paul Celans Gedicht Und
Kraft und Schmerz, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 3 dicembre 1975.
298
Variationen eines romantischen Themas und seine Umformulierung ins Paradox – Versuch einer Rechenschaftslegung am
Beispiel meines Gedichts Köln, in Sprachen del Lyrik – Festschrift
für Hugo Friedrich zum 70. Geburtstag, a cura di E. KOEHLER, Vittorio Klostermann, Frankfurt 1975, pp. 86–93.
Beantwortung einer Umfrage über Mittel und Bedingungen schriftstellerische Arbeit, in Gegenwartsliteratur, a cura di P. A. BLOCH,
Francke, Bern 1975, pp. 205–208.
Unter Kannibalen. Wolfgang Bächler: Nüsse, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 2 ottobre 1976, [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel, Frankfurt a. M. 1976,
pp. 169–172].
Hommage à R.M. Rilke. Die neunte Elegie, in «Insel–Almanach
auf das Jahr 77», Insel, Frankfurt 1976, pp. 29–32 [in seguito in
Rilke Duineser Elegien, a cura di M. FUELLEBORN e M. ENGEL, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1982, pp. 290–291].
Dank bei der Entgegennahme des Rilke Preises (Zurigo, 28 marzo
1977), in «Die Horen» n. 22, Serie 106 (1977), pp. 72–74 [in seguito
in Rilke Duineser Elegien, a cura di M. FUELLEBORN e M. ENGEL,
Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1982, p. 290].
Zerstöret nicht das Weltall der Worte. Nelly Sachs: Völker der
Erde, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 16 aprile 1977 [in seguito in Frankfurter Anthologie, a cura di M. REICH–RANICKI, Insel,
Frankfurt a. M. 1976, pp. 169–172].
Zu Klaus Jerziorkowskis Interpretation von Gertrud Kolmars Gedicht: Die Fahrende, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 29 agosto 1977.
299
Wohnen nach der Rückkehr. B. Brecht: Ein neues Haus, in Ausgewählte Gedichte Brechts mit Interpretationen, a cura di W.
HINCK, Suhrkamp, Frankfurt 1977, pp. 123–128.
Erinnerung an Hermann Hesse, in Über Hermann Hesse, a cura di
V. MICHELS, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1977, pp. 370–374.
Mein Judentum [programma radiofonico trasmesso alla Süddeutsche Rundfunk il 7 maggio 1978], in Mein Judentum, a cura di H.
J. SCHULTZ, Kreuz Verlag, Stuttgart 1978, pp. 30–36.
Humanität bei Lebzeiten – eine Utopie? [discorso tenuto a Francoforte il 19 maggio 1978 in occasione dei Römerberggespräche:
Humanität und Utopie], in «Neue Deutsche Hefte» n. 25, vol. IV,
1978, pp. 752–760.
Vorgestellt: Ute Zydek, in «Publikation» n. 7, 1978, p. 8.
Bernard Vesper: Die Reise, in «Pardon», novembre 1978, p. 8.
Wer sich einmal auf den Kopf sehen könnte. Einführueng zum
Wettbewerb um den Leonce–und–Lena–Preis 1979 und zur Lesung
des Eherengastes Karl Krolow (Darmstadt, 23 marzo 1979), edito
dalla città di Darmstadt, 1980.
Leben als Sprachodyssee. Selbstvorstellung neuer Mitglieder (intervento al convegno della Deutsche Akademie für Sprache und
Dichtung, Wolfenbüttel 19 maggio 1979), in «Deutsche Akademie
für Sprache und Dichtung. Jahrbuch» vol. I (1979), pp. 103–108
[in seguito, in versione ampliata, in «Literatur in Köln», a cura di
U. BIEDERMANN, 1 dicembre 1980].
Erster Sonntag im Advent. Röm. 13, 8–12. Assoziationen, in
Gedanken zu biblischen Texten, a cura di W. JENS, Kreuz, Stuttgart
300
1979, pp. 10–13.
Zusätzliche Informationen zu Leben und Werk von Nelly Sachs,
in Nelly Sachs, Edition Text+Kritik, München, pp. 49–53.
Literatur im Vorratsschrank, in Literatur in Unterricht, a cura di
H. MAINUSCH, Finck, München 1979, pp. 65–67.
Hap Grieshaber zum 70. Geburtstag, in Schnittlinien. Für hap
Grieshaber zum 70. Geburtstag, a cura di W. ROTHE, Claassen, Düsseldorf 1979, p. 214.
Zu Sprachempfelungen, in Der Öffentliche Sprachgebrauch, a cura
della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung, Klett,
Stuttgart 1980, pp. 257–258.
Nur die Ewigkeit ist kein Exil. Rede zur Eröffnung der Else Lasker–
Schüler–Ausstellung in Böblingen (9 marzo 1981), in Ehrengabe
für Professor Walter Huder, Berlin 1981.
Für Klaus Piper zum 70. Geburtstag, in Klaus Piper zum 70.
Geburtstag, Piper, München 1981, pp. 42–47.
Zu Abel steh auf, in Bis die Tür aufbricht. Mit Worten unterwegs.
Literatur hinter Gittern, a cura di A. GEHLHOFF–CLAES, Erb, Düsseldorf 1982, pp. 171–174.
“So doof war der nicht, der Marx”, in «P.H. Aktuell», gennaio
1983, pp. 21–25.
Der Gro e Bruder ist da. Ein Lesebuch, in Postscriptum, Hannover
1983, p. 248.
Dankrede zur Verleihung des Nelly Sachs Preises, in “Süddeutsche
301
Zeitung”, 24/25/26 Dicembre 1983.
Briefwechsel Christine Lavant – Hilde Domin, in G. LÜBBE–
GROTHUES, Über Christine Lavant, Otto Müller, Salzburg 1984, pp.
142–166.
Vorstellung deutscher Preis–Dichter, in «Rheinischer Merkur» n. s.
Forum Literatur, 20 luglio 1984.
Ein empatisches Credo. P. Emmanuel: Die Taube, in «Rheinischer
Merkur», 5 ottobre 1984.
Tränen unter der Tarnkappe, in “Frankfurter Allgemeine Zeitung”,
9 marzo 1985.
Fragebogen FAZ, in G.HENSEL e V. HAGE, Indiskrete Antworten. Der
Fragebogen der FAZ–Magazins, Deutsche Verlags–Anstalt 1985,
pp. 270–272 [già nella rivista del quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 16 luglio 1982].
Das Gedicht als Begegnung, in H. PETZHOLD e I. ORTH, Poesie und
Therapie. Über die Heilkraft der Sprache, Junkermann, Paderborn
1985.
Lasker–Schüler, in «Emma» n. 7, 1986, pp. 34–38.
Lesevorschläge für Schüler, in G. KOHLBECHER, 10 Jahre Wiedtal–
Gymnasium, vol. II, Was sollten Schüler lesen. Schriftsteller
antworten, Neustadt/Wied 1986, pp. 20–21.
Landen dürfen e Sehnsucht, in G. KUNERT (a cura di), Lesearten,
Piper, München 1987.
Meine Anfänge als Jurist, in Justitia & die Museen (catalogo per
302
una mostra), Förderkreis Kunstimpulse, Berlin 1987, p. 30.
Dokumentation 7, in Nordrhein–Westfälisches Autorentreffen
1987.
Rede zur Wiedereröffnung des erweiterten Heinrich–Heine–
Instituts am 11.12.1988 im Palais Wittgenstein, in «Heine–
Jahrbuch» n. 29, pp. 194–199.
Rede zur Verleihung des Literaturpreises der Konrad–Adenauer–
Stiftung 11.5.1995, in G. RÜTHER, Dokumentation der Konrad–
Adenauer–Stiftung, pp. 20–27.
Erlebte Geschichte – erzählt. Hilde Domin als Gesprächspartnerin
von Michel Buselmeier, in “Rhein–Neckar–Zeitung”, 24 ottobre
1995.
Vortrag und Lesung: Hilde Domin m 13.12.1995 in der Pädagogischen Hochschuole Heidelberg im Rahmen der “Ringvorlesung
christlich–jüdischer zusammenarbeit”, in Für ein neues Miteinander von Jüden Und Christen, Deutscher Studienverlag, Weinheim
1996, pp. 96–101.
Elisabeth Borchers zum 70. Geburtstag. 1996, in “Süddeutsche
Zeitung”, 27 febbraio 1996.
Begrü ungsrede zur Verleihung des Literaturpreises der Stadt Heidelberg “Literatur im Exil” an den iranischen Autor Said, in
“Rhein–Neckar–Zeitung” n. 77, 1 aprile 1996.
Das Gedicht: Augenblick von Freiheit. Gespräch mit Hilde Domin
über Lyrik und Sprache, Hesse und den Deutschen Pen (intervista),
in “Augsburger Zeitung” n. 48, 27 febbraio 1997.
303
Hermann Hesse. Der Streitbare Eremit (discorso di apertura all’Internationales Hermann Hesse Kolloquium, Calw 8–10 maggio
1997), in “Stuttgarter Nachrichten”, 9 maggio 1997.
Traduzioni in lingua italiana delle opere di Hilde Domin:
(Si riporta il traduttore come autore, ordine cronologico di pubblicazione):
G. MUSA, Ammonimento (Warnung), in «La Fiera Letteraria», 29
luglio 1962, p. 24.
I. PORENA, Magia (Magie), in «Duemila» n. 3, vol. I (1965), p. 75.
L. TRAVERSO, Hilde Domin, «L’approdo letterario» n. 35, XII, 1966,
pp. 63–69 (da Solo appoggio una rosa: Seminatore, Equilibrio, Con
la mia ombra; da Ritorno dei vascelli: Bocciolo; da Qui: Avviso,
Liocorno, Germogli, Non cedere, Tunnel, Sempre ruotano, Euridice,
Notte, L’apprendista stregone).
L. SECCI, Einhorn, Brief auf den anderen Kontinent, Linguistik, Unterwegs, in «Il giornale dei poeti» XIII, n. 3–4, 1966.
G. BATTA BUCCIOL, Poesie (Irgendwann, Rückkehr der Schiffe), in
Hilde Domin e Peter Huchel, «Agorà. Antologia poetica», 1981.
G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin, Poesie, in «In forma di parole» n.
s., 1990, pp. 113–218.
C. VIGLIERO, Solo una rosa come sostegno (Nur eine Rose als
Stütze), in Poesia tedesca del Novecento, a cura di A. CHIARLONI e
U. ISSENSTEIN, Einaudi, Torino 1990, pp. 241–242.
304
P. ALBARELLA, Ospedale da campo–Napalm, Città in fiamme, Invecchiare (Napalm–Lazarett, Brennende Stadt, Älter werden), in
Poeti tedeschi contemporanei, a cura di A. CHIARLONI, Einaudi, Torino 1994, pp. 14–19.
Studi su Hilde Domin:
G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin e Peter Huchel, «Agorà. Antologia
poetica», 1981.
G. BATTA BUCCIOL, Hilde Domin: viaggio attraverso la parola, in «In
forma di parole», n. s., 1990, pp. 219–230.
C. VIGLIERO, Hilde Domin, in Poesia tedesca del Novecento, a cura
di A. CHIARLONI e U. ISSENSTEIN, Einaudi, Torino 1990, pp. 243–247.
U. BÖHMEL FICHERA, Hilde Domin, Fernsehgedichte: “Napalm–Lazarett” und “Brennende Stadt (Beirut)”, in Poesia tedesca contemporanea. Interpretazioni, a cura di A. CHIARLONI e R. MORELLO,
Edizioni dell’Orso, Alessandria 1996, pp. 13–20.
Raccolte di studi su Hilde Domin in lingua tedesca:
B. VON WANGENHEIM (a cura di), Heimkehr ins Wort. Materialen zu
Hilde Domin, Fischer, Frankfurt a. M 1982.
I. METZ, B. VON WANGENHEIM (a cura di), Vokabular der Erinnerungen. Zum Werk von Hilde Domin, Fischer, Frankfurt a. M. 1998.
305
JANET BROOKS GERLOFF
VITA:
1942 – Nasce in Kansas, USA.
1972 – Dopo la laurea in Belle Arti all’Università del Northern
Colorado, si trasferisce in Germania e sposa Joachim Gerloff, da
cui avrà due bambini, Hendrik e Anneke. Dello stesso anno è la
prima mostra personale importante a Denver.
1973/1989 – Diverse esposizioni di opere singole e collezioni, a
Norimberga, Bonn, Aquisgrana, Amburgo e Treviri.
1990 – Kaspar Hauser, Sprache und Sprachlosigkeit (Kaspar Hauser, lingua e impossibilità di parola), mostra e conferenza con
Hilde Domin ad Aquisgrana.
1991 – Serie di dipinti Waiting for Godot, in coproduzione con il
teatro di Aquisgrana.
1991/1993 – Esposizioni in Germania, Svizzera e Belgio.
1993 – Partecipa alla Grosse Kunstaustellung (Grande esposizione
d’arte) a Düsseldorf.
1997 – Esposizione e presentazione del volume Zeit und Mensch,
a Colonia. A Mühlheim vengono esposti i dipinti di Janet Brooks
Gerloff relativi alle opere della Domin. Conferenza e lettura della
poetessa. Nello stesso anno, Janet Brooks Gerloff partecipa all’esposizione Black and White a New York, alla Dillon Gallery.
1998 – Zerbrechlichkeit, la serie di disegni relativi alle opere di
Dürs Grünbein, viene esposta al Museo Suermondt Ludwig di Aachen e presentata da una lettura dello stesso Grünbein. Nello
stesso anno partecipa nuovamente alla Grosse Kunstaustellung a
Düsseldorf e all’esposizione Grotesque alla Galleria Stendhal di
New York.
1999 – I dipinti sul Faust di Goethe vengono esposti alla Galleria
Lucas Cranach a Weimar (quell’anno capitale culturale d’Europa).
306
Nello stesso anno, al teatro nazionale di Monaco viene presentato
ufficialmente il ritratto di August Everding. A Bonn, i dipinti ispirati al Winterreise di Schubert vengono esposti e presentati con
un concerto di Ulrich Schuette e Michael Gees alla Bahnhof Rolandseck.
2000 – Esposizioni dei dipinti sul Faust e sul Winterreise ad Aquisgrana, a Monaco e a Colonia.
2001/2003 – I dipinti sui poemi di Grünbein, sul Faust e sul Winterreise vengono esposti a Vienna, Cracovia, Varsavia, Posen e
Berlino.
2003 – Si trasferisce nel nuovo studio, nell’abbazia benedettina
di Kornelimünster.
2004 – I suoi cicli di opere continuano a essere esposti in varie
città della Germania. Acquista un secondo studio a Weimar.
2005 – Esposizione itinerante con dipinti sui componimenti del
celebre poeta Attila Jozsef (1905–1937) in occasione del centenario della nascita di quest’ultimo. L’esposizione parte dall’ambasciata ungherese di Berlino per approdare al Museo di Belle Arti
di Budapest e al Museo Zinkhöetterhof di Aquisgrana.
2008 – Il 22 settembre muore all’età di 66 anni.
307
INDICE
Storia di un incontro / 5
Hilde Domin: Scrivo, perché scrivo / 7
Paesaggio in movimento / 19
Il melo e l’ulivo / 21
Ritirata / 29
Dov’è il nostro mandorlo / 33
Costruiscimi una casa / 37
A quanto poco servo / 43
Partenza dall’Andalusia / 47
Ti invito / 53
Macabra gara di corsa / 61
“Picara” / 63
Chi grida aiuto / 67
Non temere / 69
Mattina su un’isola / 73
A chi tocca / 75
Solo una rosa a sostegno / 93
La corda dorata / 95
Parole / 99
Con l’avallo delle nuvole / 101
Non ci sarà nessuno dopo di noi / 105
Solo ieri / 113
Pomeriggio sul Guadalquivir / 117
Ritorno / 121
La conta delle gocce di pioggia / 123
Inarrestabile / 127
Linguistica / 131
Incubo / 133
Poesie dello specchio / 135
Esisti / 139
Aprile / 141
Con bagaglio leggero / 143
Rientro delle navi / 147
Canzoni di incoraggiamento / 151
Lirica / 157
Unicorno / 159
Janet Brooks Gerloff:
tavole ispirate alle poesie di Hilde Domin / 161
Indice delle tavole / 177
Poter approdare / 179
Che segno traccio sopra la porta / 181
Colonia / 183
Promessa a una colomba / 185
Cinque poesie d’espatrio / 187
Percorso a ritroso / 195
Leggendo Pablo Neruda / 197
Grande un’unghia / 199
Sempre volteggiano / 201
Ci congediamo / 203
Non scoraggiarsi / 205
Ars longa / 207
Monologhi / 209
Gli occhi dello stupa / 213
Incubo I / 217
Compleanni / 221
Incubo II / 225
Desiderio / 227
Conversazione con le mie pantofole / 229
Ti voglio / 233
Tre modi di scrivere poesie / 237
Tempi bui / 243
Ecce homo / 251
Sisifo / 253
Tokaido Express / 259
Poesie televisive / 263
Fuga da qui / 267
Invecchiare / 269
Abele àlzati / 273
Note / 277
Note bio–bibliografiche / 297
c o l l a n a > p o e s i a
Qualche altro giardino
di Jane Urquhart
Tradotto da: Laura Ferri
ISBN: 978−88−6110−008−4
Prezzo: € 12
L’assassino della lingua
di Gwyneth Lewis
Tradotto da: Paola Del Zoppo
ISBN: 978−88−6110−007−7
Prezzo: € 12
Cemento e carota selvatica
di Margaret Avison
A cura di: Laura Ferri
ISBN: 978−88−6110−013−8
Prezzo: € 13
Estasi
di Carol Ann Duffy
Traduzione e cura di:
Bernardino Nera e Floriana Marinzuli
ISBN: 978−88−6110−012−1
Prezzo: € 13
Ore diverse
di Stephen Dunn
Tradotto da: Marco Federici Solari
e Lorenzo Flabbi
ISBN: 978−88−6110−014−5
Prezzo: € 13
c o l l a n a >
L ’ i t a l i a n a
Il trionfo dell’asino
di Andrea Ballarini
ISBN 978−88−6110−027−5
Prezzo: € 17,50
Io non ci volevo venire qui
di Angelo Orlando Meloni
ISBN 978−88−6110−036−7
Prezzo: € 14
Io, Velocia
di Beatrice Talamo
ISBN 978−88−6110−034−3
Prezzo: € 14
I santi padri
di Carmela Cammarata
ISBN 978−88−6110−043−5
Prezzo: € 14
c o l l a n a > n o i r
Nato di sabato
di Ray Banks
Tradotto da: Carla De Caro
ISBN: 978−88−6110−000−8
Prezzo: € 15
L’ebbrezza degli dèi
di Laurent Martin
Tradotto da: Ondina Granato
ISBN: 978−88−6110−001−5
Prezzo: € 15
Un’indagine senza importanza
di Robert Hültner
Tradotto da: Paola Del Zoppo
ISBN: 978−88−6110−004−6
Prezzo: € 15
Senza via d’uscita
di Val McDermid
Tradotto da: Francesca De Marco
e Francesca Galli
ISBN: 978−88−6110−005−3
Prezzo: € 15
Il trucco della morte
di Astrid Paprotta
Tradotto da: Filippo Nasuti
ISBN: 978−88−6110−022−0
Prezzo: € 14
La dea madrina
di Robert Hültner
Tradotto da: Paola Del Zoppo
ISBN: 978−88−6110−023−7
Prezzo: € 14
L’assassino di Banconi
di Moussa Konaté
Tradotto da: Ondina Granato
ISBN: 978−88−6110−003−9
Prezzo: € 13
Quindici giorni di novembre
di José Luis Correa
Tradotto da: Alberto Malcangi
ISBN: 978–88–6110–025–1
Prezzo: € 13
c o l l a n a > n a r r a t i v a
Confessioni di una
giocatrice d’azzardo
di Rayda Jacobs
Tradotto da: Filippo Nasuti
ISBN: 978−88−6110−015−2
Prezzo: € 16
Sweet Sixteen
di Birgit Vanderbeke
Tradotto da: Paola Del Zoppo
ISBN: 978−88−6110−019−0
Prezzo: € 13
Sale e miele
di Candy Miller
Tradotto da: Carla de Caro
ISBN: 978−88−6110−002−2
Prezzo: € 16
Fiamma abbagliante
di Barry Levy
Tradotto da: Giovanna Zanella
ISBN: 978−88−6110−010−7
Prezzo: € 14
Alle spalle
di Birgit Vanderbeke
Tradotto da: Paola Del Zoppo
ISBN: 978−88−6110−017−6
Prezzo: € 11
Saloon
di Aude Walker
Tradotto da: Tatiana Moroni
ISBN: 978−88−6110−011−4
Prezzo: € 14
Colazione con Mick Jagger
di Nathalie Kuperman
Tradotto da: Ondina Granato
ISBN: 978−88−6110−017−6
Prezzo: € 12
La bambina che imparò a non parlare
di Yasmine Ghata
Tradotto da: Angelo Molica Franco
ISBN: 978–88–6110–040–4
Prezzo: € 13
c o l l a n a > n o t e
a
m a r g i n e
Non finito calabrese
di Peppe Voltarelli
ISBN 978−88−6110−028−2
Prezzo: € 7,50
Finito di stampare nel Marzo 2011
presso la Tipografia Mancini s.a.s.
Tivoli (Roma)